Dialetti salentini: crapintare

Dialetti salentini: crapintare

di Armando Polito Crapintare è la variante neritina di una parola che, come vedremo, non è di uso esclusivamente salentino. Con essa faremo una galoppata (datti tu all’ippica!, mi pare di sentire …) tra manoscritti e testi a stampa, saltando dalle religione alla medicina. Preliminarmente osservo che  essa è parente strettissima, direi figlia di crièttu,…

Dialetti salentini: i proverbi del vino

Dialetti salentini: i proverbi del vino

di Marcello Gaballo e Armando Polito Molto probabilmente anche il vino, come la penicillina, è frutto di una scoperta casuale, ma questo strano gemellaggio non si ferma qui, perché, insieme con gli effetti benefici legati al loro uso sensato, vanno registrati anche quelli negativi, per non dire nefasti, quali, rispettivamente, l’alcolismo e la resistenza dei…

Le pavimentazioni nelle abitazioni salentine

Le pavimentazioni nelle abitazioni salentine

di Mario Colomba Le pavimentazioni interne degli edifici rispecchiavano le capacità economiche dei proprietari. si passava così dai pavimenti in “chianche” di pietra di  Cursi ai lastrici di calce, ai pavimenti in mosaico, alle pavimentazioni in lastre di  marmo o in piastrelle di cotto maiolicato. Il pavimento di notevole pregio più diffuso specialmente nelle unità…

“Lu Schizzu e la Tota”, Giuseppe Petraglione e gli usi nuziali a Salice nel 1900

“Lu Schizzu e la Tota”, Giuseppe Petraglione e gli usi nuziali a Salice nel 1900

  di Gilberto Spagnolo   Ricordare e onorare personaggi rappresentativi di rilevanti percorsi culturali che hanno lasciato un segno indelebile non solo nei luoghi stessi della memoria, ma anche del sentimento e dell’affetto, certamente significa contribuire in maniera molto significativa alla conoscenza e alla valorizzazione della ricerca e della stessa dimensione culturale. Ne è un…

Dialetti salentini: crièttu

Dialetti salentini: crièttu

di Armando Polito   Ricercare l’etimo di una parola obsoleta è come effettuare un’autopsia. La parola di oggi, però,  è ancora di uso frequente ma è il suo significato che mi ha ispirato la macabra similitudine. Essa, infatti è sinonimo di morto e, pur usata prevalentemente in riferimento ad un animale, può vantare (!) una…

Dialetti salentini: l’acqua nei proverbi e nei detti

Dialetti salentini: l’acqua nei proverbi e nei detti

di Marcello Gaballo e Armando Polito   L’elemento fondamentale per la vita non poteva certo mancare nella vastissima antologia di saggezza che nel tempo soprattutto la cultura popolare ha compilato con locuzioni brevi, espressivamente efficaci e foneticamente accattivanti grazie alla rima ed all’assonanza (segnalate da una barra), quali i proverbi ed i detti, con riferimento…

Dialetti salentini: NNICCULECCHIA

Dialetti salentini: NNICCULECCHIA

di Armando Polito La voce, che significa bocconcino prelibato, è registrata nel vocabolario del Rohlfs Come si vede, non c’è proposta etimologica per nessuna delle due varianti. Non ho la presunzione di risolvere l’arcano, ma solo quella, più modesta, di formulare un’ipotesi che abbia un minimo di plausibilità e che, magari, propizi la discussione con…

Reati e violenze nel Salento tardomedievale. Il Quaderno della capitania di Nardò di fine Quattrocento

Reati e violenze nel Salento tardomedievale. Il Quaderno della capitania di Nardò di fine Quattrocento

di Pierluigi Cazzato   La conflittualità e la violenza che caratterizzavano la società del Salento tardomedievale, a cui abbiamo accennato trattando della terra de Galliano, trovano una più ampia e chiara documentazione in un registro quattrocentesco di area salentina conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli: il Quaderno della capitania di Nardò1. Il documento, trascritto…

