Il Consiglio Comunale di Patù con Deliberazione n. 2 del 11.04.2023 ha disposto la TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AREA ARCHEOLOGICA DI VERETO.
Si rende noto che il Consiglio Comunale di Patù ha approvato la Deliberazione n. 2 del 11.04.2023, pubblicata all’Albo Pretorio il 13.04.2023, avente ad oggetto “TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’AREA ARCHEOLOGICA DI VERETO. DETERMINAZIONI”, con la quale ha stabilito di attivare la procedura prevista dall’ articolo 104 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPTR al fine di inserire la perimetrazione dell’area archeologica Abitato antico di Vereto nella cartografia del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) negli “Ulteriori contesti riguardanti le componenti culturali e insediative Testimonianze della Stratificazione Insediativa” attivando, così, la specifica normativa di salvaguardia e di conservazione paesaggistica del PPTR prevista per dette aree.
La delibera e i relativi allegati sono depositati presso l’Ufficio Tecnico Comunale e pubblicati sul sito istituzionale dell’Ente www.comune.patu.le.it.
Per tutti gli gli approfondimenti:
Essendo l’unico professionista che aveva portato a termine, per conto di due comuni, alcune pratiche per l’acquisizione di terreni di interesse archeologico, cercai, circa 35 anni or sono, sulla scorta di quanto si sapeva di Vereto e delle mie conoscenze nell’allora Dipartimento di Scienze dell’A>ntichità, di comprendere la consistenza di quell’insediamento antico con alcuni sopralluoghi e mettendo insieme un po’ di cartografia, ma mi resi conto che le amministrazioni dell’epoca non volevano saperne di affrontare il problema. E perciò lasciai perdere tutto. Bene, perciò, che finalmente qualcosa si muova, ma in verità sono passati già 7-8 anni dall’approvazione definitiva del PPTR. Mi occupai, all’epoca, anche del sito, anch’esso davvero notevole, del Pozzo di Volito, che non ricordo bene se è compreso o meno nell’area di interesse archeologico. Se non lo fosse, anche quel sito andrebbe tutelato.
Ora il passo successivo è l’acquisizione delle aree, per renderle facilmente disponibili alla ricerca e per permettere di pensare, concretamente, alla creazione di un parco archeologico.
Un ultima annotazione: perché gli elaborati (cartografie e relazione) resi disponibili non sono firmati?