di Armando Polito
La stupida divaricazione esistente tra la cultura scientifica e quella umanistica si è, a mio avviso, accentuata da quando la scienza cosiddetta pura ha ceduto il passo a quella applicata, per cui la stessa ricerca può contare quasi esclusivamente su sponsorizzazioni pubbliche, e ancor più private, se il campo d’indagine è promettente in vista di uno sfruttamento economico dei suoi risultati. Non auspico certamente che pure quella umanistica diventi schiava del profitto ma che almeno vitalizzi con la pratica una teoria altrimenti destinata a restare stucchevole, noiosa e, purtroppo, sterile sotto tutti i punti di vista, non escluso quello economico. Che senso ha, ad esempio, in un liceo classico studiare il latino ed il greco e, sfruttando il laboratorio d’informatica e la versione elettronica dei vocabolari delle due lingue (per non dire delle risorse reperibili in rete), non dare agli allievi un’idea, almeno quella, delle enormi potenzialità offerte dall’informatica, senza, per questo, però, trascurare di parlare delle velleità della linguistica computazionale col connesso rischio che dall’IA (‘intelliggenza artificiale) si passi all’IA (idiozia acquisita)? Che ci sarebbe di strano, poi, se già a partire dalla fine del biennio, si mettessero gli allievi in contatto guidato se non con un manoscritto antico, almeno con un’epigrafe? Purtroppo temo che ancora oggi nello studio della letteratura la sezione antologica del manuale sia la cenerentola, oppure che avvenga il contrario, illudendosi che la lettura possa prescindere dalla conoscenza della grammatica o, peggio, che quest’ultima possa essere bypassata.
Oggi ci si lacera le vesti e ci si scompiglia i capelli sciacquandosi la bocca con fenomeni come la dispersione scolastica. I pochi benemeriti come Lorenzo Milani, purtroppo, non fanno testo, perché dovrebbe essere lo stato a farsi carico di portare la scuola nella strada, visto che la strada tiene lontano dalla scuola. Sotto questo aspetto pure il passato può insegnarci qualcosa e per questo entro in argomento.
Le cattedre ambulanti d’agricoltura hanno portato la scuola sul camo, visto che il campo, per una serie di motivi facilmente intuibili (e non per la congenita impossibilità a muoversi …), non poteva andare a scuola.
La prima in Italia nacque ad Ascoli Piceno nel 1868. Via via seguirono le altre, tutte come associazioni private gestite da figure di grande prestigio in campo agrario. La loro diffusione, proprio per il loro carattere volontaristico, era limitata alle aree in cui l’agricoltura era più avanzata e le amministrazioni locali più attive e lungimiranti. Solo il 13 luglio 1907 con la legge n. 513 esse saranno istituzionalizzate con normativa statale riguardante all’assetto giuridico, la costituzione delle commissioni interne di vigilanza e lo svolgimento dei concorsi per l’attribuzione della carica di direttore. il compito primario delle cattedre era quello di diffondere le più avanzate pratiche di agricoltura attraverso una adeguata serie di conferenze da tenere nei vari paesi, seguite da libere discussioni, con dimostrazioni pratiche in sede o in aperta campagna e con la pubblicazione di un bollettino quindicinala o mensile, oggi documento prezioso per la ricostruzione delle attività ma anche dell’organigramma. La cattedra ambulante di agricoltura di Terra d’Otranto (comprendente all’inizio le sezioni di Brindisi, Taranto, Gallipoli, Tricase e il Comizio agrario di Lecce, nacque (o, quanto meno, iniziò a pubblicare il suo bollettino, L’agricoltura salentina, nel 1902. L’immagine che segue riproduce il frontespizio del primo numero del 1904 e l’analisi che farò, integrata con i dati registrati da altre pubblicazioni ufficiali può dare concretamente un’idea dell’importanza documentaria della quale ho detto prima.
A tale scopo basterebbe solo soffermarsi sui nomi citati ed è quello che farò nelle schede che seguono, anticipando solo che essi, i più non salentini (in quanto la mobilità dell’insegnante, occasione di nuove esperienze e, dunque, di miglioramento professionale, era all’epoca considerata come un fenomeno normale e non una iattura, qual è oggi per l’insegnante che vorrebbe il posto di lavoro a pochi metri da casa sua …), rappresentano, com’è naturale quando è la competenza a prevalere nell’attribuzione di un qualsiasi incarico, la crema della scienza agraria di allora.
