di Armando Polito
Per la poco gratificante serie1 delle voci salentine designanti una particolare puzza , oggi tocca a due altre componenti.
Si sente fièzzu ti scarfuisciatu (Si sentee puzza di fermentato) e Si sente fièzzu ti ‘nfitisciùtu (Si sente puzza di imputridito) sono espressioni ricorrenti, la cui analisi inizia dall’elemento comune, cioè fièzzu.
Fièzzu è da un latino *foetiu(m), dal classico foetère (=puzzare), da cui il salentino fitire, dal quale, con l’aggiunta in testa (pròstesi in linguaggio tecnico) della preposizione in ridottasi poi per sincope in ‘n, la forma incoativa ‘nfitiscire (imputridire), il cui participio passato (‘nfitisciùtu) è usato con valore sostantivato, come nella seconda delle due espressioni riportate all’inizio.
Scarfisciatu è participio passato, anch’esso in funzione sostantivata, di scarfisciare, frequentativo di scarfare, che è, con sincope di –ce-, dal latino excalfàcere, variante sincopata di excalefàcere, composto dalla preposizione ex (in funzione intensiva e che in scarfare per aferesi si è ridotta ad s)+calefàcere, a sua volta da càli(dum) fàcere (=rendere caldo). Sopra ho tradotto scarfisciatu con fermentato, che non a caso è da fermentare, a sua volta da fermento, che è dal latino fermentu(m) nato per sincope da *fervimentu(m), a sua volta dalla radice di fervère (=essere caldo, bollire). Da quanto fin qui detto, a parte il fenomeno fonetico ricorrente della sincope che sembra in linea con quello fisico che potrebbe colpire, di fronte ad una puzza, soggetti particolarmente sensibili …, si può concludere che l’azione di ‘nfitiscire è il fatale sviluppo di quella indicata da scarfisciare e che la protagonista (tutt’altro che improbabile con i tempi che corrono …) della vignetta di testa non sa che il caldo dell’armadio altera, il freddo del frigorifero conserva …
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1 Per lientu vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2023/01/18/dialetti-salentini-lientu/
e per lagnu https://www.fondazioneterradotranto.it/2023/01/22/dialetti-salentini-lagnu/