di Paolo Vincenti
Il 18 settembre ha compiuto 102 anni. Un pezzo importante della storia della chiesa romana e della Compagnia di Gesù. Padre Antonio Stefanizzi, classe 1917, è stato il terzo direttore di Radio Vaticana, l’emittente radiofonica della Santa Sede, dal 1953 al 1967, ma anche molto di più di uno speaker radiofonico. Padre Stefanizzi è un uomo di grande esperienza e straordinaria cultura, un gesuita rigoroso dotato di una robusta formazione scientifica, figlio di un secolo, il Novecento, che ha attraversato quasi per intero. Matematico e fisico, ha studiato alla Fordham University di New York «dove sotto la direzione del premio Nobel Victor Franz Hess, lo scopritore dei raggi cosmici – racconta divertito seduto sulla sua carrozzina – collaborai a un importante esperimento sull’acqua piovana e la relativa scoperta di alcune particelle>>. La fonte per queste informazioni è una bella intervista rilasciata da Padre Antonio sul quotidiano “Avvenire” in occasione dei suoi cento anni. (Filippo Rizzi, Radio Vaticana. Compie 100 anni. Stefanizzi, direttore che fece grande la radio dei Papi, in “Avvenire.it”, 16 settembre 2017). Non sorprenda la formazione scientifica di Padre Stefanizzi, provenendo egli da un ordine, quello dei gesuiti, notoriamente aperto alla scienza e alla tecnica. Fin dalla sua costituzione, nella Compagnia di Gesù hanno militato geografi, matematici, fisici, astronomi, fra cui i missionari scienziati che fra Cinquecento e Seicento hanno evangelizzato l’Oriente. Padre Stefanizzi appartiene a quell’ordine che ha annoverato fra le sue fila, oltre ai grandi Matteo Ricci e Roberto De Nobili, Filippo Soccorsi, matematico e fisico e predecessore di Stefanizzi alla guida di Radio Vaticana, e anche scienziati salentini come il galatinese Giovanni Paolo Vernaleone e il ruffanese Sabatino de Ursis. Padre Antonio è originario di Matino, così come il fratello, Padre Angelo Stefanizzi, noto come “Padre Gandhi”, missionario per moltissimi anni nello Sri Lanka.
Oggi, alla veneranda età di 102 anni, egli vive a Roma, nella residenza San Pietro Canisio, attigua alla Curia generale della Compagnia di Gesù.
Quando è entrato alla Radio Vaticana, era Pontefice Pio XII “con cui inaugurerà nel 1957 il nuovo centro di trasmissione di Santa Maria di Galeria, alle porte di Roma … toccò proprio a padre Stefanizzi sovrintendere anche tecnicamente il 15 agosto del 1954 alla prima trasmissione radiofonica della preghiera dell’Angelus da parte di un Papa”. Da allora ha conosciuto tutti i Papi che si sono succeduti sulla cattedra di Pietro. Con Giovanni XXIII ha vissuto l’indimenticabile esperienza del Concilio Vaticano II. “Padre Stefanizzi è chiamato in veste di tecnico a partecipare alla Commissione preparatoria e a gestire proprio lui il rinnovamento dell’impianto elettroacustico della Basilica di San Pietro. «Mi vengono in mente i tanti problemi per le registrazioni, la scelta del latino come lingua ufficiale della Chiesa nonostante le resistenze dei vescovi Usa che volevano l’inglese, in particolare l’arcivescovo di Boston Richard James Cushing. Tra i padri conciliari mi impressionò l’autorevolezza degli interventi del cardinale di Colonia Joseph Frings»”. Quindi Paolo VI, e poi Giovanni Paolo II. Padre Stefanizzi ha insegnato per diversi anni matematica e fisica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Anche dopo la fine del suo impegno a Radio Vaticana, ha continuato a servire la Santa Sede come consulente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, ed è stato fra l’altro, uno dei fondatori, assieme ad Emilio Rossi, del Centro televisivo vaticano (Ctv). Quello che è interessante, ripercorrendo le sue memorie, è l’intraprendenza di questo gesuita, in quei pionieristici esordi della radio, in cui egli faceva da tecnico e al contempo da conduttore radiofonico. Non sbaglia chi ha collocato Padre Stefanizzi sulla scia di Guglielmo Marconi, che si può considerare il fondatore di Radio Vaticana insieme al Padre Gianfranceschi, che ne fu il primo direttore. Stefanizzi è stato decisivo nel successo mondiale di Radio Vaticana. “Nel suo percorso pastorale anche la promozione di Radio Veritas, una grande emittente situata a Manila per la diffusione di programmi in varie lingue per tutto il Continente asiatico”. Quando ha compiuto Cento anni, fra i tanti, anche la città di Matino lo ha festeggiato, dacché una delegazione dell’Amministrazione comunale lo ha raggiunto nel suo appartamento romano. E non poteva essere altrimenti, mantenendo egli ben salde le radici salentine. Anche Papa Francesco gli ha inviato un telegramma di felicitazioni. <<Tutte le mattine partecipa alla celebrazione eucaristica nella Cappella dell’infermeria, condivide i pasti con i suoi confratelli e conversa volentieri con i giovani gesuiti e con tutti quelli che frequentano la “Casa degli scrittori” in via dei Penitenzieri. Soprattutto quando vede i suoi confratelli che lavorano alla Radio Vaticana, spesso fa domande per sapere ‘come vanno le cose alla Radio’>>, scrive di lui Vatican news, l’emittente on line di Radio Vaticana. Insomma, settant’anni al servizio della chiesa e centodue genetliaci sono eccezionali traguardi, e noi non possiamo che felicitarci con un salentino grande nel mondo, come Padre Antonio.
Molto interessante, ed è,stata una piacevole sorpresa constatare che il Salento abbia generato simili personaggi.
Grazie per l’articolo.