di Armando Polito
Il titolo può sembrare una pazza ammucchiata ma in realtà è solo la citazione in ordine cronologico dei protagonisti di questo post.
Sorvolando per ovvi motivi su Mesagne, va detto che dell’accademia in epigrafe mi sono occupato tempo fa (https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/01/24/mesagne-la-sua-accademia-degli-affumicati-15/) e ripeto qui che nulla ne sapremmo se non ce ne avesse lasciato memoria Antonio Mavaro (1725-1812) in un manoscritto integralmente trascritto e ampiamente commentato nel lavoro del link appena segnalato.
Nell’anno 1858 Antonio Profilo (1839-1901) pubblicava sul Poliorama pittoresco (n. 27, pp. 213-215), un contributo dal titolo Sull’Accademia degli Affumicati di Mesagne, ai miei giovanetti concittadini, che di seguito riproduco.
Per quanto riguarda la parte testuale il Profilo trae a piene mani dal Mavaro e il lettore che ne abbia interesse potrà rendersene conto, come ho fatto io, con con la collazione tra le due fonti. Per quanto riguarda la parte grafica le immagini dell’insegna dell’accademia e degli emblemi dei suoi soci non potevano essere a distanza di quasi un secolo quelle del Mavaro, non perché graficamente rozze e poco suggestive ma perché avrebbero tradito immediatamente il plagio. Così ad un lettore poco attento (magari anche allo studioso di storia locale che per un motivo qualsiasi non conoscesse il manoscritto del Mavaro) con questa sostituzione, con qualche rimescolamento nell’ordine di presentazione dei soci (vedi di seguito le tabelle comparative alla fine), e indirizzando ai giovani, dopo le avvisaglie del titolo, un’ulteriore spruzzatina di sacro patriottismo con riferimento alla gloria antica di Mesagne e senza mai citare la fonte che l’aveva dissetato, era sicuro di farla franca.
Non poteva certo immaginare che la rete (e che altro, sennò?) avrebbe permesso ad uno qualsiasi, come il sottoscritto, di smascherarlo? Questa sorta di copia-incolla ante litteram, che può essere come un peccato di gioventù, è però nulla rispetto a quello mortale di dodici anni dopo, cioè alla mistificazione (ora conoscete il nome del mistificatore) alla quale avevo accennato qualche settimana fa (questa volta non riporto il link per non essere tacciato, giustamente, di eccessiva autoreferenzialità) e che avrei già reso pubblica se nel rifinirla non mi fossi imbattuto casualmente in quel numero del periodico napoletano. So di non essere in grado di suscitare spasmodiche attese, ancor meno di soddisfarle, ma chi è curioso di conoscere un altro esempio di basso … profilo non resterà deluso .