Righi fuori schema

Righi fuori schema

di Rocco Boccadamo Piccoli sussulti insoliti arrivano a sgorgare, aventi al centro una donna, ancora nella stagione bella della vita coi suoi quaranta, amorevolmente contenta e in certo qual modo, se non specialmente, appagata – in armonia con i cieli, le costellazioni, i sentimenti e le usanze all’epoca dominanti – per via d’una squadra di…

Il “Quadrato magico del Sator” in un testo seicentesco

Il “Quadrato magico del Sator” in un testo seicentesco

Storie di Libri “Nell’archivio dell’eternità”: il “Quadrato magico del Sator” in un testo seicentesco   di Gilberto Spagnolo “(…) Il libro è lo strumento che, più di altri, trasmette il sapere; nei libri troviamo le nostre radici culturali; attraverso i libri è avvenuto il dialogo tra i popoli e culture diverse, i libri sono un…

La ‘Nunziata di Castro

La ‘Nunziata di Castro

di Rocco Boccadamo   Anche se, da alcuni anni, ‘Nunziata non è più fra noi, rimane nitido il ricordo della sua figura.   A beneficio dei non indigeni, nel titolo delle presenti note è riportato, in corsivo, il nome proprio di persona, abbreviativo diminutivo di quello ufficiale e completo di battesimo, a sua volta ispirato…

Un fottuto quarto d’ora extra per il caffè…

Un fottuto quarto d’ora extra per il caffè…

di Pier Paolo Tarsi In copisteria, sono le 17 e qualcosa ma è ancora chiusa. Sono quasi in ritardo, ma decido comunque di aspettare: c’è un cartello sulla saracinesca, apertura serale dalle 17.15 alle… Eh, che siesta sarebbe senza quel fottuto quarto d’ora extra per il caffè? Bisogna capirli sti terroni. Ad ogni modo, deve…

Fiabe salentine| Verde Lumìa

Fiabe salentine| Verde Lumìa

La storia di Verde Lumìa ovvero de lu Conte Marcu  che era vecchiu e facce rrignatu e de lu Conticeddhu paru sou   di Giuseppe Corvaglia Dopo aver commentato il libro pubblicato da Del Grifo e curato da Eugenio Imbriani sulle antiche fiabe di Terra d’Otranto, ho proposto lo scritto ad alcuni amici e uno…

Fiabe della Terra d’Otranto

Fiabe della Terra d’Otranto

Una raccolta di fiabe della Terra d’Otranto curata da Eugenio Imbriani ci arriva dal passato come uno scrigno di preziosi   di Giuseppe Corvaglia Un libro per curiosi, vecchi e giovani, è arrivato in edicola con Quotidiano di Lecce, ma si può acquistare anche sullo store dell’editore Del Grifo. Si tratta di Fiabe e Canti…

Scatta e crepa Scinnaru!

Scatta e crepa Scinnaru!

  di Marino Miccoli Mia nonna materna Addolorata Polimeno, macellaia o meglio uccéra a Spongano sin dai primi anni del ‘900, era un vero e proprio archivio di cultura e saggezza popolare, che aveva recepito e poi tramandato oralmente ai suoi discendenti. Tra i tanti stornelli e culacchi che mi ha narrato in dialetto sponganese…

La Torre del Tempo. Racconto fantastico dedicato a Torre Inserraglio e ai due Capitani d’Otranto

La Torre del Tempo. Racconto fantastico dedicato a Torre Inserraglio e ai due Capitani d’Otranto

  di Clara Rizzi   Nell’estate del 1480 due Capitani si incontrarono ad Otranto. Entrambi furono inviati per difendere la città dagli Ottomani. Uno morì il giorno precedente all’altro.  L’antica sentinella abbagliante si ergeva svigorita sul bordo del mare. Un avamposto possente, privo di merlatura ad ornamento. La pianta quadra. Sferzate di tramontana ebbra di sale…

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (epilogo)

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (epilogo)

di Alessio Palumbo Epilogo Il pennino raschiava la pergamena. Don Matteo Rocca, con mosse lente, appose la firma in calce al testo scritto di fresco con quella grafia spigolosa che con l’età era andata ulteriormente peggiorando. Don Celestino si avvicinò all’arciprete che tuttavia non lo sentì. “Sia lodato Gesù Cristo” urlò il cantore quando il…

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. V)

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. V)

di Alessio Palumbo Capitolo V   Si distese nel letto con la tunica ancora addosso. La notte non era calda, ma sentiva la fronte bollire come se avesse la febbre. Il resto del corpo era invece scosso da brividi di freddo, tanto che si gettò addosso una coperta pesante che aveva ai piedi del letto….