L’arte di costruire nel Salento. Come si realizzavano muri e murature

L’arte di costruire nel Salento. Come si realizzavano muri e murature

di Mario Colomba   Escludendo il caso di roccia  (calcarenite) affiorante,  che si rinviene all’esterno dell’area del centro urbano, la muratura in fondazione veniva realizzata all’interno di scavi eseguiti a mano,  di larghezza pari allo spessore del muro da realizzare, nel terreno di riporto o vegetale, , estesi fino alla profondità del piano di sedime…

Autopsia di un proverbio salentino

Autopsia di un proverbio salentino

di Armando Polito LA BBONA MONGE, LA TRISTA PONGE Pur essendo da anni un appassionato raccoglitore di proverbi, questo mancava alla mia collezione e probabilmente la lacuna non sarebbe stata colmata se un amico quasi un anno fa non mi avesse passato la sua collezione al fine, mi piace giocare con le parole, di operare…

Dialetti salentini: cuteddha, ovvero la destinataria di una minaccia forse velleitaria

Dialetti salentini: cuteddha, ovvero la destinataria di una minaccia forse velleitaria

di Armando Polito   Credo di essere abbastanza mite e forse proprio per questo fin dall’infanzia mi ha fatto effetto l’espressione mo ti zzaccu pi cuteddha, locuzione oggi obsoleta e incomprensibile, ma ai miei tempi connessa con uno delle tante minacce con finalità educativa, che in concreto prevedevano l’uso di strumenti con effetti poco gradevoli….

Su alcuni toponimi bizantini e longobardi in Terra d’Otranto: Marancicappa tra Sava e Fragagnano

Su alcuni toponimi bizantini e longobardi in Terra d’Otranto: Marancicappa tra Sava e Fragagnano

di Gianfranco Mele   A sostegno della testi dell’esistenza del Limes bizantino altrimenti detto Limitone dei Greci, una serie di storici e ricercatori salentini della prima metà del Novecento indagano sulle località e sui toponimi a ridosso del tracciato di quella che era ritenuta la muraglia. Così, ad esempio, il Racioppi e l’ Antonucci riferiscono…

Scianne: un toponimo neritino/sospeso tra olio e vino?

Scianne: un toponimo neritino/sospeso tra olio e vino?

di Armando Polito   Non sorprenda la barra (slash per chi sa parla meglio di me), che serve a separare due decasillabi (nella mia presunzione perfetti). Il titolo in versi è l’ultimo espediente per attirare l’attenzione e già mi sto tormentando (!) ad immaginare cosa sarò costretto ad escogitare la prossima volta. Probabilmente mi impegnerò…

Seclì: il suo abitante si chiama “seclioto”?

Seclì: il suo abitante si chiama “seclioto”?

di Armando Polito   Se c’è un campo di formazione delle parole in cui regna l’anarchia ed è tutt’altro che agevole individuare la paternità, è quello degli etnonimi. Le differenze spesso sono sottilmente legate a vicende storiche intrecciantisi con evoluzioni fonetiche e suggestioni semantiche, il che, innocente all’inizio, finisce per assumere una valenza dispregiativa, se…

Dialetti salentini: milaffanti, metafora di guerra o di innocenza?

Dialetti salentini: milaffanti, metafora di guerra o di innocenza?

di Armando Polito L’associazione di particolari piatti a determinate ricorrenze è pratica che le diverse culture hanno messo in atto da tempo immemorabile. La globalizzazione e il consumismo, però, da qualche decennio la stanno cambiando inesorabilmente, e neppure lentamente, sicché fra poco, per fare un esempio, gusteremo in piena estate un dolce che in origine…

Dialetti salentini: ‘mbile (approfondimento etimologico)

Dialetti salentini: ‘mbile (approfondimento etimologico)

di Armando Polito Del tema mi ero già occupato in https://www.fondazioneterradotranto.it/2010/09/15/quella-bizzarra-terracotta-dal-collo-stretto/, ma a distanza di più di dieci anni lo riprendo, per una più precisa e  completa documentazione delle fonti. Non è necessario a chi ha interesse a leggermi sfruttare il link appena segnalato, anche perché le osservazioni più salienti di allora risultano qui imglobate….

