La scomparsa di Rosario Jurlaro, rilevante figura nel panorama culturale salentino

 

Rosario Jurlaro è nato a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, il 23 marzo 1930.

Ha iniziato precocemente a pubblicare su riviste e quotidiani. Poco più che ventenne intraprende l’attività giornalistica a Roma, scrivendo articoli di cultura per “Il Tempo” e soprattutto per “L’Osservatore Romano”. Nella Capitale si specializza in paleografia e archivistica, punto di partenza del suo diuturno impegno di studioso di manoscritti e di bibliotecario.

Nel 1957 assume l’incarico di direttore della biblioteca arcivescovile “Annibale De Leo” di Brindisi, che ha guidato fino al 1993, trasformandola nel più attivo e prestigioso polo culturale della città, punto di riferimento non solo per studenti universitari, ma anche di numerosi ricercatori e studiosi italiani e stranieri. Sotto la sua direzione il patrimonio librario è passato da 15.000 a oltre 65.000 tra volumi e opuscoli, a cui vanno ad aggiungersi 11 incunaboli e 130 manoscritti. Jurlaro ha favorito, inoltre, numerose donazioni di collezioni private, anche di una certa importanza e di interesse bibliografico, a dimostrazione del rapporto fiduciario che è riuscito a conquistarsi nel tempo. Al fondo librario della biblioteca ha affiancato una cospicua fototeca storica, una preziosa emeroteca che raccoglie la stampa periodica locale e una notevole pinacoteca.

Nel 1958 dà vita all’Associazione Amici della “A. De Leo”, che nel giro di poco tempo registra numerose adesioni da parte di appassionati cultori delle patrie lettere e di storia e cultura locale. Tra i soci onorari vanno annoverati Dennis E. Rhodes della British Library di Londra, Paul Oscar Kristeller della Columbia University di New York, Gerhard Rholfs dell’Università di Tubinga.

Sotto la sua direzione la biblioteca si apre alla città accogliendo eventi pubblici di rilevanza scientifica e culturale: conferenze periodiche, convegni di studi, mostre fotografiche, pittoriche, di manoscritti e libri antichi, che vedono il coinvolgimento di specialisti di tutta Italia e di docenti universitari, soprattutto degli atenei pugliesi, con cui Jurlaro ha continuato a mantenere ottimi rapporti di scambi e collaborazione.

Alle attività dell’Associazione affianca le “Edizioni degli Amici della De Leo”, fondando e dirigendo collane di studi specialistici e di opere letterarie.

Nel 1969 fonda la rivista di studi storico-artistici “Brundisii Res”, da lui diretta fino al 1999, accolta con molto interesse dalla comunità scientifica nazionale. Nel 2002 fonda e dirige la rivista semestrale “Alba pratalia. Semenzaio delle memorie. Storia: Lettere – Arti – Scienze”, in seguito pubblicata dall’editore Forni di Sala Bolognese fino al n. 28 del giugno 2016. La rivista coagula intorno a sé studiosi e scrittori di tutta la penisola.

Di formazione storicistica e di ispirazione cattolico-liberale di matrice manzoniana, Rosario Jurlaro ha fornito contributi scientifici e letterari di notevole rilevanza in ampi settori di studi di area pugliese-salentina e mediterranea, che spaziano dalla storia all’arte, dall’archeologia alla numismatica, dalla religione all’antiquaria, dall’antropologia culturale alla letteratura. Si segnalano, in particolare, i suoi contributi sull’arte paleocristiana, sui Messapi e sui dialetti salentini, ampiamente presenti nei repertori bibliografici.