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. IV)*

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. IV)*

di Alessio Palumbo Capitolo IV   Passarono una decina di giorni scarsi e una mattina, mentre assonnato a causa della notte passata in bianco per il caldo si trovava ancora nell’altare di san Nicola per rinfrancarsi con un po’ di frescura, udì i cardini del portone della chiesa cigolare e nuovi passi veloci e leggeri…

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. III)

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. III)

di Alessio Palumbo Capitolo III   Per tre giorni e tre notti il vento non smise di sferzare uomini e cose. Violenti rovesci d’acqua si riversarono sul paese ingombrando le strade con torrenti di fango. Alcune case abbandonate da decenni caddero o si lesionarono sotto la furia degli elementi. Le incannicciate furono divelte e nelle…

Racconti| La macchia blu.  Una falsa storia vera (cap. II)

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. II)

di Alessio Palumbo Capitolo II   Dormì per tutto il pomeriggio, ma un sonno agitato, frammentato, pieno di immagini confuse, di suoni indistinti. Rivide la smorfia di dolore sul volto del Castriota, nella testa risuonò il rumore degli zoccoli dei cavalli del governatore e la voce tonante di questo rimbombò come se fosse proprio lì,…

Racconti| La macchia blu.  Una falsa storia vera (cap. I)

Racconti| La macchia blu. Una falsa storia vera (cap. I)

di Alessio Palumbo La storia che vado a raccontare è vera e falsa allo stesso tempo, come del resto lo sono tante. Quanto vi sia di reale e quanto sia frutto della fantasia, chi avrà la pazienza di seguirne la trama lo scoprirà solo alla fine, carte alla mano. Per il momento posso solo dire…

Periferie desolate

Periferie desolate

di Pier Paolo Tarsi Mi sedetti alla penombra su un masso posto sul ciglio e restai a guardare la via di casa con l’intento di prestarle per una volta l’attenzione che, proprio in quel momento, reputai non averle mai concesso. Vi era poco di inconsueto; in lontananza, guardando in direzione del paesino, una aureola luminosa…

Da Marittima, senza tempo: storie di A., M. e V.

Da Marittima, senza tempo: storie di A., M. e V.

 di Rocco Boccadamo La mia amica marittimese A., la quale, già in passato, mi ha gentilmente fatto dono dello spunto ispiratore per una narrazione, dedicatale e poi raccolta in un volume che ne ha ripreso il titolo, dimostrando in certo qual modo di resistere allo scorrere di almanacchi e lustri, si conferma alla stregua di…

Salento, con i suoi miti e leggende

Salento, con i suoi miti e leggende

  di Felicita Cordella Mille storie salentine narrano di delfini, di sirene, di dei e semidei, di ninfe e satiri. Una sirena a due code di nome Leucades o Leucasia insieme con due amiche sirene, Partenope e Ligia, cantava e suonava divinamente. Perseguitate e sconfitte da Ulisse, che non cede alle loro seduzioni, le tre…

Camillo, basta il nome…

Camillo, basta il nome…

di Elio Ria Tondo, tondo come l’O di Giotto, impareggiabile nel pettegolezzo, garante della comunicazione paesana, confidente, campione della tolleranza, simbolo dell’allegoria del sorriso. Lo Zitone, suo compagno d’armi, lo coadiuva nelle disquisizioni pubbliche semiserie nella piazza Garibaldi, ogni giorno e in ogni momento. In Camillo volente o dolente ci s’incappa comunque, nessuno può sottrarsi…

Li zezzi russi

Li zezzi russi

  di Salvatore Chiffi In Nardò, verso la metà degli anni ’50, sulla strada “ti mare”, proprio di fronte a “lu torrino” (cisterna sopraelevata dell’acquedotto) viveva un ricco signore molto conosciuto per la sua stazza, ben oltre i duecento chili, che lo costringeva a stare sempre seduto su una “poltrona” appositamente costruita per lui e…

Cielo stellato

Cielo stellato

di Wilma Vedruccio    L’estate è propizia per alzare gli occhi al cielo nella notte, a osservare il firmamento, più che le altre stagioni. Le notti calde che ridonano il respiro dopo il caldo del giorno, agevolano l’incontro con gli astri, perduti nelle lontananze celesti, smarriti dai nostri orizzonti circoscritti, dimenticati nella smania del vivere,…

