Il tesoro degli aragonesi: somiglianze tra la lingua catalana e la lingua salentina

Il tesoro degli aragonesi: somiglianze tra la lingua catalana e la lingua salentina

    di Damiano Rotondo Una bandiera sventola nella Plaça de Sant Jaume, dal palazzo di origine medievale che è oggi conosciuto come Palau de la Generalitat, sede della presidenza della Catalunya. Sullo sfondo color dorato son disegnate quattro bande di un vivido color rosso. Una delle leggende sull’origine della “Senyera”, una delle bandiere più…

Giochi di bimbi salentini… altro che la vuvuzela di recente memoria!

Giochi di bimbi salentini… altro che la vuvuzela di recente memoria!

La sciumbarèddha di Armando Polito Era una specie di zufoletto che i ragazzi di un tempo si costruivano con lo stelo cavo di specie vegetali selvatiche; ma i risultati musicalmente più spettacolari venivano raggiunti, a patto che avesse un fiato allenato da lunga pratica, da chi utilizzava una foglia di cipuddhàzzu (Scilla maritima) opportunamente arrotolata;…

Oggi parliamo di sale, con un intruso, forse due…

Oggi parliamo di sale, con un intruso, forse due…

di Armando Polito Sorvolo sul toponimo Salento, le cui più che probabili connessioni col sale ho trattato nel post “Fiero, nonostante tutto, di essere salentino”; aggiungo solo che ho evidenziato in rosso il territorio nella carta d’Italia anziché riportarne una raffigurazione separata, in omaggio alla celebrazione del 150° anniversario (sento già affibbiarmi da qualcuno l’appellativo  …

Tra rovi e more selvatiche

Tra rovi e more selvatiche

Quando al Rohlfs diede alla testa il lùmbaru della scràscia di Armando Polito Resiste disperatamente ai diserbanti e alle trasformazioni del paesaggio, ma temo che abbia gli anni contati la salentina scràscia cioè il rovo (Rubus fruticosus), un tempo presenza puntuale non solo ai margini delle stradine di campagna o dei muretti a secco, ma…

Per il polpo Paul anche l’archeologia della parola

Per il polpo Paul anche l’archeologia della parola

IL POLPO GIACOMINO di Armando Polito   Se il polpo Paul non è una montatura, per maghi e indovini è fregatura! Signori, vi presento Giacomino: al suo confronto Paul è un salamino. Non sono quattro versi (?) dell’ultimo motivo rap scritto da vattelappesca ma solo un pretesto di mia invenzione per  introdurre il discorso sulla…

Discorrendo di maestri, insegnanti, professori… e minestre

Discorrendo di maestri, insegnanti, professori… e minestre

O TI MANGI ‘STA MINESCIA O TI FUTTI TI LA FINESCIA di Armando Polito E’ un vecchio proverbio neritino che, però, credo abbia il suo più o meno coevo e più o meno fedele, e non solo nel concetto, corrispondente in tutti i nostri dialetti, oltre che nella lingua nazionale; ragione buona per non fornirne,…

Riflessioni filologiche su un toponimo neritino. La Cucchiara.

Riflessioni filologiche su un toponimo neritino. La Cucchiara.

di Armando Polito Fino ad una ventina di anni fa era solo il toponimo di un territorio non molto esteso in agro di Nardò, sulla litoranea Santa-Caterina-S. Isidoro. Come è successo per Massarei (italianizzato in Masserei; vi abito io ed è doveroso che a questo toponimo prima o poi dedichi la mia attenzione: il lettore…

La Puglia parla alla Padania con un suo dialetto

Lingua e dialetto  di Armando Polito Non è trascorso nemmeno un anno dalla richiesta avanzata dalla Lega che i professori fossero sottoposti ad un test per dimostrare la “conoscenza della storia, delle tradizioni e del dialetto della regione in cui intendono insegnare”. A suo tempo trovai scandalosa la proposta e perché faceva passare in secondo…

Oggi parliamo di “caldo”. Tutta colpa del verbo latino “calère”!

Oggi parliamo di “caldo”. Tutta colpa del verbo latino “calère”!

