di Domenico Ble
Nella grande porzione del discepolato di Francesco Solimena, costituito da pittori che lo hanno conosciuto in prima persona e da coloro che invece lo hanno intravisto attraverso il filtro degli allievi più vicini, rientra Domenico Antonio Carella, pittore francavillese, tra i “propagatori e interpreti” del linguaggio figurativo “alla napoletana” in tutto il Salento.
Domenico Carella è un francavillese, cresciuto e formatosi nella città dei principi Imperiali, un centro abitato da considerarsi come piccola isola felice, dal punto di vista culturale, dell’allora provincia di Terra d’Otranto.
Egli fu un pittore di grande successo e a dare testimonianza di questa fama è la vasta produzione pittorica, distribuita in diversi anni di incessante attività, agevolata dalla committenza facoltosa.
La grandezza del Carella si misura nell’intensità effusa nelle opere, dipinti che parlano un linguaggio pittorico, uno stile che oscilla fra il classicismo solimenesco e la forza coloristica ed espressiva giaquintesca e demuriana.
Ma non sono soltanto l’abilità e il tecnicismo a dare una speciale luce al maestro, ma anche la vasta produzione e particolarmente le tele presenti nella basilica del Santo Rosario di Francavilla Fontana, le decorazioni delle stanze di Palazzo Ducale di Martina Franca.
Le sue opere, ancora in attesa di definitivo censimento, possono ammirarsi in numerose città pugliesi, tra le quali si ricordano Ceglie Messapica, Carosino, Castellaneta, Copertino, Mesagne, Massafra, Monopoli, Mottola, Ostuni, Palagiano, Rutigliano, Taranto, Terlizzi, Torre Santa Susanna.
Sicuramente molte altre attendono di essere scoperte ed attribuite.
Doveroso questo ricordo per il grande interprete pittorico del Settecento, assolutamente aggiornato e coerente lo stile del suo tempo e per questo ricercato da una esigente committenza.
Faccio presente che a Putignano, nella chiesa del Purgatorio (detta anche dei Santi Medici) vi é una tela che ritrae San Andrea d’Avellino datata e firmata: “Dom,cus Carella F. (Fecit) 1795”. So che é rarissimo avere una sua opera integra firmata e datata.
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