FERDINANDO VALLESE
Non sono riuscito a reperire nessuna nota biografica, anche se la sua carriera iniziò a Lecce, continuò a Sassari, per concludersi ancora a Lecce. Il fatto che in quest’ultima città una strada è intitolata al suo nome indurrebbe a supporre, rischi connessi con l’omonimia a parte, che fosse, quanto meno, salentino. Un altro indizio è dato dal suo articolo La coltivazione della Batata a Calimera pubblicato sul n. 23 del 15 dicembre 1902 debollettino; il tema appare troppo legato al territorio [la patata zuccherina di Calimera oggi risulta inserita nel PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali)] per essere oggetto di studio da parte di uno straniero. Quasi sterminata è la serie delle sue pubblicazioni1.
GIOVANNI MOLÈ
Nessuna notizia biografica; tuttavia, il cognome e il territorio prevalente oggetto di studio dei suoi lavori2 autorizzano ad ipotizzare un’origine siciliana.
GIOVANNI D’AMBROSIO
Il prevalente luogo di pubblicazione dei suoi lavori3 (Casalbordino) induce a pensare che fosse di origine abruzzese.
GIOVANNI DONINI
I primi dei suoi lavori4 risultano pubblicati a Gallipoli, ma questo da solo non basta per ipotizzare la sua origine salentina.
GIUSEPPE GRAVINA
L’unica sua pubblicazione5 non aiuta a individuarne l’ origina.
FEDERICO SOLERI
I luoghi prevalente delle sue pubblicazioni6 indurrebbero a pensare ad un’origine toscana.
Da notare come nel frontespizio del bollettino riprodotto tra le sezioni (Brindisi, Taranto, Gallipoli e Tricase) manca Nardò. Evidentemente alla data del 15 gennaio 1904) la sua sezione non era stata ancora istituita, mentre risulta presente alla data del 1927, come riportato dall’ Annuario del Ministero dell’economia nazionale, 1927-V – 1928 VI, Libreria Provveditorato Generale dello Stato, Roma, 1928, p. 206, dal dettaglio di seguito riprodotto.
Naturalmente molti altri prestarono la loro opera nella cattedra ambulante di Terra d’Otranto fino al 1928, anno in cui furono tutte soppresse7. Solo pochi nomi:
LUIGI SCODITTI (1896-1973) Iniziò la sua carriera professionale presso le Cattedre Ambulanti di Agricoltura (gli attuali Ispettorati Provinciale dell’Agricoltura). Prestò servizio dapprima a Lecce, poi a Gallipoli, Francavilla Fontana, Cerignola. Fu autore molto prolifico e dai molteplici interessi8.
LIBORIO SALOMI (Carpignano Salentino 1882 – Lecce 1952). Subito dopo la laurea lavorò presso la “Cattedra ambulante per le malattie dell’olivo” di Lecce e quando questa cessò di esistere passò ad insegnare Storia Naturale presso l’Istituto Tecnico “Oronzo Gabriele Costa” di Lecce, succedendo a Cosimo De Giorgi. Non ha lasciato nessuna pubblicazione, ma non è questo, soprattutto per quei tempi …, l’unico metro del valore di un uomo di scienza.
ATTILIO BIASCO (1882-1959) di Presicce. Scienziato principe dell’olivicoltura, come dimostra la maggior parte dei titoli delle sue numerosissime pubblicazioni9. Diresse L’agricoltura salentina dal 1923.
Oggi il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) di ogni regione prevede la rinascita in chiave moderna delle cattedrev ambulanti, ma, pur non mancando le risorse, è indispensabile la volontà politica, al momento latitante, di realizzarla.
Tutte le cattedre all’epoca si avvalsero del veicolo pubblicitario all’epoca più potente e in pratica tutte dettero la loro intestazione a cartoline postali, oggi ricercate dai collezionisti. Per risparmiare spazio mi limito a riportare ub solo esempio che ci riguarda più da vicino.
La cartolina, spedita da Lecce il 25/10/1926 e incredibilmente giunta nello stesso giorno a Trani, è indirizzata All’Ill.mo Sig. Conte Pasquale Romano, Palazzo Antonacci, Trani.