Un volto marittimese: Anita, detta Nnita

Un volto marittimese: Anita, detta Nnita

Racconti salentini Un volto marittimese: Anita, detta Nnita Protagonista di queste righe è una compaesana, signora pressappoco a metà tra gli ottanta e i novanta, precisamente della classe 1930, tuttavia dal portamento ancora solido e ben eretto, in certo qual modo figura tipica della comune piccola località natia. L’ho presente da quando era ragazza e…

Vecchi ricordi…

Vecchi ricordi…

di Mauro Minutello Vorrei conoscere il sentiero che seguono i ricordi per tornare alla mente. A volte sono così lontani che non si ha più idea di averli custoditi con cura. Lunedì pomeriggio 2 giugno 2014 , pulisco l’attrezzatura fotografica, quando, chissà perché, inizia a tornare alla luce l’immagine di mio nonno, quando veniva a…

Dal paesello, boccioli d’antiche stagioni

Dal paesello, boccioli d’antiche stagioni

di Rocco Boccadamo   Giulia C. era giunta a Marittima, da un paese vicino, sposando Fortunato e, a distanza di circa un anno, aveva messo al mondo Teresa. Purtroppo, la buona donna, ancora giovane, incominciò a scivolare in condizioni di salute precarie, con problemi di rilievo, e in progressivo aggravamento, all’apparato respiratorio, non mi è…

Galatina e la fabbrica dei sogni

Galatina e la fabbrica dei sogni

di  Pippi Onesimo   La postazione della Casa della Rusetta era oltremodo strategica: nascosta con discrezione nella immediata periferia del Centro Antico, offriva la massima riservatezza e poteva essere raggiunta da tutti con estrema facilità, specialmente dai forestieri. La palazzina sonnecchia, ancora oggi, sorniona, complice e colpevolmente collusa nel vicolo buio e breve, come un…

Primarie e Prim’arie

Primarie e Prim’arie

di Pino de Luca Al mio paese c’era Mesciu Ginu. Mesciu Giunu era un omone alto e grosso che di mestiere faceva il ciabattino. Appena si comprava un paio di scarpe, specialmente da ragazzini, si andava da Mesciu Ginu per farsi mettere i “minzetti”. Dei parasuola che i possidenti si curavano fossero di cuoio mentre…

Galatina e le lampe

Galatina e le lampe

di Pippi Onesimo Subito dopo la putia (l’esercizio) de la Bòmbana, si svolta a sinistra (per chi dall’Orulogiu scinde versu l’Anime) per salire dalla via de le Moniceddhre (via Scalfo), che, snodandosi in tutta la sua lunghezza, supera la strada de lu Spitale vecchiu (via Siciliani) e si ferma su via Turati, affacciandosi con candido…

Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra

Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra

di Rocco Boccadamo Altro che la mitica “Malizia” in celluloide, con un’avvenente Laura Antonelli intenta a sfaccendare in sommità ad una scala e un imberbe coprotagonista intensamente preso a coglierne e catturarne, dal basso verso l’alto, le intime meraviglie! V’è una scena assai più antica, vera e reale, qui si proverà a inquadrarla e fissarla…

La “Spina” del vescovo

La “Spina” del vescovo

Una torbida vicenda neritina di tanti secoli fa LA “SPINA” DEL VESCOVO Anche nei periodi più bui, la giustizia, seppure tra tanti stenti, ha fatto il suo corso   di Emilio Rubino   Qualche volta, quando l’animo umano è tormentato da una forte emozione o dal dolore per una spiacevole traversia, si usa dire che…

Racconti. L’allegra famigliola

Racconti. L’allegra famigliola

di Emilio Rubino   Antonio, un buon padre di famiglia, tutto casa e lavoro, una mattina, approfittando della splendida giornata, decise di portare in campagna anche il figliolo, di appena sei anni, e l’avvenente moglie, oltre che l’asina. Per educazione ricevuta e per gentilezza d’animo, Antonio fece accomodare la moglie in groppa all’asina, mentre lui…

La telefonata

La telefonata

I  R A C C O N T I  D E L L A  V A D E A L A  T E L E F O N A T A di Pippi Onesimo Le lampe (bicchieri da un quarto colmi di vino), rappresentavano il baratto privilegiato per pagare la commissione della telefonata. Ma anche…

Gisarino, il sacrestano eternamente innamorato

Gisarino, il sacrestano eternamente innamorato

di Melanton Non si sa quand’egli sia nato, e si conosce appena il periodo della sua dipartita, che i più anziani del paese concordano nel circoscrivere intorno al 1930. Qualcuno lo ricorda come un bullo impenitente, ma era piuttosto un semplice bonaccione che credeva eccessivamente in sé e nelle sue improbabili virtù amatorie, nonostante fosse…

