di Francesco Fedele
Distante all’incirca due stadi dal centro abitato di Monteroni, fu eretta nel 1729, nel pieno periodo dell’incremento del culto di Sant’Oronzo, da Nicola Franco nel suo vigneto in località Le Vetrite a Monteroni.
“Essa era dotata di un altare di pietra (…), di un dipinto di S. Oronzo, dei simulacri lapidei dei Santi Fortunato, Giusto e Irene”. A. Putignano afferma che l’edificio era “lungo 26 palmi e largo 19” ed accogliente, con chianche in pietra calcarea, tre finestre, una sola porta ed un campaniletto ad arco. La struttura era coperta a volta. Inoltre, “un legato vi era stato fondato dal Franco il 2 settembre 1729”.
Nella breve ma esaustiva descrizione effettuata dal Putignano, si evince come fosse importante il culto di Sant’Oronzo in Terra d’Otranto: la cappella, pur non essendo sempre in ottime condizioni strutturali, era sempre provvista di arredi sacri e di campana. Oltre a questo, la cappella fu restaurata e dotata di catene di sostegno dalla famiglia Spedicati nel XIX secolo.
Una breve analisi ricostruttiva
Sarebbe difficile risalire alla localizzazione della cappella senza avere un campo più o meno circoscritto; fortunatamente il Putignano non solo ci fornisce la denominazione storica della zona, come già anticipato denominata le Vetrite e situata presso il feudo disabitato di Malcandrino, ma testimonia precisamente come l’edificio fosse collocato lungo la strada retrostante Villa Bruni, tutt’ora intitolata a S. Oronzo.
La storia della chiesetta cessò a causa di un cedimento della struttura, già da tempo fatiscente nonostante le cure dei proprietari. Dal crollo si salvò soltanto la tela raffigurante il santo titolare, oggi custodita presso la chiesa di Maria SS. Ausiliatrice.
Le misure fornite nella descrizione, convertite in metri, corrisponderebbero a una lunghezza di circa sei metri e a una larghezza di poco meno di cinque metri. Dimensioni simili ho osservato in uno spiazzo situato lungo la stradina che ospitava la cappella: sulla destra di quest’ultima si trova anche un pilastro a base quadrata, che conserva i resti di quella che sembra essere stata la base di una volta. Che possa trattarsi di un pilastro portante dell’antica cappella di S. Oronzo?
Complimenti. Ottimo ritrovamento e ottima descrizione.
Un lavoro molto interessante. Complimenti