di Armando Polito
Dopo lientu, del quale mi sono recentemente rioccupato1, è la volta di un altro omofono da aggiungere alla lista presente in calce a quel post. Confido nell’aiuto di qualche volenteroso lettore per individuare, al di là degli omofoni, altre voci del nostro dialetto designanti una puzza particolare. Mi rendo conto di quanto l’argomento possa essere gradevole e gradito; però la scienza (!) vuole i suoi sacrifici e, si sa, omnia munda mundis, che viene canonicamente tradotto con tutto è puro per i puri; nella fattispecie basta sostituire puro con pulito e puri con puliti per comprendere come, forte del mio cognome, mi sia autoautorizzato (premio in palio per chi individua colui che ha usato questa voce prima di me …) a trattare il tema.
lagnu1 usato nel significato di lamento insistente e fastidioso, corrisponde esattamente all’italiano lagno, che è da lagnarsi, a sua volta dal latino se laniare=graffiarsi, lacerarsi dal dolore (da cui l’italiano dilaniarsi).
lagnu2 usato per significare il cattivo odore emanato dalle capre.
Di seguito come il Rohlfs tratta il lemma nel Dizionario dei dialetti salentini (Terra d’Otranto), Congedo, Galatina, 1976
v. I, p. 283
Su lagnu1 1 non c’è niente da osservare, mentre l’attenzione va riservata a lagnu2 con i suoi numerosi rimandi:
v. I, p. 283
v. II, p. 795
v. II, p. 804
v. I, p. 267
Da quanto riprodotto il Rohlfs fa intendere (anche se il gioco di rimandi sembra un espediente per non dichiararlo apertamente) che lagnu2 è connesso con la pecora, per cui deriverebbe per aferesi da valagna/velagna/ilagna.
Dopo l’osservazione più o meno critica che mi sono permesso nei riguardi delle scelte esclusivamente formali nella trattazione del lemma, pecco d’audacia più o meno cosciente ed avanzo due altre, a mio parere plausibili, proposte etimologiche:
1) dal latino classico làneu(m)=relativo alla lana.
2) dal latino Claniu(m), poi Làniu(m), none di un fiume campano ricordato dagli antichi autori2, dal quale deriverebbe Regi Lagni, opera di canalizzazione e bonifica idraulica effettuata tra il 1610 e il 1616 dal viceré Pedro Fernández de Castro durante il predominio spagnolo in Italia. Ancora oggi in Campania lagni sono chiamati i fossati d’acqua, i maceri per la canapa e i canali collettori di acque stagnanti o piovane.
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1 https://www.fondazioneterradotranto.it/2023/01/18/dialetti-salentini-lientu/
2 Tra gli altri: Virgilio, Georgiche II, 225; Silio Italico, Punica, VIII, 537; Livio, Ab Urbe condita libri, XXXII, 29; Stefano Bizantino, Ethnica, v. Γλάνις (leggi Glanis).
Lippu, sugna, rumatu, fele,…
Per “sugna” e “fele” non vale perdere tenpo, perché la prima voce è perfettamente coincidente con quella italiana, mentre per la seconda c’è solo da notare, rispetto all’italiano “fiele”, la conservazione del vocalismo originario latino “fel”. Le altre due voci, invece, saranno oggetto di trattazione a breve.
Splendida ricerca etimologica popolare e antica insieme.
LAGNU 1 lo ricordo così= DDhru cristianu ete propiu lagnusu se lamenta sempre e rusce , oppuru ete nnu tipu lagnusu rungula e mugnula sempre,
non conosco l’altra Versione Lagnu 2
un saluto da Torino Ersilio Teifreto