Contadine e serpi nel Salento di fine Ottocento

Contadine e serpi nel Salento di fine Ottocento

CIVILTA’ CONTADINA DI FINE OTTOCENTO A TU PER TU CON I SIPALI (seconda parte) di Giulietta Livraghi Verdesca Zain … Ora, se questi ultimi, con la scusa di evitare una possibile insolazione, si fasciavano la fronte con una pezzuola intrisa di aceto il cui afrore si diceva mettesse in fuga le serpi, le donne impegnate…

Muretti a secco e serpi nel Salento di fine Ottocento

Muretti a secco e serpi nel Salento di fine Ottocento

CIVILTA’ CONTADINA DI FINE OTTOCENTO  A TU PER TU CON I SIPALI  di Giulietta Livraghi Verdesca Zain    (…) Se nella zona arida delle masserie e in quella marginale degli oliveti la sacàra  (serpe) nidificava intr’a lli scrasciàli (muretti a secco rivestiti di scrasce [rovi]), nella campagna pienamente vissuta, ossia quella coltivata a ficheti, vigne…

Come ci inventiamo una cultura: il caso della Notte della Taranta

Come ci inventiamo una cultura: il caso della Notte della Taranta

di Pier Paolo Tarsi Possiamo partire da un’interessante intervista (interamente disponibile al seguente link: http://www.vincenzosantoro.it/nottedellataranta.asp?ID=233) rilasciata il 13 agosto 2005 a Carla Petrachi da Eugenio Imbriani, docente di Antropologia Culturale all’Università del Salento, studioso serio del tarantismo e non solo. È opportuna anzitutto una precisazione: Imbriani, per anni impegnato nel seno dell’Istituto Diego Carpitella, al momento…

La processione

La processione

di Rocco Boccadamo Al paese, si celebra la festa del Santo Patrono, la piazza e le principali strade fanno bella mostra, addobbate con ricche luminarie, allestite nei punti strategici, bancarelle con sacchi di nocciole, arachidi, pistacchi e mandorle abbrustolite, prestano servizio due bande musicali che si esibiranno sulla “cassarmonica” con i loro repertori sinfonici, oltre…

I riti pasquali e la “pasquetta” nei comuni del Salento

I riti pasquali e la “pasquetta” nei comuni del Salento

di Paolo Vincenti Pasqua, tempo di preghiera e purificazione.  I festeggiamenti, in Salento, iniziano con la Domenica delle Palme, quando vengono benedetti i ramoscelli d’ulivo, dopo la celebrazione della Santa Messa. A Castrì di Lecce, per esempio, vengono benedette le palme sul sagrato della chiesa di San Vito e, in seguito, una piccola processione si…

Cutrofiano/ Pasqua e i canti popolari salentini religiosi

Cutrofiano/ Pasqua e i canti popolari salentini religiosi

a cura di Giuseppe Cesari L’associazione culturale musicale “CARDISANTI” in collaborazione con “CARPE DIEM” E “AMICI DEL KARAOKE” propone, Domenica 10 Aprile a Cutrofiano nel santuario delle opere Antoniane alle ore 20:00 il concerto “QUANTU PATIU NOSTRO SIGNORE”, una serie di canti popolari salentini religiosi non liturgici sui temi della Passione di Cristo, una delle…

La Caremma salentina

La Caremma salentina

  di Paolo Vincenti La Caremma è un personaggio della tradizione popolare che ci porta ad un passato, neanche remoto, fatto di usi e costumi, odori e colori che rischiano di scomparire. Essa stava per uscire definitivamente dall’immaginario collettivo, ma, da qualche anno, riappare sui balconi di alcune case durante il periodo della Quaresima. La…

Le medagliette indice di antiche devozioni

Le medagliette indice di antiche devozioni

ARCHEOLOGIA DELLA DEVOZIONE POPOLARE SALENTINA di Riccardo Viganò Il rapporto tra archeologia o ricerca storica e devozione popolare è un tema di grande complessità ed ampiezza; una storia che si può “leggere” attraverso il rinvenimento e soprattutto lo studio di alcuni reperti con connotati di senso religioso, come “li spiragghie” o medagliette devozionali, o anche …

