Davide Elia, In Terra d’Otranto tra ‘800 e ‘900. Vicende, personaggi, strade e luoghi da non dimenticare, Roma, 2022, ISBN 979-12-210-0186-0.
di Fabrizio Suppressa
Fresco di stampa è il libro di Davide Elia, ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Roma ed appassionato storico salentino, con cui l’autore presenta al pubblico le sue ricerche condotte, oltre che minuziosamente presso i vari archivi storici locali, anche direttamente sul “campo” in sella alla sua fedele bicicletta.
Il libro è composto da quattro episodi sconosciuti di microstoria salentina, avvenuti tra Otto e Novecento, accomunati da una metodologia di ricerca scientifica ed una esposizione, che seppur tecnica, è ampiamente comprensibile a tutti i lettori, grazie anche alle esaustive note a piè di pagina.
Nel primo capitolo l’autore illustra le sue tesi atte a smentire due curiosi falsi storici riportati in molti libri di storia locale e poi rimbalzati sul web: una battaglia risorgimentale combattuta tra Copertino e Nardò e il passaggio in incognito di Giuseppe Garibaldi che avrebbe contribuito ad assegnare il nome ad una remota contrada tra Copertino e Lequile.
Nel secondo capitolo il ricercatore ripercorre il “giallo” del “delitto Corina”, avvenuto a Martano nel 1815, che portò alla sommaria fucilazione di undici persone su ordine del generale inglese Richard Church, già inviato dalla corte di Napoli con il compito di debellare il diffuso fenomeno del brigantaggio in Terra d’Otranto. L’autore ha qui il merito di aver rettificato nomi e circostanze, riportati erroneamente dallo storico Pietro Palumbo nel 1911 nel celebre e corposo libro “Risorgimento Salentino”, poi riedito acriticamente nel 1968.
Prosegue il testo con l’approfondimento di uno sconosciuto “monumento trigonometrico”, ben conservato tra le campagne di Copertino e Galatina e che costituiva uno dei due estremi della cosiddetta “Base di Lecce”, una linea immaginaria ad altissima precisione, propedeutica alla redazione della Carta Topografica del Regno d’Italia pubblicata a partire del 1875.
Infine, nell’ultimo capitolo l’autore, per dovere civico e come promessa a un caro amico, riporta alla luce l’episodio dimenticato della strage ferroviaria del 1944 avvenuta nella sua Copertino, dove il deragliamento del treno proveniente da Nardò causò la morte di otto persone. Un terribile frammento di storia cittadina, purtroppo già rimosso dalla memoria collettiva, avvenuto mentre il resto della Penisola è allo sbando per la guerra civile. Il triste epilogo di questa vicenda, complice il periodo di estrema povertà causato dalla Seconda Guerra Mondiale, è sicuramente il seppellimento completamente nudo di uno dei deceduti, in quanto gli abiti, di buona fattura, furono sottratti furtivamente alla salma. Un episodio, forse già “neorealista”, ma che può essere da stimolo o l’occasione per le Autorità Cittadine per il collocamento di una lapide commemorativa nella locale stazione ferroviaria a memoria delle otto innocenti vittime.
Un libro che pertanto raccoglie un lungo lavoro di ricerca, che pur riassumendo “il frutto di quattro o cinque” curiosità dell’Autore, non rimane confinato nel cassetto, ma è offerto da Davide a tutti gli appassionati di storia del Salento.
Il libro è acquistabile contattando l’autore o presso la libreria Trono di Copertino.
Molto bene!! quando studiosi Salentini riaffacciano – dall’oblio le storie sepolte.