Dialetti salentini … e non solo: pignata o pignatta?

Dialetti salentini … e non solo: pignata o pignatta?

  di Armando Polito Non avrei avuto nessun motivo per porre il dilemma se fossi stato disponibile ad accettare come corretta pignatta, a quanto registrano tutti i dizionari. Unica eccezione il GDLI (Grande dizionario della lingua italiana), che al lemma pignata e derivati rinvia a pignatta e derivati, dove all’inizio pignata è riportato tra le…

Nardò: Vora, un toponimo perduto?

Nardò: Vora, un toponimo perduto?

di Armando Polito È destino comune a tutti i toponimi di subire le cosiddette ingiurie del tempo, ma anche in questo caso i pesi e le misure non sempre sono equi. C’è, infatti, quello che si è conservato tale e quale (Roma), quello che è rimasto vittima di mutamenti fonetici più o meno imponenti, ma…

La rava e la fava

La rava e la fava

di Paolo Vincenti La fava -nome tecnico vicia faba – è una pianta leguminosa che dà ottimi frutti, ovvero legumi, molto apprezzati specie alle nostre latitudini. Non tutte le varietà di vicia faba sono alimentari, cioè quella che noi mangiamo è la variante major Harz., con semi grossi, 1000 semi di peso superiore a 1000 grammi,…

Dialetti salentini: ‘nzurfione, ovvero quando la tromba marina si tagliava

Dialetti salentini: ‘nzurfione, ovvero quando la tromba marina si tagliava

di Armando Polito Il dialetto spesso nelle sue similitudini è più poetico della lingua nazionale, anche quando, come nel caso di oggi, appare più legato ad aspetti, dettagli, oggetti, esseri della comune vita quotidiana. Così quella che in italiano è la tromba d’acqua o tromba marina, in dialetto neritino è zumfione (attestato pure per Aradeo,…

Dialetti salentini : “iata a” o “iat’a”?

Dialetti salentini : “iata a” o “iat’a”?

di Armando Polito Uno dei problemi ancora irrisolti dello studio dei dialetti riguarda la fase principale, cioè quella della trascrizione, dalla quale tutto muove. Pur tenendo conto delle difficoltà che nella raccolta del materiale orale sono connesse con differenze più o meno percettibili nella pronuncia, spetta allo studioso registrare e trattare il lemma senza, possibilmente,…

Dialetti salentini: fiata, fiatu, fiatare

Dialetti salentini: fiata, fiatu, fiatare

di Armando Polito     L’apparenza inganna e, infatti, le due prime voci non sono legate ad una differenza di genere e hon sono, nemmeno lontanamente, parenti. La prima, fiata, appartiene all’insospettabile schiera delle parole il cui uso è classificato nei vocabolari d’italiano come letterario , ma che, nonostante questa caratteristica nobiliare, sono tanto radicate…

Dialetti salentini : “iata a” o “iat’a”?

Dialetti salentini : “iata a” o “iat’a”?

di Armando Polito Uno dei problemi ancora irrisolti dello studio dei dialetti riguarda la fase principale, cioè quella della trascrizione, dalla quale tutto muove. Pur tenendo conto delle difficoltà che nella raccolta del materiale orale sono connesse con differenze più o meno percettibili nella pronuncia, spetta allo studioso registrare e trattare il lemma senza, possibilmente,…

Dialetti salentini: giuncare, giùnculu e risciuncare

Dialetti salentini: giuncare, giùnculu e risciuncare

di Armando Polito   Quando si opera un’indagine etimologica bisogna anzitutto considerare il significato della parola, compreso, eventualmente,  quello o quelli con slittamento metaforico, senza lasciarsi suggestionare più di tanto da sirene fonetiche, che, magari, indurrebbero a credere che due parole con più suoni in comune abbiano lo stesso etimo. Questa premessa non è casuale,…

