Leccesi, c’era una volta / Il gallo di don Silvano. 4a parte

di Alfredo Romano PREMESSA E adesso vi racconterò di un gallo vivo che mia madre mi fece portare in dono a don Silvano, allora parroco del Duomo. Ma don Silvano, credendo di farci cosa gradita, non accettò il gallo, disse che non ne aveva bisogno e che sarebbe stato di gran lunga più felice se… continua

Leccesi, c’era una volta / Quando diventammo tutti muratori e ceramisti a Civita Castellana. 3a parte

di Alfredo Romano  PREMESSA  Una cosa che ci fece meraviglia a Civita Castellana fu la vista delle case del centro storico. Quel tufo nero senza intonaco, che poi è caratteristico nel Viterbese, ci fece una certa impressione. Abituati alle nostre case dai mille colori del sole, del mare e dell’aria… Ma com’è, ci siamo detti,… continua

Leccesi, c’era una volta / 2a parte: Quando arrivammo a Civita Castellana

di Alfredo Romano  PREMESSA Voglio raccontarvi adesso di come venne accolto mio padre quando mise piede per la prima volta a Civita Castellana, in località Terrano. Correva l’anno 1965. Fu scaricato alle quattro del mattino da un furgone Wolkswagen stracarico di salentini, stipati come sardine, nei pressi della casa colonica. Era buio e fu scambiato… continua

LECCESI, C’ERA UNA VOLTA / Prima parte: NUI LECCESI SIMU!

di Alfredo Romano PREMESSA Mi fa piacere far conoscere al pubblico degli Spigolatori i testi di un mio spettacolo in dialetto salentino dato alcuni anni fa a Civita Castellana dove vivono cinque mila salentini arrivati qui negli anni 50′ e ’60 del secolo scorso. Per chi non avesse dimestichezza con il dialetto salentino, ho provveduto, in basso,… continua

CASA MIA / CANZONE PER LA TERRA NATIA

di Alfredo Romano Una premessa. Era il 1984 quando mi capitò un giorno di ricevere per posta da Parigi un’audiocassetta dal mio amico Giuseppe Maniglio. Giuseppe, anch’egli nativo di Collemeto, di pochi anni più piccolo di me, era emigrato a Parigi nel 1963 con tutta la famiglia all’età di otto anni. Con lui mi incontravo… continua

Quando la befana smise di portarmi le sue calze

di Alfredo Romano Negli anni Cinquanta del secolo scorso bastava poco per far contento un bambino. Una caramella era già un dono prezioso e, se la ricevevi da un estraneo, dovevi prima cercare l’assenso del genitore che ti faceva cenno col capo. A Collemeto, paese prossimo in linea d’aria al campo d’aviazione militare di Galatina,… continua

L’anguilla nella cisterna

di Alfredo Romano Il pezzo di Danilo Siciliano, La storia di una regina con un castello d’acqua, mi ha riportato a un breve racconto che avevo scritto nel 1987 e che avevo intitolato L’Anguilla nella cisterna. Così sono stato spronato a proporloin questo Archivio.   / Arrivava da Gallipoli dopo aver pedalato per più di 20… continua

Prelibatezze salentine / Li gnumarieddhi

di Alfredo Romano Quando nel 1965 la mia famiglia emigrò a Civita Castellana per la coltivazione del tabacco, per 10 lunghi anni conducemmo una vita di fatica e di disagi in terra “straniera”. Eppure, malgrado tutto, ci fu una cosa che riuscì a mitigare il nostro esilio: la cucina di mia madre Lucia. Cucina salentina… continua

Libri/ “Piccoli seminaristi crescono”

“Piccoli seminaristi crescono” di Alfredo Romano Recensione di Luigi Cimarra È disponibile da qualche settimana in libreria l’ultima fatica letteraria di Alfredo Romano “Piccoli seminaristi crescono”, il cui titolo ricalca quello di un noto romanzo della scrittrice americana Louisa Mary Alcott (1832-1888) “Piccole donne crescono”. Io, che ho fatto un percorso parallelo al suo, quando… continua

Raccontare storie

di Alfredo Romano Raccontare storie. Anche “Piccoli seminaristi crescono”, il mio ultimo libro, racconta una storia, la storia di un ragazzo e di altri suoi coetanei che si chiudono, per così dire, per cinque anni in un seminario al sol fine di formarsi per diventare un giorno dei sacerdoti votati alla salvezza del mondo. Ma… continua

