Egidio Presicce (1927-2017). Luci ed Ombre di un’Epoca. Nardò nel primo cinquantennio del ‘900: avvenimenti, personaggi, usi, costumi (Besa edit., Nardò 2019, pp. 202)
Luci ed ombre di un’epoca è un viaggio storico, culturale ed illustrativo tra la fine del diciannovesimo secolo ed il ventesimo secolo.
Con ambientazione nel territorio neritino, le vicissitudini di una serie di personaggi raccontano il trascorrere di un’epoca che ha rappresentato un periodo di estrema vivacità culturale. Figure, avvenimenti e costumi di questo periodo storico sono rappresentati in una chiave nuova, attraverso un percorso descrittivo e figurativo che ne mette in luce molti aspetti spesso trascurati e poco conosciuti.
Speranze e paure, usanze e tradizioni, arti e mestieri di quest’epoca sono stati ricostruiti grazie alle testimonianze di chi l’ha direttamente vissuta. I numerosi personaggi che si susseguono sono protagonisti di vicende curiose e drammatiche, che mettono in risalto radici culturali presenti nei vicoli, nei pittagi e nelle corti del contesto urbano ove è sempre dominante l’uso della toponomastica decisa dalle dialettali e figurative espressioni della popolazione. Il racconto spazia dalle dolorose memorie del lontano passato alle problematiche dell’epoca ed all’animata vita di piazza; dall’illuminazione a petrolio alla perplessità, diffidenza ed incontenibile curiosità popolare per l’introduzione dell’energia elettrica; dai divertenti ed emozionanti spettacoli di marionette alle prime proiezioni del cinema muto e quindi all’indimenticabile periodo operistico con cui avvenne l’inaugurazione del Teatro Comunale di Nardò; dai rimedi galenici della medicina popolare all’utilizzo di antichissime espressioni scaramantiche; dai turbolenti movimenti della “lega rossa” al periodo del governo fascista.
I personaggi descritti appartengono ad un’ampia sfera sociale che dà spazio a figure curiose, spesso oggetto di pubblica ilarità per motivi di vario genere, individui di carisma presenti in ogni ceto e vissuti in un clima dominato dall’atavica filosofia popolare che ha caratterizzato il ritmo demografico in un territorio duramente segnato da storiche vicissitudini.