Ha curato la ristampa di opere rare, tra cui quella di G. Bax, Nniccu Furcedda. Farsa pastorale del XVIII secolo in vernacolo salentino (Firenze, Olschki, 1964); di A. Della Monaca, Memoria historica dell’antichissima e fedelissima città di Brindisi (Bologna, Forni, 1967); di A. De Leo, Dell’origine del rito greco nella Chiesa di Brindisi (Brindisi, Edizioni Amici della “A. De Leo”, 1974); di P. Palumbo, Storia di Francavilla Fontana (Bologna, Forni, 1974); di G.B. Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva (Bologna, Forni, 1996), Il regno di Napoli nel 1799. Due fonti si rivoluzione repubblicana e controrivoluzione: “Le memorie” di Bartolomeo Cardini, il “Diario” di Vincenzo Durante (Bologna, Forni, 1999); di T.N. D’Aquino, Delle delizie tarantine (Bologna, Forni, 2008).

Rosario Jurlaro continua a contribuire attivamente a numerose associazioni di ricerca e studi: è stato vice presidente del Comitato scientifico del Centro Studi Salentini, socio onorario del Centro studi per la storia della ceramica meridionale, consigliere centrale della Società di Storia Patria per la Puglia dal 1974 al 2003.

Ha curato, tra l’altro, alcune voci del Dizionario biografico degli italiani dell’Istituto Italiano dell’Enciclopedia Treccani e ha collaborato con la Bibliotheca Sanctorum.

Autore di oltre 600 pubblicazioni, gran parte della sua produzione scientifica è apparsa su riviste specializzate, tra cui: “Archivio storico Pugliese” (Bari), “L’Arte” (Milano), “Arte Cristiana” (Roma), “Bollettino della Badia Greca” (Grottaferrata), “Faenza” (Faenza), “Historia” (Milano), “Jesus” (Alba), “Mediterranean” (Roma-Brindisi), “Miscellanea Francescana” (Roma), “Miscellanea Franciscana salentina” (Lecce), “Onomata” (Atene), “Rivista di archeologia cristiana” (Città del Vaticano), “Rocca” (Assisi), “Sefei Yuhasin” (Cassano Murge), “Studi Salentini” (Lecce), “Vetera Christianorum” (Bari), “La Zagaglia” (Lecce).

Jurlaro è anche autore di opere creative, ma non di pura immaginazione, in cui interseca felicemente la dimensione documentaria e quella narrativa, entro un impianto storicista e meridionalista e una visione autenticamente cristiana: L’utile canna. Diario intimo della gente del sud (Galatina, Congedo, 1975); La festa cresta. Dalle Palme al Sabato Santo con la gente del Sud (Ravenna, Longo, 1983); Fame e famiglia. Fami e famigghia. Mezzogiorno rurale: anni Cinquanta (Ravenna, Longo, 1986); Continente masseria. Alle radici del Sud Mediterraneo (Ravenna, Longo, 1995).

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti vanno ricordati in particolare il “Premio Piero Gobetti. L’editore ideale” conseguito nel 1978 e il “Premio Umanesimo della Pietra per la storia” nel 2003.

Uno degli impegni più recenti dell’illustre e apprezzato studioso è il saggio storico che introduce  il volume  Francavilla Fontana, pubblicato nel 2007 nella prestigiosa collana delle “Guide Artistiche Electa” della Mondadori.

Ancora attivo alla veneranda età di 87 anni, è quotidianamente impegnato negli studi, nella ricerca, nelle presentazioni di libri e mostre d’arte, nelle conferenze, così come continua a tenere relazioni nei convegni scientifici e a scrivere articoli e saggi per le riviste a cui continua a collaborare con lo stesso entusiasmo e la stessa passione degli esordi.    

In occasione del suo ottuagenario, gli è stata dedicata la miscellanea di studi Tra Letteratura e Storia (Galatina, EdiPan, 2008), curata da Mario Spedicato, con i contributi, tra gli altri, di Giancarlo Vallone, Mario Marti, Alessandro Laporta, Dennis E. Rhodes, Gianfranco Liberati, Ettore Catalano, Antonio Lucio Giannone, Antonio Mangione.

 

(profilo diffuso dalla Società di Storia Patria per la Puglia)

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