I bollettini mensili, che le cattedre, come s’è detto, erano obbligate a pubblicare, sono preziose fonti d’informazione e ricostruzione storica. Nel nostro caso, invece, un aiuto ci viene dall’ Annuario del Ministero dell’economia, op. cit. nel dettaglio prima riprodotto e che, per comodità del lettore, replico.
Apprendiamo così non solo che il conte Pasquale Romano era un avvocato ma pure che alla data del 1928 ricopriva ancora la carica di presidente, mentre direttore era Attilio Biasco.
Lo stesso numero ci dà notizia delle cattedre delle altre provincie (Per Brindisi a p. 203 e per Taranto a p. 210).
Ho l’impressione che negli ultimi tempi le cattedre passarono, almeno per quanto riguarda la presidenza, dal controllo dei professori di agraria, vantanti, come abbiamo visto, numerose pubblicazioni, a quello dei latifondisti (conte Pasquale Romano, barone Giuseppe Pantaleo) e di Mosè Stefanelli, che non pubblicarono nulla mentre che non pubblicarono nulla. Sorprende, per la provincia di Brindisi l’assenza del direttore, ma, in compenso, di quello della provincia di Taranto, Aurelio Bianchedi, si registra un numero apprezzabile di pubblicazioni10 .Su Giuseppe Pantaleo riproduco quanto si legge nella Rassegna puglese dfi scienze, lettere ed arti, anno XXX, v. XXVIII, nn. 6-7-8, Trani-Roma, Giugno-Luglio-Agosto 1913, p. 284
È certo, però, che nel meridione le cattedre non si distinsero per attivismo e spirito d’iniziativa, mentre le provincie settentrionali pubblicarono, oltre al bollettino periodico previsti dalla legge, anche alcune delle lezioni.
Non poche coniarono pure medaglie commemorative, con esiti esteticamente apprezzabili grazie alle allusioni a modelli del passato remoto o recente, come volta per volta dirò.
Al dritto lo stemma della provincia di Cuneo e legenda PROVINCIA DI CUNEO; al verso CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA MOSTRA DI FRUTTICOLTURA OTTOBRE 1928
Al dritto un seminatore; al verso un fascio di spighe a destra ed a sinistra un ramo di pianta di difficile, almeno per me, identificazione, replicata in esergo, e legenda CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA PROVINCIADI COMO. La raffigurazione del seminatore sembra essere sta ispirata dal famosissimo Seminatore al tramonto di incent van Gogh (ne riporto il dettaglio per comodità di confronto).
Al dritto la dea Fortuna seduta in trono regge con la sinistra la cornucopia, simbolo dell’abbonsanza e con la destra il timone dell’aratro; legenda NIHIL MAIUS MELIUSVE TERRIS (Niente è maggiore e migliore delle terre) FERRARIA; al verso in campo vuoto CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA MDCCCXCIV FERRARA MCMXXIV. NIHIL MAIUS MELIUSVE TERRIS è citazione da Orazio (Odi, IV, 2, 37). La medagli celebra il trentesimo anniversario anniversario dalla fondazione della cattedra (1894-1924) La raffigurazione appare ispirata a quella che nelle monete romane di epoca imperiale è uno dei due stereotipi (l’altro prevede la Fortuna seduta non sul trono ma sulla ruota. Di seguito due dei tantissimi esempi delle due varianti.
Asse: nel dritto testa laureata di Adriano (fu imperatore dal 117 al 138); al rovescio la Fortuna, nell’iconografia sopra descritta.
Al dritto testa di Aureliano (fu imperatore dal 270 al 275); al rovescio la Fortuna seduta sulla ruota.
Il piccolo repertorio di medaglie delle cattedre ambulanti fin qui presentato termina con due ultimi esemplari.
Al dritto testa di Mussolini rivolta a sinistra e legenda DUX con una fiamma a destra; al verso CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA DI LUCCA COMM(ISSIONE) PROVINCIALE GRANARIA, in esergo una spiga di grano
Al dritto testa di Mussolini rivolta a sinistra e legenda PIÙ FONDO IL SOLCO PIÙ ALTO IL DESTINO e in basso al centro DUX e una fiamma; Al verso in alto un aratro e legenda CATTEDRA AMBULANTE AGRICOLTURA PADOVA GARA DISTRETTUALE 1930 e al margine intorno COMMISSIONE PROVINCIALE GRANARIA. La medaglia attesta apertamente con GARA il clima di competizione tra le varie cattedre nel quadro della cosiddetta Battaglia del grano, caposaldo del programma autarchico del regime fascista.