Poesie popolari del Salento/ Ton Dumenicu

  di Alfredo Romano PREMESSA Si tratta di una poesia popolare che mia madre Lucia declamava spesso, soprattutto nei matrimoni. Il linguaggio della poesia è piuttosto arcaico e devo dedurre che abbia avuto origine a Neviano dove è nata mia madre. In basso il link dove (con qualche mia commozione) si può ascoltare la voce… continua

Libri/ Piccoli seminaristi crescono

Fresco di stampa un volume che affronta un argomento mai toccato nel panorama editoriale italiano. Il titolo del volume è “Piccoli seminaristi crescono” edito dalla casa editrice Negroamaro-Besa di Nardò in prov. di Lecce, € 14,00. L’autore è Alfredo Romano, salentino doc, che ha diretto per più di 40 anni la biblioteca comunale di Civita… continua

Libri/ Piccoli seminaristi crescono

  Dal libro di ALFREDO ROMANO, nato ad emozionanti puntate su Spigolature ed ora finalmente fresco di stampa in edizione integrale, proponiamo l’introduzione di PIER PAOLO TARSI   Le forme e i contesti della produzione letteraria contemporanea non potevano non risentire strutturalmente della evoluzione storica che direttamente ha riguardato i media e che, attraverso questi, ha interessato negli ultimi anni… continua

Gigetto di Noha, nel solco di una tradizione musicale propriamente salentina

L’INCONTRO CON GIGETTO DI NOHA OVVERO LUIGI PAOLI L’ULTIMO «FURESE ‘NNAMURATU» DEL SALENTO di Alfredo Romano “Durante la guerra mio padre suonava il flauto per gli Americani a Brindisi, ed io l’accompagnavo con la mia voce bianca di bambino, per campare. Tempi tristi!”. Comincia così il racconto di Luigi Paoli, un cantastorie, un menestrello, un… continua

Un salentino sulle tracce di luoghi e personaggi di Cesare Pavese. Seconda Parte.

di Alfredo Romano SECONDA PARTE: il colloquio col Nuto, l’amico più stretto di Pavese e protagonista del romanzo La luna e i falò. Il Nuto per Pavese era l’infanzia, era la terra a cui era legato, era la gente delle colline con la sua saggezza popolare, era colui che conosceva i segreti della vita e… continua

Un salentino sulle tracce di luoghi e personaggi di Cesare Pavese. Prima parte.

di Alfredo Romano Si tratta di un viaggio compiuto nel maggio 1976 alla ricerca dei luoghi e dei personaggi pavesiani, soprattutto di Pinolo Scaglione, il Nuto del romanzo La luna e i falò di Cesare Pavese. Da quel viaggio tornai con tanti appunti. Ne venne fuori una specie di reportage conservato nel cassetto per tanti… continua

Un bambino dai begli occhi chiari / Storie di biblioteca

di Alfredo Romano È una storia di tanti anni fa, quando la biblioteca comunale si trovava al primo piano del Palazzo Andosilla, all’inizio di Via Roma (oggi Via SS. Giovanni e Marciano). Vi si accedeva da un cortile il cui ingresso era sbarrato da un enorme e sgangherato portone. Era, mi pare, un primo pomeriggio… continua

Il lampasciòne in quattro puntate (3/4)

di Armando Polito   Il lampascione nell’arte contemporanea: musica, teatro, cinema e poesia   di Armando Polito L’umile bulbo entra nella canzone popolare, sia pure nella variante pampasciòne e nel significato traslato di testicolo già ricordato: succede in Li mistieri, canto tradizionale che gli Aramirè14 hanno inserito nel loro album Mazzate pesanti uscito nel  2004.… continua

Culacchi te papa Cajàzzu.2

Lu messone di Alfredo Romano ‘Na fiata papa Cajàzzu, siccomu nde cumbinava tante te le soe, foe casticatu te lu Vescuvu cu bàscia ffazza lu prete a nn addhu paese. Acquai ca li cristiani, vitendu lu prete nou, ci cchiùi scia nne ddumanda quantu se facìa pacare cu ddica messa. Quandu se sparse la voce… continua

Quiddhu te la crapa

di Alfredo Romano   Questo è un racconto di mia madre che registrai a sua insaputa. Quindi è quasi la trascrizione del suo raccontare. Nel testo troverete forme di espressione colloquiale con chi ascolta (io figlio in questo caso) come: fìju mìiiu!, no?, sai?, cce fice ‘llora?, nu’ ssai comu fannu li signuri?, addhai mo’… continua