Il responsabile del caldo e di altri inconvenienti a Nardò e non solo di Armando Polito     CÀUTU (in italiano caldo): o si ipotizza la derivazione (come per la voce italiana) dal latino càlidu(m) (dal verbo calère=aver caldo) attraverso i passaggi càlidu(m)>cadu(m) (sincope di -li-), càudu(m) (passaggio -à->àu per compenso dell’avvenuta sincope)>càutu, oppure bisogna…

Quando il Rohlfs inciampò in un sassolino del Salento…

Quando il Rohlfs inciampò in un sassolino del Salento…

di Armando Polito Tra i tanti giochi di abilità di un tempo c’era anche quello dei tuddhi. Il gioco era praticato soprattutto dalle  bambine ed era  basato  sulla destrezza  della  mano: occorreva  munirsi, anzitutto, di  cinque tuddhi, cioè sassolini arrotondati; dopo la  conta (lu tuèccu=il tocco)  la prescelta dalla sorte prendeva i cinque sassolini e,…

Proverbi e metereologia salentina

Proverbi e metereologia salentina

LE PREVISIONI DEL TEMPO DI UN TEMPO A NARDO’ di Armando Polito I proverbi che seguono sono tutti di origine contadina e, frutto di osservazioni millenarie, hanno scandito per secoli, gli ultimi due in modo esclusivo per la citazione di un preciso punto di riferimento, la vita del nostro territorio. È in atto, come si…

Riflessioni filologiche su un toponimo neretino: Li Cinàte

di Armando Polito   La più antica testimonianza di questo toponimo risale, a quanto ne so, al 1427 [Angela Frascadore, Le pergamene del monastero di S. Chiara di Nardò (1292-1508), Società di storia patria per la Puglia, Bari, 1981: pg. 84: …item in feudo Cenate vinearum desertarum ortos septem…(…parimenti nel feudo della Cenata sette orti…

Dallo ‘ntartièni alla playstation

di Armando Polito   Mi rendo conto che la definizione sintetica di intrattenimento attribuita a ‘ntartièni è parziale, generica, inesatta. D’altra parte, raramente si può condensare il significato di una parola in uno scarno sinonimo (in poesia, addirittura, saremmo bravi quanto lo stesso poeta) e la stessa definizione è, in un certo senso, un atto…

Gnorumàru, negro amaro, Negramaro

Gnorumàru, negro amaro, Negramaro

di Armando Polito Gnorumàru è il nome di un vitigno tipico del Salento. Il corrispondente italiano, divenuto ormai simbolo nel mondo della produzione enologica salentina, è negro amaro/negramaro, inteso come composto da negro (dallo spagnolo negro, a sua volta dal latino nigrum) e amaro (dal latino amàrum); in realtà si tratta di una paretimologia giacchè…

Zzippu ti pitàccia: è lei l’inventore della zip?

Zzippu ti pitàccia: è lei l’inventore della zip?

di Armando Polito Ci accompagna dalla nascita fino alla morte, salvo casi eccezionali in cui, quando è motivo di disagio, può anche, tramite apposita istanza al Tribunale, essere cambiato. Si tratta del cognome, cioè di quella parte dei dati anagrafici che ognuno eredita normalmente dal padre (qualche volta dalla madre) e che indica l’appartenenza ad…

Dalla maglietta di lana grezza al formaggio, dalle batterie alle cellule staminali, da…

 di Armando Polito La stamègna, lemma che, stranamente, non compare nel Vocabolario dei dialetti salentini del Rohlfs, indica a Nardò, da tempi remoti, il panno di tela rozza con cui i pochi casari nostalgici della tradizione ancora oggi colano il latte cagliato. La voce è variante dialettale dell’italiano stamìgna che nel Dizionario italiano De Mauro…

Lu lampasciòne

Lu lampasciòne

Lu lampasciòne1 di Armando Polito     Era littu sobbra a llibbri antìchi                                   ca niènti cu lli fèmmine rispichi2                                  ci no tti ‘mbacchi3 lu mangiàre ggiùstu;    ci poi vuei ppruei cchiù motu custu, lu lampasciòne miràculi pò ddare                              

Addio al calaprìcu e compagni

Addio al calaprìcu e compagni

 di Armando Polito In un’epoca in cui l’ingegneria genetica promette mirabilie e, con particolare riferimento al mondo vegetale, già serve sulle nostre tavole frutta e verdura di forma e sapore (?) inusitati, può sembrare da inguaribile nostalgico del tempo che fu dedicare quattro righe ad un umilissimo arbusto un tempo molto diffuso dalle nostre parti:…