Da notare nei due dritti l’utilizzo dello stesso modello iconografico, molto simile ad uno dei due (prima immagine sottostante) utilizzato in altre medaglie, in alternativa all’altro (seconda immagine).
Se le medaglie potevano costituire motivo di orgoglio per le cattedre, un carattere più peronale e privatistico avevano i diplomi rilasciati per aver partecipato con profitto ai corsi.
CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA
DI MODENA
ISTRUZIONE PROFESSIONALE DEI CONTADINI
ANNO 1930-1931-IX
CONCORSO GENERALE DI CAMPOSANTO
Si certifica che Moprselli M.O Luigi figlio di Giuseppe
nato a Camposanto il giorno 16 del mese di ottobre dell’annp 1869
ha frequentato regolarmente il suddetto corso professionale con esito ottimo.
Modena, li 30 giugno 1931
IL DIRETTORE L’ISTRUTTORE DEL CORSO
della cattedra ambulante di agricoltura
Diplomi erano previsi anche per i partecipanti ai concorsi, ma in questo caso, naturalmente, il premiato non era un contadino ma un produttore, che spesso poteva vantare il titolo di dottore.
CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA DI FANO
CONCORSO DI FORAGGIERE LEGUMINOSE
4° PREMIO
Diploma di Medaglia di Bronzo
Al Signor
Giovannelli Dott. Alberto
Fano, Giugno 1906
In tempi molto recenti, poi, c’è chi ha pensato di sfruttare l’improbabile suggestione alimentata dal ricordo di questa istituzione: Giovanni Gregoletto (a cura di), Viti ambulanti. Nuove cattedre di enologia e viticultura, Edizioni SUV, s. l., 2014.
L’autore, nato a Conegliano nel 1963, vive a Premaor di Miane in provincia di Treviso. Viticultore, ha promosso la realizzazione in località Pedeguarda di Follina, sempre in provincia di Treviso, di un luogo museale che ospita gli oggetti che compaiono nel libro. Non a caso SUV è l’acronimo di Spazio dell’Uva e del Vino.
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1
Brevi norme pratiche per riconoscere, prevenire e combattere alcuni nemici della vite, s. n., Lecce, 1884
La cantina sperimentale di Lecce nel 1886, Lazzaretti, Lecce, 1887
Le viti americane nella provincia di Sassari, Dessi, Cagliari, 1894
Le viti americane e la viticoltura moderna, Vallardi, Milano, 1896
Nuovo vivaio di viti americane nel podere della Scuola pratica di agricoltura in Sassari, Rizzo, Catania, 1898
La regia scuola pratica di agricoltura in Marsala nel suo primo bienno di esistenza, Giliberti, Marsala, 1900
Il presente e l’avvenire della viticoltura marsalese, Giliberti, Marsala, 1900
Gl’ibridi produttori diretti, Giliberti, Marsala, 1901
La caprificazione in Terra d’Otranto: osservazioni ed esperimenti, Tipografia cooperativa, Lecce, 1904
La cattedra ambulante di agricoltura per la provincia di Terra d’Otranto nel suo primo biennio di esistenza, Regia Tipografia Editrice Salentina, Lecce, 1904
Le cause certe o probabili dell’improduttività degli oliveti leccesi, Tipografia Giurdignano, Lecce, 1907
Gelsi e bachi: istruzioni pratiche per gli agricoltori salentini, Tipografia Giurdignano, Lecce, 1907
ll fico: nozioni botaniche, varietà, coltivazione, produzione, disseccamento, commercio, avversita, Battiato, Catania, 1909
ll trifoglio alessandrino o bersim (trifolium alexandrinum lin.) in Terra d’Otranto : esperimenti culturali eseguiti durante l’anno 1909-1910, Regia Tipografia Editrice Salentina, Lecce, 1910
Il gelso: nozioni pratiche di coltivazione, con speciale riguardo al Mezzogiorno d’Italia, Battiato, Catania, 1912
Esperimento contro la mosca delle olive, (dacus oleae gml) col metodo delle capannette dachicide, Tipografia Editrice Salentina, Lecce, 1913
La gelsicoltura e la bachicoltura in Terra d’Otranto nel 1913-14, Regia Tipografia Editrice Salentina, Lecce, 1914
2
Studio scientifico-economico sull’ex feudo Bosco di S. Pietro con speciale riguardo sulla coltivazione ed utilizzazione della sughera in Sicilia, Stabilimento tipografico vesuviano, Portici, 1902
La terra ai contadini, Industrie grafiche romane “ars nova”, Roma, 1924
Perfosfati o fosforiti macinate? Problemi agrari, Stamperia della Libreria italiana e straniera, Sassari, 1926
L’ irrigazione ed il latifondo in Sicilia, s. n., Milano, 1926
Studio-inchiesta sui latifondi Siciliani, Tipografia del Senato, Roma, 1929
Contributo allo studio dell’emigrazione in rapporto alle condizioni dell’agricoltura in Sicilia, Lucci, Roma, s. d.