La messa te le villane

  di Alfredo Romano Nònnuma lu Pascalinu, quandu abitava a Nnevianu, a ddhunca facìa l’uccièri, tenìa casa a via Roma, propriu te frunte a ‘nnu palazzu te signuri. Addhai ca ‘na tumènica mmatina, nfacciata a llu balcone te sti signuri nc’era tonna Rusina, ca, vitendu nònnuma ca sta’ ‘ssia te casa, aźàu voce e llu… continua

Lu fattu te lu Nanni Orcu

di Alfredo Romano Nc’era ‘na fiata ‘nu cristianu ca se chiamava Giuvanninu. Tenìa tanti fiji e lla mujère stia malata intra llu jettu. La fame era tanta mo’ e nnu’ ssapìa comu ia ffare cu ttroa quarche ppocu te mangiare. Ma ‘nu giurnu ca facìa friddu e mmutu jentu tisse:«Nnà! mo’ me piju la retrucàrica… continua

La Chiara Funtana

La Chiara Funtana. Racconto tratto da Lu Nanni Orcu, papa Cajazzu e altri cunti salentini. Nardò, Besa, 2008. di Alfredo Romano Nc’era na fiata na fèmmana ca se chiamava Maria. Era mutu beddha e ttenia lu nnamuratu. Cu llu maritu mo’ se mmušciava sempre bona, ma quandu ia ttrasire ccasa lu nnamuratu, cu nna scusa… continua

Un albanese illetterato di Calabria finito a far tabacco con i leccesi

Domenico Amato, un albanese illetterato di Calabria, finito a far tabacco con i Leccesi a  Civita Castellana di Alfredo Romano L’addetto al censimento invano scrutava l’aperto orizzonte, a metà strada sulla via di Terrano, per una casa, un muro, qualcosa. Domeni­co Amato insomma. Né un fazzoletto rosso legato in cima a uno dei due pali… continua

Piccoli seminaristi crescono (ultima parte)

Con questo di oggi si conclude l’itinerario che per mesi ci ha proposto il caro Alfredo. Pagine di vita, inedite, scritte con pazienza, e forse anche con sofferenza, nel rivangare un trascorso che ci ha tenuti con il fiato sospeso. Grazie Alfredo, a nome di tutti i lettori, che senz’altro hanno apprezzato il lungo e… continua

Piccoli seminaristi crescono (diciassettesima parte)

Gli ultimi mesi, la crisi. Seminario Vescovile di Nardò 1965. (Diciassettesima parte) di Alfredo Romano Mi capita dopo tanti anni di dire a me stesso: Ma come hai fatto a resistere cinque anni in Seminario? Sinceramente ero entrato con l’idea di diventare prete, anzi sognavo di fare il missionario in terre lontane, portare il Vangelo… continua

Piccoli seminaristi crescono (sedicesima parte)

1965. Quando arrivò la contestazione nel Seminario di Nardò (sedicesima parte) di Alfredo Romano Il ’68 era di là da venire, ma la protesta sociale e politica dei giovani, come la rivoluzione nei costumi, non nacque all’improvviso, ma fu preceduta da un periodo di incubazione in cui si annunciavano le prime avvisaglie. Le canzoni di… continua

Piccoli seminaristi crescono (quindicesima parte)

  Quando i seminaristi di Nardò tornavano in famiglia per le vacanze. 1960-1965 (Quindicesima parte)   di Alfredo Romano Tornare a casa per ritrovare il focolare domestico era per tutti noi una gioia che non si può descrivere. A Natale e a Pasqua si tornava a casa per cinque giorni, ma te li dovevi sudare:… continua

Collemeto e la sua chiesa

Della chiesa di Collemeto a 50 anni dalla consacrazione e di don Salvatore Nestola   di Alfredo Romano Torno ogni estate a Collemeto. Non nascondo che col tempo il viaggio si fa sempre più lungo, più faticoso: ti pare di non arrivare mai. Ma per nulla al mondo rinuncerei a quegli attimi di commozione che… continua

Piccoli seminaristi crescono. L’igiene e sanità nel Seminario Vescovile di Nardò. 1960-1965

L’igiene e sanità nel Seminario Vescovile di Nardò. 1960-1965. (Quattordicesima parte)   di Alfredo Romano I seminaristi, in gran parte, provenivano da famiglie modeste. Ciò non nel senso di indigenti, dal momento che si campava con dignità e resisteva una cultura del vivere e del pensare che si tramandava da secoli; non mancava neppure la… continua

