di Armando Polito
L’invito è rivolto direttamente a coloro ch , avendo pressappoco la mia età (78 anni),presumibilmente hanno avuto la fortuna di conoscere il nonno, ma è aperto a tutti coloro che, coinvolti direttamente o no, vogliano collaborare a questa piccola, ma non insignificante per gli interessati, ricostruzione di un pezzo di storia, ormai non più recente di Nardò, per ora attraverso i soli nomi, nella speranzosa attesa che qualche lettore ci renda partecipi di documenti, aneddoti, foto. – Va bene cercare il nonno, ma la nonna no? – dirà sommessamente qualcuno giustamente assertore della par condicio o, se preferitre, delle pari opportunità, mentre qualche femminista dal dente avvelenato, non potendo mordermi, mi avrà già mandato al soggiorno sdoganato dai grillini. Già, le pari opportunità oggi sono almeno oggetto di discussione e rivendicazione, ma quasi un secolo fa non esistevano nemmeno come concetto astratto. Questo spiega la ricerca del solo nonno, perché nelle tabelle che seguono non compare nemmeno un nome, dico uno solo, che sia femminile. Molto probabilmente sarebbe accaduta la stessa cosa se i dati si fossero riferiti non a notai, medici e simili ma a pittori, scultori, letterati e simili. Fra un secolo, forse, qualcuno farà, utilizzando strumenti ben poù abanzati della rete, dei blog e dei social, la stessa mia operzione utilizzando i dati di oggi e, magari, non lo dico per conforto vanamente compensativo, ma come sincero auspicio, la situazione risulterà parzialmente o totalmente ribaltata, anche se il secondo esito mi pare quasi impossibile, essendo improbabile che un costume millernario possa così radicalmente cambiare nell’arco di un secolo.
Nelle tabelle, estrapolate ma fedelmente riprodotte da Il Salento, rassegna abbuale della vita e del pensiero salentino, v. VII compilato da Gregorio Carruggio per l’anno 1933, Editrice “L’talia Meridionele”, Lecce, 1933, ho evidenziato, aggiungendo all’originale la sottolineatura, i nomi dei neritini, tra i quali l’unico che ho conosciuto personalmente è il dottore oculista Crispino Vetere, padre del professore Benedetto, cuche mi prescrisse il mio primo paio di occhiali. Io ho iniziato; e voi?
pp. XLVII-XLVIII
pp. CIII-CIV
p. 219
Mai sentito questo Gregorio Carruggio! Ho cercato sul web ed ho trovato un saggio di Enzo Panareo, del 2000, pubblicato a cura della Banca Popolare Pugliese (ce ne fossero tante altre banche come questa, che danno voce alla cultura salentina!), su questa interessantissima figura di intellettuale salentino sconosciuto ai più (almeno credo), che invito tutti a leggere.