3
L’innesto erbaceo delle viti, Tipografia Nicola De Arcangelis, Casalbordino, 1903
Concimi di origine organica e concimi di origine inorganica. Istruzioni pratiche sul loro uso, sul loro commercio e sul loro controllo, Tipografia Nicola De Arcangelis, Casalbordino, 1905
L’olivicultura nella zona adriatica brindisina, Tipografia Nicola De Arcangelis, Casalbordino, 1905
La nostra vigna nei riguardi ai concimi e alle concimazioni, Tipografia del commercio, Brindisi, 1913
Potatura dell’ulivo : norme da servire di guida ai pratici ulivicultori, Tipografia del commercio, Brindisi, 1915
Protezione degli animali utili all’agricoltura, Fratelli Puglisi, Ragusa, 1932
4
Come si dovrebbe coltivare il castagno nell’alta zona santafiorese, Stefanelli, Gallipoli, 1904
Parassitismo o Saprofitismo dello Agaricus Melleus? Appunti e ricerche, Stefanelli, Gallipoli, 1904
La questione fillosserica e le viti americane nel territorio di Sansevero, Stefanelli, Gallipoli, 1904
Bisogna mutarsi!…,Stefanelli, Gallipoli, 1905
Per una scuola d’agricoltura nel canton Ticino, Tipografia della Camera dei Deputati, Roma, 1910
Ancora della scuola agraria F. Gigante di Alberobello, Cressati, Noci, 1912
grani Strampelli e Todaro nel Fabrianese, Tipografia Federazione Consorzi Agrari, Fabriano, 1921
Della ginestra spartium junceum L., Gentile, Fabriano, 1937
Della ginestra, Arti grafiche Gentile, Roma, 1938
5
Sunto sull’attività della cattedra dal 1 ottobre al 30 giugno 1905, Tipografia L. Caforio, Taranto, 1905
6
Guida e norme per l’acquisto e Controllo delle materie utili in agricoltura, Tip. Rusconi-Gavi-Nicrosini Succ. Gatti, Voghera, 1902
Relazione sulla attività della cattedra ambulante per la provincia di Massa-Carrara dal Maggio 1904 al Dicembre 1905, Massa, Tipografia E Medici, 1906
Guida pratica per l’applicazione dei concimi artificiali : Esperienza di concimazione su lupini diretta dal prof. Federico Soleri, eseguita nel 1905 nella tenuta del Conte a. Guerra, Soc. Tip. Già Compositori, Bologna, 1906
Relazione sugli esperimenti di concimazione istituiti sui Prati e Pascoli Montani in provincia di Massa e Carrara, Massa, Tipografia E Medici, 1908
L’attività della Cattedra nel primo sessennio, Poligrafica Stagi, Conti & C., Livorno, 1910
Si può aumentare la produzione granaria in prov. Di Massa-Carrara? : Dati e risultati degli esperimenti di concimazione Chimica del grano istituiti dalla cattedra ambulante di agricoltura, Massa, Tipografia E Medici, 1922
Per le prossime semine del grano : Consigli pratici agli agricoltori apuani, illustrati dai risultati di alcuni esperimenti di concimazione chimica del grano istituti per conto del Ministero di agricoltura, Massa, Tipografia E Medici, 1923
7
Oggi il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) di ogni regione prevede la rinascita in chiave moderna delle cattedrev ambulanti, ma, pur non mancando le risorse, è indispensabile la volontà politica, al momento latitante, di realizzarla.