Il Carnevale pugliese tra simbologie, eccessi e divieti

Il Carnevale pugliese tra simbologie, eccessi e divieti

La relazione di Teresa Rauzino al Convegno del Centro Studi Martella: Il Carnevale com’era… Antiche tradizioni pugliesi. garganiche e peschiciane   di Teresa Maria Rauzino Qualche anno fa, precisamente nel 2007, il prof. Pietro Sisto  dell’Università di Bari e Taranto mi invitò a pubblicare il mio saggio sulla “Zeza Zeza (perduta) del Carnevale di Peschici”  (pubblicato…

L’opulenza tentatrice della macchia d’Arneo

L’opulenza tentatrice della macchia d’Arneo

SALENTO FINE OTTOCENTO  L’OPULENZA TENTATRICE DELLA MACCHIA D’ARNEO e l’ammirevole industriosità degli uomini salentini   L’OSSE SARTARIEDDHRE   di Giulietta Livraghi Verdesca Zain (…) Inoltrandosi nella macchia d’Arneo, i contadini correvano il rischio di soggiacere a una contaminazione di libertà preistoriche, poiché nel sollecito allettante di quella natura primordiale, irruente nella sua proliferazione e così…

Tosse? Fichi secchi e carrube

Tosse? Fichi secchi e carrube

di Rocco Boccadamo E’ la stagione, sindrome influenzale con fastidioso corollario di attacchi di tosse – del genere e rumore di abbaiare di cane all’interno di un anfratto con eco –  intervallati di appena 1 – 2 minuti. Un medico, il quale, con candore e sincerità, ammette di non aver da prescrivere alcunché di veramente…

AMARCORD: IL RIGOLETTO SU RAIUNO E QUELLO DEI CONCERTI BANDISTICI NELLE FESTE PATRONALI

AMARCORD: IL RIGOLETTO SU RAIUNO E QUELLO DEI CONCERTI BANDISTICI NELLE FESTE PATRONALI

di Rocco Boccadamo Ho assistito con gusto e godimento, beninteso da non intenditore, alla recente messa in onda, su RAIUNO, del “Rigoletto a Mantova”, i tre atti “live” dell’opera verdiana. E’ stato per me motivo di semplice e insieme grande emozione, il contatto, ovviamente mediato dal teleschermo, con il maestro Zubin Mehta, che molti anni…

Profumi di infanzia: giochi di strada a Taranto  in un caldo pomeriggio di luglio

Profumi di infanzia: giochi di strada a Taranto in un caldo pomeriggio di luglio

di Daniela Lucaselli In un pomeriggio caldo di luglio la voglia di esser sola con me stessa mi inoltra nei vicoli del Borgo antico. Una silente solitudine mi avvolge, solo il rumore dei miei passi rimbomba sulle chianche lucide e corrose dal tempo. Mi piace godere di questi momenti, osservo ciò che si offre al…

Un rifugio stagionale salentino: la pagghiàra  (terza parte)

Un rifugio stagionale salentino: la pagghiàra (terza parte)

  CIVILTA’ CONTADINA DI FINE OTTOCENTO   Un rifugio stagionale salentino: la pagghiàra  (terza parte)     LA SERPE  SVUOTA LE MAMMELLE DELLA PUERPERA    di Giulietta Livraghi Verdesca Zain (…) Nel suo intrico di rami, foglie e paglia, la pagghiàra offriva nascondiglio facile a bisce e a serpi che, sicure di potersi ben mimetizzare,…

I rimedi polivalenti della farmacopea popolare in tre proverbi

I rimedi polivalenti della farmacopea popolare in tre proverbi

di Armando Polito Nella nostra era scienza e tecnologia mi appaiono asservite al profitto e ad un edonismo sfrenato che si esprime nelle forme più disparate e contraddittorie che finiscono per creare nuovi bisogni e nuovi problemi. Tre soli esempi: l’allungamento della vita degli anziani e dei vecchi è un fenomeno drammaticamente grave per i…

Tarantolismo, il più noto esorcismo salentino

Tarantolismo, il più noto esorcismo salentino

di Raimondo Rodia ll tarantismo (o tarantolismo) è una sorta di esorcismo popolare che, sin dal lontano dal medioevo, spinge uomini e donne, che si ritengono morsi dalla tarantola ( grosso ragno ancora esistente nel territorio), a recarsi il 29 giugno in pellegrinaggio al pozzo presso la chiesetta di San Paolo a Galatina per essere…

