di Marcello Gaballo
Non si finisce mai di indagare e conoscere la creatività dei salentini, che nella terra natìa e in tutto il mondo hanno lasciato il segno delle proprie capacità manuali, artistiche, scientifiche e letterarie.
Questa volta, grazie ad una provvidenziale segnalazione, focalizziamo l’interesse su Francesco Toto, nato a Lecce nel 1972, che per giusto merito è stato inserito nel Libro d’Oro del MAM – Maestro d’Arte e Mestiere, promosso dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. In questo speciale registro sono inseriti i Maestri d’Arte italiani ritenuti dai maggiori esperti come “eccellenti”, individuati in 23 diverse categorie dell’artigianato artistico italiano: dalla ceramica alla gioielleria al legno e arredo, dai metalli alla meccanica al mosaico, dalla pelletteria alla stampa d’arte al restauro, dalle professioni del teatro al tessile.
Francesco Toto consegue il diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, dove acquisisce una formazione di base apprendendo la manualità per la lavorazione del legno. Inizialmente interessato agli strumenti a corda, e soprattutto alle chitarre, che suona con discreta abilità, comincia a studiare gli strumenti ad arco e ad affascinarsi alla loro tecnica costruttiva.
E’ Cremona la città che può formarlo in tale predisposizione ed interesse, essendo questo centro da sempre legato alla tradizione musicale e liutaria. Ed è qui che si trasferisce dopo il diploma, ma non trovandola pienamente aderente alle sue aspettative decide di trasferirsi in Germania, per frequentare con buoni risultati una scuola di restauro di questi strumenti.
Tornato a Cremona, qui vuole arricchire il suo bagaglio formativo, assimilando la tecnica costruttiva degli strumenti ad arco, come tramandato per secoli dai grandi maestri liutai. Qui finalmente, presso la Scuola Internazionale di Liuteria, si specializza nella costruzione di strumenti ad arco di alta qualità (violino, viola, violoncello e basso), acquisendo le tecniche costruttive tradizionali dei grandi liutai cremonesi, compresa la loro manutenzione e riparazione.
Appreso il metodo, grazie alla competenza di vari maestri che ha frequentato e alla sua dedizione, non tarda a trasformare il suo talento in professione producendo violini, viole e violoncelli. Per i violini si ispira ai modelli storici Guarneri e Stradivari, mentre per i violoncelli utilizza un modello disegnato da lui, che poi propone agli allievi italiani e stranieri che oramai da tempo lo seguono.
Il suo laboratorio, caratteristicamente ricolmo dei tanti attrezzi da lavoro e di sagome di strumenti, ha sede nel cinquecentesco palazzo Barbò-Meroni, nel centro storico di Cremona, e qui il maestro riceve gli esigenti committenti desiderosi di poter avere uno strumento personale.
Toto costruisce anche quartetti d’archi come, ad esempio, quello realizzato nel 2016 per il grande baritono Maestro Leo Nucci.
Impossibile elencare le diverse mostre che hanno ospitato le sue opere. Basti ricordare che nel 2018 Francesco Toto viene invitato alla Tokyo Stradivarius festival exhibition, la più importante mostra mai realizzata su Antonio Stradivari in Oriente, nella quale sono state esposte 21 opere del Maestro Antonio Stradivari e un suo violoncello in rappresentanza della liuteria contemporanea Italiana.
Arduo anche elencare i riconoscimenti ottenuti, tra i quali senz’altro il prestigioso certificato di merito rilasciato nel 2002 al XV Concorso Internazionale della Violin Society America e la medaglia d’argento concessa nello stesso anno al Concorso Internazionale di Mittenwald. Nel 2006 ha ottenuto il primo premio per la sezione violoncelli all’XI Concorso Triennale Internazionale degli strumenti ad arco di Cremona e la medaglia d’oro del Centro di Musicologia “Walter Stauffer”.
Francesco Toto è stato presidente dell’Unione Liutai Cna e membro del Comitato Scientifico del Museo del Violino di Cremona, mentre attualmente è rappresentante nazionale strumenti musicali Cna Artigianato Artistico.
Nonostante la sua lontananza resta sempre viva la sua “salentinità e, non a caso, su ogni sua “creatura” applica un’etichetta quantomai esplicativa: “Francesco Toto il Salentino”, come ama definirsi.
Insomma, un altro importante tassello per “Leccellenza” e per quel genio salentino che abbiamo il dovere di conoscere e del quale possiamo e dobbiamo sentirci fieri.
Grazie Sig. Francesco
Lei è l’orgoglio della nostra nazione.Rappresenta la tradizione della liuteria.
Grazie mille .