8
La lotta contro le principali malattie delle piante. Note pratiche per gli agricoltori del Salento, Tipografia Guido, Lecce, 1927
Note storico-rurali su Mesagne nel Salento, Atel, Roma, 1962
Le origini di Latiano patria di Bartolo Longo. Arti Grafiche Ciccolella, Bari, 1964
Numerosissime sue monografie dattiloscritte sono custodite nella Biblioteca Nicola Bernardini di Lecce:
Origine e fine dei casali medievali del Salento, s. d.
L’ attività agricola dei monaci basiliani nel Salento nello alto medio evo, s. d.
Le incursioni turche nel Salento, 1950
La patria di Ennio era presso Francavilla Fontana?, 1953
I templi di Minerva ed il porto in cui sarebbe sbarcato Enea sulla costa sud-orientale del Salento, 1955
Tre piazzeforti messapiche tra Oria e Brindisi, 1955
Note storico-rurali sul Salento, 1958
L’ antica via Appia nel Salento, 1959
Specchie e paretoni nel Salento, 1959
I Messapi e le guerre dei Messapi con Taranto, 1959;
Le origini ed il nome di Lecce, 1959
I nomi dialettali salentini dei fioroni di fico, 1959
L’ origine e la denominazione dei centri abitati della provincia di Brindisi, 1959
Il Limitone dei greci e la muraglia confinaria messapica nel Salento, 1959
Le città dell’antica Messapia, 1960
Torri della Regina Giovanna nel Salento, 1960
L’origine del tratto Monopoli-Lecce dell’odierna strada statale adriatica, 1961
La congetturata città di Sibari nella Messapia, 1962
Le origini e la denominazione di Otranto, Gallipoli e Leuca, 1962
Le famose lane tarantine dell’epoca romana, 1962
Fabbricati rurali fortificati del Salento e le loro origini, 1962
Oria fumosa, 1962
Tracce di aziende agrarie e colonizzazione agraria nel Salento dell’epoca romana, 1962
Le antiche diligenze e l’antica strada di Puglia da Napoli a Lecce, 1962
Neviere e neve nel passato a Mesagne a Francavilla Fontana ed altrove, 1962
L’agro di Arneo nel passato nel Salento, 1963
Le masserie del Salento e le loro vicende, 1963
Ancora sulla località in cui sarebbe sbarcato Enea nel Salento, 1963
Antichi passaggi sotterranei nel Salento con particolare riguardo a Mesagne, 1963
Chi era la regina Donna Sabetta del canto popolare di Melendugno nel Salento?, 1963
Centri balneari nel Salento nel penultimo decennio dell’ottocento, 1963
Il culto di Santa Cesaria nel Salento, 1963
Le origini e la denominazione di Santa Cesarea e di Porto Cesareo nel Salento, 1963
Le antiche vie Appia e Traiana Appia nel Salento, 1963
Note critico-storiche su Oria nel Salento, 1964
L’ origine e la denominazione di Campi Salentina e di Carmiano nel Salento, 1965
Aggiunte e modifiche alla nota n. 8 del mio opuscolo “L’origine e il nome di Campi Salentina e di Carmiano nel Salento, 1966
Le antiche numerazioni dei fuochi e l’entità della popolazione nel Regno di Napoli, 1966
Note critico-storiche sulle origini del Vescovato di Oria nel Salento, 1966
La chiesa di S. Maria della Mutata in agro di Grottaglie ed il suo nome, 1967
La popolazione di Mesagne dal 1378 al 1961, 1968
Brindisi non è la città di Temesa citata da Omero, 1968
9
L’ olivicoltura nel basso leccese : memoria monografica, Giannini, Napoli, 1807
La brusca nel mandorlo e nell’albicocco; sulla distanza degli alberi negli oliveti leccesi , R. stabilimento tipografico Francesco Giannini & figli, Napoli, 1908
Ricerche anatomo-patologiche sul roncet della vite, Stabilimento tipografico vesuviano, Portici, 1909
La coltivazione dell’asparago, Stabilimento tipografico Giordignano, Lecce, 1909
La quercia vallonea, Tipografia editrice salentina fratelli Spacciante, Lecce, 1912
Notizie intorno alla Quercia Vallonea (Quercus Aegilops L.), Premiato stabilimento tipografio Ernesto Della Torre, Portici, 1914
Sulla improduttività degli oliveti : cause, rimedi, Editrice salentina, Lecce, 1915