Dialetti salentini: scilare

Dialetti salentini: scilare

di Armando Polito I cambiamenti climatici sono destinati ad influenzare pure la lingua, tant’è che non è difficile immaginare la rapida obsolescenza della voce dialettale del titolo e del suo esatto corrispondente italiano, che è gelare. Da notare nella voce dialettale l’esito sc– di g– seguito da e o da i, come in sciurnata/giornata (ma…

Dialetti salentini … e non solo: pignata o pignatta?

Dialetti salentini … e non solo: pignata o pignatta?

  di Armando Polito Non avrei avuto nessun motivo per porre il dilemma se fossi stato disponibile ad accettare come corretta pignatta, a quanto registrano tutti i dizionari. Unica eccezione il GDLI (Grande dizionario della lingua italiana), che al lemma pignata e derivati rinvia a pignatta e derivati, dove all’inizio pignata è riportato tra le…

Dialetti salentini: ‘sta

Dialetti salentini: ‘sta

di Armando Polito Supponiamo che tra i salentini sia indetto un referendum che ponga la domanda: Ritieni sto venendo traduzione letterale di Sta bbegnu?; immagino che la risposta positiva sarebbe univoca o, comunque, largamente dominante. E poi, non basterebbe l’autorevolezza del Rohlfs a confermarlo? A dire il vero, nella sua ancora fondamentale opera dedicata al…

Dialetti salentini: caissa e bancillera, due probabili, per quanto insospettabili, citazioni dotte? *

Dialetti salentini: caissa e bancillera, due probabili, per quanto insospettabili, citazioni dotte? *

di Armando Polito *Questo post sostituisce quello pubblicato per un equivoco nella stesura provvisoria il 17 u. s.     Succede, quando meno te lo aspetti, che nella memoria riaffiori il ricordo di un evento, di una persona, di una parola, anzi di due, come nel nostro caso. Nel corso di una piacevolissima conversazione tele un…

Dialetti salentini: caissa e baccillera, due probabili, per quanto insospettabili, citazioni dotte?

Dialetti salentini: caissa e baccillera, due probabili, per quanto insospettabili, citazioni dotte?

di Armando Polito Succede, quando meno te lo aspetti, che nella memoria riaffiori il ricordo di un evento, di una persona, di una parola, anzi di due, come nel nostro caso. Nel corso di una piacevolissima conversazione telefonica un amico (non dico il nome ma, leggendomi, lui capirà …), dopo che gli avevo chiesto conferma…

Dialetti salentini: peu e ‘bbunatu

Dialetti salentini: peu e ‘bbunatu

di Armando Polito   È fenomeno ricorrente in tutte le lingue quello di alcune voci, il cui significato ha subito, col passare del tempo e con l’intervento di fattori non sempre facilmente individuabili, un ribaltamento totale della valenza positiva o negativa (in senso etico) del significato originario. Così è stato per peu, usato nel dialetto…

Dialetti salentini: scarfisciatu e ‘nfitisciutu

Dialetti salentini: scarfisciatu e ‘nfitisciutu

di Armando Polito Per la poco gratificante serie1 delle voci salentine designanti una particolare puzza , oggi tocca a due altre componenti. Si sente fièzzu ti scarfuisciatu (Si sentee puzza di fermentato) e Si sente fièzzu ti ‘nfitisciùtu (Si sente puzza di imputridito) sono espressioni ricorrenti, la cui analisi inizia dall’elemento comune, cioè fièzzu. Fièzzu…

Dialetti salentini: lagnu

Dialetti salentini: lagnu

di Armando Polito     Dopo lientu,  del quale mi sono recentemente rioccupato1, è la volta di un altro omofono da aggiungere alla lista presente in calce a quel post. Confido nell’aiuto di qualche volenteroso lettore per individuare, al di là degli omofoni, altre voci del nostro dialetto designanti una puzza particolare. Mi rendo conto…