Dai funerali di paese a Totò

Dal carru fuci-fuci a Totò di Armando Polito In passato i meno abbienti, già in difficoltà di fronte alla vita, non potevano certo permettersi per i loro familiari un servizio funebre normale e perciò sfruttavano quello che, in contrapposizione al funerale di Stato, potremmo chiamare funerale di paese. L’associazione di queste due idee, però, riguarda …

Brindisi e le sue tradizioni. Il cavallo parato

Brindisi e le sue tradizioni. Il cavallo parato

di Raimondo Rodia   Questa singolare usanza religiosa viene fatta in occasione del Corpus Domini quando il vescovo porta in processione il SS. Sacramento per le vie principali della città montando su un cavallo bianco parato. Alle radici di questa tradizione vi sarebbe la circostanza che Luigi IX di Francia, sconfitto e fatto prigioniero dal…

Carovigno e il lancio della nzegna

Carovigno e il lancio della nzegna

di Raimondo Rodia I santi protettori di Carovigno sono San Giacomo e San Filippo che, però, vengono ricordati ormai solo religiosamente, mentre viene festeggiata la Madonna del Belvedere. Elemento centrale della festa è la cosidetta battitura: il lancio in aria della “nzegna” (l’insegna mariana). La battitura viene fatta ormai da circa sessant’anni dalla famiglia Carlucci…

Càusi e stiani (pantaloni e gonne)

CIVILTA’ CONTADINA DI FINE OTTOCENTO  CAUSI E STIANI  (PANTALONI E GONNE)    di  Giulietta Livraghi Verdesca Zain   (…) “La strata ncursàta spenta l’andòre…” (“nella strada affollata il profumo svapora…”), si diceva a inculcare che una donna onesta non doveva oziosamente gironzolare per il paese, pena la perdita delle sue qualità morali; e continuando nello…

Primo maggio, tradizioni popolari a Nardò

Primo maggio, tradizioni popolari a Nardò

di Marcello Gaballo Fino ad una ventina d’anni fa il primo maggio era particolarmente atteso dai bambini di Nardò per una usanza loro spettante, tanto da farne la loro festa, come mai sarebbe potutto accadere nel resto dell’anno. Appena svegli e subito dopo la colazione si ritrovavano con gli amichetti, ognuno provvisto di un vassoio (la quantiera), e giravano tra le abitazioni di amici e conoscenti, comunque del quartiere in cui risiedevano, bussando alle loro porte e presentando agli abitanti quel vassoio dopo avergli proferito: lu pumu di maggiu (ancor più lontano negli anni quel maggiu era detto masciu). Era…

I dispetti del folletto domestico salentino

I dispetti del folletto domestico salentino

di Marcello Gaballo Il nostro folletto domestico, assai simile al brownie britannico e agli elfi della nota letteratura europea, viveva tra le mura di alcune case di campagna, negli anfratti di cavità naturali, in angoli nascosti di masserie, con particolare predilezione delle stalle, talvolta nelle dimore cittadine, qui scegliendo la “rimesa” o lo “stanzino” (deposito…

Santa Barbara su llu campu

Santa Barbara su llu campu

di Gianni Ferraris Santa Barbara su llu campu ci nu time né troni né lampi, stae unita cu lu Spiritu Santu. Spiritu Santu nu durmire ca sta bisciu tre vascelli vanire: uno t’acqua, l’addu te ientu, l’addu cu luntana Gesù Cristu lu maletiempu. (Santa Barbara* sul campo** che non temi né tuoni né lampi, stai…

La memoria narrata: invito all’opera di Giulietta Livraghi Verdesca Zain

La memoria narrata: invito all’opera di Giulietta Livraghi Verdesca Zain

di Pier Paolo Tarsi   Vogliamo gettare un tassello facente parte di un ben più ampio progetto di ricerca e studio iniziato altrove da chi scrive[1]. Tale progetto, qui solo annunciato al lettore al fine di solleticarne l’interesse e il coinvolgimento, consiste nella riscoperta e nella rivalutazione dell’imponente opera letteraria, artistica ed etnologica di Giulietta…

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