Per il miglioramento dei tabacchi levantini nel Salento : note sulla concimazione, Tipografia sociale G. Oronzo, Lecce, 1924
Per l’incremento della cerealicoltura salentina : a proposito della battaglia del grano, Tipografia sociale, Lecce, 1925
Fattori ambientali e concimazione nella coltivazione dei tabacchi da sigarette, Tipografia Edoardo Pizzi, Milano, 1926
Acqua del sottosuolo ed irrigazione nel Salento, Tipografia O. Guido, Lecce, 1928
L’ asparago : generalità, coltivazione ordinaria, coltivazione forzata, parassiti, commercio, F. Battiato, Catania, 1928
Relazione sull’attività della cattedra ambulante d’agricoltura di Terra d’Otranto : dalle sue origini a tutto il 1927, Guido, Lecce, 1928
Nuovo orientamento dell’agricoltura salentina: conferenza agli agricoltori (Federazione dei Sindacati fascisti degli agricoltori, Commissariato di zona di Gallipoli), Tip. E. Stefanelli, Gallipoli, 1931
Progetto di massima per la trasformazione fondiaria dell’Arneo, Editrice Salentina, Lecce, 1932
Granicoltura salentina, 1925-1932 : Commissione provinciale per la propaganda granaria, Lecce, Tip. Salentina, Lecce, 1932
La gallina leccese selezionata, Editrice salentina, Lecce, 1933
La tabacchicoltura salentina, Editrice salentina, Lecce, 1933
La trasformazione fondiario-agraria dell’Arneo, Stabilimento tipografico Scorrano, Lecce, 1934
La trasformazione agraria nel Comprensorio di bonifica di Ugento : consorzio per la bonifica di Ugento : paludi Mammalie-Rottacapozza e Pali, R. Tip. Edit. Salentina, Lecce, 1934
Per la fertilizzazione dei terreni in Provincia di Lecce, Editrice salentina, Lecce, 1935
Saltuarietà di produzione dell’olivo e concimazione ad alte dosi, Favia, Bari, 1935
L’ olivicoltura salentina attraverso i secoli, Tipografia degli agricoltori, Roma, 1937
La concimazione dell’olivo, Istituto Italiano Arti Grafiche, Bergamo, 1939
La regione salentina, Tipografia Editrice salentina, Lecce, 1946
Una antica pratica che ritorna agli onori della ribalta, Editrice salentina, Lecce, 1958
Cotonicoltura salentina : vicende storiche : prospettive per l’avvenire, Editrice salentina Pajano, 1958
10
Che cosa si e fatto in provincia jonica per la battaglia del grano, Tipografia delle Terme, Roma, s. d.
Appunti di analisi chimica qualitativa, ad uso degli studenti del 4. Corso d’Istituto tecnico, Cooperativa Tipograica Forlivese, Forlì, 1912
l tabacco sostituisca la barbabietola, Cooperativa Tipografica Forlivese, Forlì, 1915
Gelsicoltura moderna. I prati di gelso, Cooperativa Tipografica Forlivese, Forlì, 1919
Corso pratico di viticoltura. Lezioni svolte agli agricoltori ex-combattenti, Stabilimento Tipografico Editoriale Romano, Roma, 1925
L’attivita della cattedra nel triennio 1927-1929, Arti grafiche A. Dragone & C., Taranto, 1930
La razza asinina di Martina Franca, Arti Grafiche A. Dragone & C., Taranto, 1930
L’uva da tavola tardiva Saint Jeannet, Gandolfi, San Remo, 1932
L’allevamento del coniglio e le sanzioni economiche : norme pratiche ad uso dei volonterosi, Gandolfi, San Remo, 1935
Direttive per un maggior consumo di fiori, Gandolfi, San Remo, 1936
Disciplina dei mercati di produzione per la vendita all’ingrosso dei fiori, Gandolfi, San Remo, 1936
Le armi della vittoria contro le infami sanzioni, Gandolfi, San Remo, 1936
Il garofano e la floricoltura italiana, Tipografia San Bernardino, Siena, 1937
L’allevamento del coniglio : norme pratiche ad uso dei volenterosi, Gandolfi, San Remo, 1940
L’ importanza del lavoro nella floricoltura : primo contributo sulle aziende floreali della provincia di Imperia, S.A.I.G.A., Genova, 1940
La lavanda, Ramo editoriale degli agricoltori, Roma, 1940