Dialetti salentini: lientu

Dialetti salentini: lientu

di Armando Polito   In linguistica l’omografo è  una parola che presenta, rispetto ad un’altra, la stessa grafia ma etimo, significato e talvolta pronuncia diversi.  Questo fenomeno non è estraneo al dialetto salentino1 e vi rientra, tra molti altri, anche lièntu, del quale mi sono occupato già più di dodici anni fa con un post…

Dialetti salentini: cacanìtulu

Dialetti salentini: cacanìtulu

di Armando Polito Il nido, si sa, non è dotato di servizi igienici e un unico ambiente funge contemporaneamente da soggiorno, stanza da pranzo e bagno. Quando si schiudono le uova, sono i genitori a provvedere alla periodica pulizia del nido per tutto il tempo, relativamente breve, in cui gli uccellini non sono in grado…

Pane, casu e ònguli è manciata te galantòmmini

Pane, casu e ònguli è manciata te galantòmmini

di Marino Miccoli E’ arrivato il tempo della maturazione di un apprezzato legume in baccello che nel nostro amato Salento si degusta quando è ancora tenero, spesso accompagnato deliziosamente con pane e formaggio fresco: le fave. Un noto proverbio infatti recita PANE, CASU E ONGULI E’ MANCIATA DE GALANTOMMINI! Ma vi scrivo per raccontarvi un divertente …

Uno sguardo alle prime scriptae salentine

Uno sguardo alle prime scriptae salentine

di Giammarco Simone Introduzione Per introdurre il tema del presente articolo, vorrei partire dalla definizione di ‘linguaggio’ del vocabolario Treccani, secondo cui esso è “la capacità e la facoltà, peculiare degli esseri umani, di comunicare pensieri, esprimere sentimenti, e in genere di informare altri esseri sulla propria realtà interiore o sulla realtà esterna, per mezzo…

Il presente del verbo ‘essere’

Il presente del verbo ‘essere’

di Giammarco Simone Analogamente a quanto fatto con il verbo ‘avere’, adesso l’attenzione si sposta sul verbo ‘essere’. Anche qui, la diversità linguistica del dialetto salentino è oggetto di analisi, in quanto esistono varie forme verbali dipendenti dalla zona geografica di riferimento. Per questo studio, ricorre la Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi…

Rocco Cataldi, poeta dialettale parabitano

Rocco Cataldi, poeta dialettale parabitano

di Paolo Vincenti “Parabbita è chiantata su n’artura / e se standicchia janca cu lle vie / te menzu monte finu a lla npianura / tra fiche, ficalindie e tra l’ulie /”. Quando questi versi furono pubblicati, il loro autore, Rocco Cataldi, non era ancora diventato il poeta dialettale parabitano da tutti riconosciuto e apprezzato. Questi…

Osvaldo Giannì e la poesia popolare salentina

Osvaldo Giannì e la poesia popolare salentina

di Paolo Vincenti Studioso competente quanto umile, seppe interpretare il proprio operare culturale come un servizio, nel senso più alto e nobile del termine. Non cercava le luci della ribalta, era uomo estraneo a certi protagonismi, del tutto immune alle lusinghe che l’ambiente letterario sa dispensare ai suoi protagonisti. Parliamo del professor Osvaldo Giannì, a…

Dialetto salentino. Il presente del verbo “avere”

Dialetto salentino. Il presente del verbo “avere”

di Giammarco Simone Il dialetto salentino ammette una diversità linguistica molto interessante da studiare e da conoscere, la quale si riflette non solo sulle parole e il loro significato ma anche su alcuni aspetti linguistici meno presi in considerazione ma sui quali è utile spenderci alcune riflessioni. Stiamo parlando delle forme verbali. In questo breve…

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