di Armando Polito
1 Vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/25/gallipoli-le-cavallette-e-i-gabbiani/
3 Singola unità familiare soggetta a fiscalità; in particolare su esso si basava la tassa personale detta focatico.
4 È l’episodio delle guerre civili noto come l’assedio di Brindisi (49 a. C.).
5 E furono le cosiddette guerre pirriche, condotte da Pirro alleato dei Tarantini contro i Romani dal 280 al 275 a. C.
6 Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, II, 11: Eodem tempore Tarentinis, qui iam in ultima Italia sunt, bellum indictum est, quia legatis Romanorum iniuriam fecissent. Hi Pyrrum, Epiri regem, contra Romanos in auxilium poposcerunt, qui ex genere Achillis originem trahebat. Is mox ad Italiam venit, tumque primum Romani cum transmarino hoste dimicaverunt. Missus est contra eum consul P. Valerius Laevinus, qui, cum exploratores Pyrri cepisset, iussit eos per castra duci, ostendi omnem exercitum tumque dimitti, ut renuntiarent Pyrro quaecumque a Romanis agerentur. Commissa mox pugna, cum iam Pyrrus fugeret, elephantorum auxilio vicit, quos incognitos Romani expaverunt. Sed nox proelio finem dedit; Laevinus tamen per noctem fugit, Pyrrus Romanos mille octingentos cepit et eos summo honore tractavit, occisos sepelivit. Quos cum adverso vulnere et truci vultu etiam mortuos iacere vidisset, tulisse ad caelum manus dicitur cum hac voce: se totius orbis dominum esse potuisse, si tales sibi milites contigissent (Nello stesso tempo ai Tarantini, che sono nell’Italia meridionale, fu dichiarata guerra poiché avevano offeso gli ambasciatori dei Romani. Essi contro i Romani chiesero aiuto a Pirro, re dell’Epiro, che traeva origine dalla stirpe di Achille. Egli venne subito in Italia e allora per la prima volta i Romani combatterono con un nemico d’oltremare. Fu inviato contro di lui ilconsole Publio Valerio Levinio, il quale, avendo catturato i ricognitori di Pirro, comandò che fossero condotti per l’accampamento, che fosse mostrato loro tutto l’esercito e che poi fossero lasciati andare per riferire a Pirro tutto ciò che dai Romani si faceva. Attaccata subito battaglia, Pirro, mentre si dava già alla fuga, vinse con l’aiuto degli elefanti dei quali I Romani, non conoscendoli, ebbero paura. Ma la notte pose fine al combattimento: Levinio tuttavia durante la notte fuggì, Pirro catturò milleottocento romani e li trattò col massimo onore, seppellì quelli uccisi. Si dice che, avendoli visti giacere pure da morti col petto ferito e con lo sguardo fiero, levò le mani al cielo dicendo che gli sarebbe stato possibile essere il padrone di tutto il mondo se gli fossero toccati tali soldati).
7 Qui considerata come appartenente alla Terra d’Otranto per la sua posizione al confine con l’odierna provincia di Taranto.
8 Oggi Mottola.
9 Oggi Nardò.
10 Si tratta del tentativo di Enrico II di Lorena, duca di Guisa, d’impadronirsi del Regno di Napoli.
11 Cesare Miroballo; acquisì il titolo di principe di Castellaneta nel 1633 alla morte della moglie Giovanna Bartirotti d’Aragona, marchesa d’Illicito e 4a principessa di Castellaneta. Da notare come l’autore della guida, dopo le notizie datate sulle altre località, ha voluto chiudere la sua descrizione della Terra d’Otranto con un episodio recentissimo riguardante Castellaneta, in omaggio a quello spirito di grandeur che non ci rende certo simpatici i nostri cugini francesi …