L’allevamento familiare della pecora : norme pratiche ad uso dei volenterosi, Gandolfi, San Remo, 1940
I mais ibridi in provincia di Treviso : Pubblicato in occasione della Mostra provinciale del granoturco. 25 settembre-2 Ottobre 1951. (Ispettorato provinciale dell’agricoltura, Treviso), Tipografia Longo e Zoppelli, Treviso, 1951
Quintali di granoturco per ettaro : Altri 18 concorrenti hanno superato I 100 quintali, Tipografia Longo e Zoppelli, Treviso, 1953
Relazione sull’attività svolta dall’ispettorato nel 1955 : (Ispettorato provinciale dell’agricoltura, Treviso), Tipografia Editrice Trevigiana, Treviso, 1956
I radicchi di Treviso: storia, coltivazione, forzatura, commercio, Ramo editoriale degli agricoltori, Roma, 1961
BIBLIOGRAFIA
Come s’è detto, fondamentali sono le pubblicazioni periodiche (bollettini ed annuari). quasi sempre di difficile reperibilità. Per quanto riguarda L’agricoltura salentina, fornisco di seguito un quadro della sua dislocazione con relativa consistenza:
Biblioteca dell’Accademia nazionale di agricoltura – Bologna 1907 (6), 1910 (9), 1916 (15); lacunosi 1907 (6), 1913 (12), 1916 (15)
Biblioteca nazionale centrale – Firenze 1902 (1), 1905 (4), 1907 (6), 1910 (9), 1917 (16), 1919 (18), 1939 (32) in gran parte lacunosi
Biblioteca di scienze tecnologiche – Agraria – Università degli studi di Firenze – Firenze 1914) (13); lacunosi 1914 (13)
Biblioteca Roberto Caracciolo – Lecce 1902(1), 1910 9), 1912(11), 1916 (15); lacunosi 1904, 1908-1912
Biblioteca della Camera di Commercio – Lecce 1902 (1), 1915 (14); lacunosi 1902, 1909
Biblioteca delle Civiche raccolte storiche – Milano 1909 (8 n. 3)
Biblioteca Fondazione Banco di Napoli – Napoli 1925 (18), 1929 (22) tutti lacunosi
I titoli che seguono possono aiutare nella ricostruzione storica.
Tito Poggi, Le cattedre ambulanti di agricoltura in Italia, Società editrice Dante Alighieri, Roma, 1899
Tito Poggi, Le cattedre ambulanti d’agricoltura in Italia: loro origine e scopi, Officine grafiche di C. Ferrari, Venezia, 1903
Enrico Fileni, Elenco completo delle cattedre ambulanti d’agricoltura o speciali con l’indicazione del loro personale tecnico e dell’ammontare e provenienza dei loro bilanci preceduto da brevi notizie sull’Associazione Italiana delle cattedre ambulanti d’agricoltura, Tipografia operaia romana cooperativa, Roma, 1906
Cattedre ambulanti di agricoltura. Disposizioni legislative e regolamentari, Tipografia G. Brunello, Vicenza, 1908
Dino Sbrozzi, Riordinamento delle cattedre ambulanti di agricoltura, Tipografia A. Nobili, Pesaro,1911,
Pietro Zambrini, Le cattedre ambulanti di agricoltura italiane, Tipografia E. Cattaneo, Novara, 1923
Luigi Pagani, Della ricostruzione delle cattedre ambulanti di agricoltura, Arti Grafiche Esperia, Venezia, 1946
A. Bianchi, Dalle cattedre ambulanti agli ispettorati provinciali dell’agricoltura, Centro studi agricoli Shell, Borgo a Mozzano, 1960
Mario Zucchini, Le cattedre ambulanti di agricoltura, G.Volpe, Roma, 1970
Franco Antonio Mastrolia, Istituzioni e conoscenze agrarie in Terra d’Otranto (1910-1930), Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 2018
Innanzitutto Grazie!
Conosco il mondo della Scuola (e dell’Università italiana in particolare, ad un livello superiore della mediocritas non aurea, siccome nota la re-interpretazione, in negativo – della sua originaria positività).
Lei chiede ad un “Sistema”, degenerato e degenerante, di riprodursi in ciò per cui esiste; purtroppo, non è più possibile dall’interno fino a quando la “resilienza” del potere già impretagliato (e la citazione di don Lorenzo Milani, ne dà conferma) si è per AI (Analogia Interpretativa) laicistica_mente adeguato, accettando il “neutro” come regola creativa.