L’urgialuru

L’urgialuru

L’URGIALURU di Armando Polito Sarebbe (l’uso del condizionale si capirà dopo) un piccolo polpo di scoglio. Ignoravo la voce (che, peraltro, è assente nel vocabolario del Rohlfs) fino a che non l’ho letta nel pregevole saggio La cucina del Salento (Edizione “A.N.D.O.”, 1996, pag. 6) dell’amico Massimo Vaglio. Essa è irreperibile anche in Rete ma, siccome ho troppa stima di Massimo per credere che se la sia inventata, mi son chiesto quale ne potrebbe essere l’origine. Il corrispondente (solo formale, non semantico)…

Poesie/ Tata

Tata di Antonio Bruno   Furnu te petra, lu pane te ranu coce, nna ndore forte tuce, tuce, me porta a mmienzu alla campagna toa. La luna te ddha ssubbra picca luce, notte ca me nturtiji alla palora toa notte te suspiri contruluce nnu picca te rienu caticiatu sutta alla scarpa s’ha feccatu, me sècuta agnaciu spiritu ncantatu. Terra amata, terra te turmientu, ieu sacciu a ddhu stau e bbe nnu jentu la vita spìccia e tie terra, mamma e tata, resti quai pe ccinca n’àura fiata tenta cu càngia tuttu,…

Dialetti salentini/ cutreu

di Armando Polito   CUTREU resistente alla cottura. Non conosco corrispondente italiano. Etimologia: da un latino *crudìvu(m)=piuttosto crudo (dal classico crudus=crudo, connesso con cruor=sangue), con metatesi di -r- [*cudrìvu(m)], passaggio -d->-t- [*cutrìvu(m)], sincope di -v- [*cutrìu(m)] e passaggio -i->-e-. Se viene confermata, con lo stesso significato, la voce scutrèu quella s- non ha valore privativo (o estrattivo) ma, al contrario, rafforzativo (o intensivo). Essa deriva dal latino ex che vuol dire fuori da, lontano da ed ha…

Dialetti salentini/ ngafare

di Armando Polito     NGAFARE: far entrare premendo; sprofondare nel fango. Le varianti ‘ncafàre di San Cesario di Lecce e Manduria e ‘ncafàri di Mesagne consentono con sufficiente sicurezza di affermare che il corrispondente italiano è incavare, dal latino incavàre, composto da in=dentro e cavus=cavo. Difficoltà fonetiche insormontabili impediscono di collegarlo a nghièfa=zolla , dal latino gleba con l’influsso dell’osco *glifa. Tra l’altro, contrariamente a quanto è stato detto in questo blog (naturalmente il padre o la…

Noterelle di metereologia salentina

Noterelle di metereologia salentina

di Marcello Gaballo   Le grandi piogge di questo periodo, inusuali per la stagione e per i nostri luoghi (ma ricordate che in altri anni avevamo già cominciato a fare il bagno al mare?), dal nostro popolo erano considerate una vera manna dal cielo. L’acqua avrebbe giovato alle piante del grano in piena maturazione, agli…

Parlava la lingua dell’orto – il salento maruggese

Parlava la lingua dell’orto – il salento maruggese

VIVA  IL  DIALETTO, TUTTI  I  DIALETTI  di Francesco Lenoci Sono nato a Martina Franca, in Puglia,  nel 1958. Vi ho trascorso un’infanzia felice e una giovinezza altrettanto felice. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, sono andato a Siena per gli studi universitari e, poi,  a Cagliari, dove ho prestato  il servizio militare. Dal 1983 vivo,  lavoro e insegno nella  seconda, per numero di abitanti, città pugliese d’Italia: Milano. Il mio Amico Emilio Marsella è nato a Maruggio, in…

La Fondazione Terra d'Otranto, senza fini di lucro, si è costituita il 4 aprile 2011, ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Puglia - con relativa iscrizione al Registro delle Persone Giuridiche, al n° 330 - in data 15 marzo 2012 ai sensi dell'art. 4 del DPR 10 febbraio 2000, n° 361.

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