Veniva da Lecce la bella maestrina

  Veniva da Lecce la bella maestrina: come divenni un leccese   di Alfredo Romano Vestiti d’un grembiulino nero, un po’ lacero ma pulito, con un colletto bianco inamidato allacciato da un grosso fiocco azzurro, stavamo affacciati col naso schiacciato contro il vetro alla finestra della scuola elementare. Attendevamo tutti con ansia l’arrivo della bella maestrina.… continua

Piccoli seminaristi crescono (tredicesima parte)

I giochi nel Seminario Vescovile di Nardò dal 1960 al 1965 (Tredicesima parte) di Alfredo Romano Il gioco in Seminario rappresentava una disciplina come le altre: c’erano dei tempi, dei modi, delle regole da rispettare. Giocare, soprattutto, era obbligatorio: non potevi esimerti, non potevi addurre scuse, dire oggi non mi va. Era obbligatorio, ma, al… continua

Piccoli seminaristi crescono (dodicesima parte)

Le gite nel Seminario Vescovile di Nardò 1960-1965 (dodicesima parte) di Alfredo Romano Come per tutte le scuole che si rispettino, anche in Seminario c’era la gita annuale sul finire dell’anno scolastico. Durava un giorno soltanto, ma abbastanza per aspettarla con un po’ di euforia. La prima gita, aprile del 1961, ebbe come meta Monte… continua

Piccoli seminaristi crescono (undicesima parte)

Le passeggiate nel Seminario Vescovile di Nardò dal 1960 al 1965   di Alfredo Romano Nel primo pomeriggio di ogni giorno si andava in passeggiata, l’unico contatto quotidiano col mondo esterno, una boccata d’ossigeno che ti apriva alla varietà dei colori, dei volti delle persone,  delle cose, della natura. Terminato il pranzo, si saliva in… continua

Piccoli seminaristi crescono… (decima parte)

La ragazza sulla terrazza dirimpetto. Una storia d’altri tempi nel Seminario Vescovile di Nardò (decima parte) di Alfredo Romano Per lunghi quattro anni, sotto lo studio del Seminario in Corso Giuseppe Garibaldi, avevamo visto sfilare quasi soltanto funerali. L’ora era del primo pomeriggio. Il corteo proveniva dalla vicina Cattedrale ed era accompagnato dalla banda locale… continua

Piccoli seminaristi crescono… (nona parte)

  L’AMICIZIA NEL SEMINARIO VESCOVILE DI NARDÒ DAL 1960 AL 1965 (Nona parte) di Alfredo Romano In Seminario era d’obbligo, tra compagni, chiamarsi per cognome. La cosa ci sembrò alquanto strana, ma non facemmo obiezioni: faceva parte di una serie di nuove regole di vita cui ci saremmo dovuti adeguare. Il termine amicizia era bandito,… continua

Ritiri ed esercizi spirituali nel Seminario Vescovile di Nardò

  Ritiri ed esercizi spirituali nel Seminario Vescovile di Nardò dal 1960 al 1965. (Ottava parte) di Alfredo Romano Verso la fine di ogni mese era d’uso la pratica del ritiro spirituale che iniziava il pomeriggio di sabato e finiva il giorno dopo di domenica a pranzo. Una volta l’anno, invece, c’erano gli esercizi spirituali.… continua

L’alimentazione nel Seminario di Nardò 1960-1965

di Alfredo Romano Cinquanta anni fa, nella maggior parte delle famiglie del Salento, la gran parte del salario veniva speso per l’alimentazione. La carne si mangiava raramente, ma la cucina semplice delle nostre mamme, che si basava essenzialmente su verdura e legumi, la cosiddetta cucina mediterranea allora considerata povera, oggi la paghi cara al ristorante.… continua

Piccoli seminaristi crescono (VI parte)

LA SCUOLA DI CANTO GREGORIANO NEL SEMINARIO DI NARDÒ 1960-1965 (Sesta parte) di Alfredo Romano Forse nessuno sa che nei primi anni ’60 del secolo scorso il Seminario Vescovile di Nardò poteva vantarsi di avere una schola cantorum di canto gregoriano di eccellenza come non ce n’erano in tutta la Puglia. Merito dell’allora vescovo di… continua

Piccoli seminaristi crescono… (V parte)

RICORDI SCOLASTICI E LETTURE AMENE NEL SEMINARIO DI NARDÒ. 1960-1965 (Quinta parte) di Alfredo Romano La mole di libri necessari per affrontare la scuola media ci impressionò: il sussidiario e il libro di lettura delle elementari appartenevano ormai a un passato remoto. Prof. d’italiano e latino il vice rettore don Giorgio Crusafio, un giovane sacerdote… continua

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