Leggende del Salento. Gli scogli dannati di Leuca e le macarìe della Grecìa salentina

Leggende del Salento. Gli scogli dannati di Leuca e le macarìe della Grecìa salentina

Il Salento delle leggende. Misteri, prodigi e fantasie nell’antica Terra d’Otranto   di Antonio Mele ‘Melanton’   Quando muoiono le leggende finiscono i sogni. Quando finiscono i sogni, finisce ogni grandezza.   Ogni terra ha le sue leggende. Nascono quasi tutte dalla tradizione orale. E a generarle e perpetuarle è soprattutto il popolo, che spesso,…

23 aprile. San Giorgio in un racconto salentino

23 aprile. San Giorgio in un racconto salentino

di Alfredo Romano Il fatto di san Giorgio [In basso la versione in dialetto salentino] Racconto tratto dal libro “Lu Nanni Orcu, papa Cajazzu e altri cunti salentini” di Alfredo Romano. Nardò, Besa, 2008.  C’era una volta una che, essendo donna molto pia, non mancava di recarsi in chiesa per assistere a tutte le funzioni….

C’era una volta l’Amore…

C’era una volta l’Amore…

A volte i miracoli s’avverano anche senza l’intervento divino C’era una volta l’Amore…   di Mauro De Sica Ero un ragazzetto di quasi otto anni, quando mia nonna mi raccontò l’indimenticabile favola sull’Amore. Solitamente la nostra famiglia trascorreva la vigilia di Natale, così come il giorno di Pasqua e del santo patrono, in casa di…

Racconti a Galatina. La quindicina

Racconti a Galatina. La quindicina

I RACCONTI DELLA VADEA   LA Q U I N D I C I N A di Pippi Onesimo Il sig. Cheròndula aveva appena chiuso il telefono e, visibilmente soddisfatto, abbandonava la scena, mentre una risata generale e un fragoroso battimani lo accompagnavano in segno di appagato compiacimento. Lui, però, incurante, serio e impettito, quasi…

Nc’era ‘na fiata… a proposito di stupidi e creduloni

Nc’era ‘na fiata… a proposito di stupidi e creduloni

La gente stupida e credulona la si trova dappertutto di Emilio Rubino C’era una volta un signore che aveva due figlie. Un giorno, all’ora di pranzo, il padre chiese alla più piccola di scendere in cantina a prendere un po’ di vino. Mentre riempiva il boccale, la giovane ebbe a pensare che era giunto il…

La fidanzata di Spongano

La fidanzata di Spongano

di Giorgio Cretì Ippaziantonio, o Patintoni,  in quel periodo aveva la zita, la fidanzata, a Spongano e da lì andava e tor­nava in bicicletta. Ma andare e venire così, semplicemente, non poteva durare a lungo e ora, dopo quasi un mese, sia la Nina, la zita, che i suoi parenti gli imponevano di presentarsi con…

Mamma Cuncetta vendeva le noci

Mamma Cuncetta vendeva le noci

  di Rocco Boccadamo Non gestiva una bottega da fruttivendolo, le ricavava direttamente da una vetusta grande pianta che vegetava rigogliosa nel piccolo fondo agricolo di proprietà denominato “Aria ‘u cumentu”, con annesso monolocale in pietra grezza che, nell’arco temporale fra la primavera e l’autunno, fungeva da cucina, soggiorno e camera da letto per l’anziana…

L’uomo della “conza”

L’uomo della “conza”

  di Wilma Vedruccio Da quando sua madre disse “tocca porti lu pane a casa, fiju miu”, aveva allora undici anni suppergiù, aveva impastato  malta senza posa. Impastato e trasportato malta fino a quindici, venti anni e poi per sempre. Aveva visto crescere case d’ogni tipologia, secondo la moda del momento, a seconda delle possibilità…

Racconti. La capu ti muertu

Racconti. La capu ti muertu

di Emilio Rubino   Questo aneddoto  non è un racconto immaginario, partorito dalla fervida fantasia di un buontempone, ma un avvenimento realmente accaduto nelle campagne neritine all’inizio dello scorso secolo. Vi era un giovane contadino, che, sobbarcandosi a enormi sacrifici quotidiani, era riuscito a impiantare un orto nel suo piccolo podere. L’uomo, infatti, dopo aver…

La Fondazione Terra d'Otranto, senza fini di lucro, si è costituita il 4 aprile 2011, ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Puglia - con relativa iscrizione al Registro delle Persone Giuridiche, al n° 330 - in data 15 marzo 2012 ai sensi dell'art. 4 del DPR 10 febbraio 2000, n° 361.

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