Il 9 novembre 2019, nella chiesa di San Giuseppe a Nardò, è stato presentato il volume De Domo David. La confraternita di San Giuseppe Patriarca e la sua chiesa a Nardò. Studi e ricerche a quattro secoli dalla fondazione (1619-2019), Edizioni Fondazione Terra d’Otranto 2019, 640 pagine, colore, formato A/4, circa 800 illustrazioni, a cura di Marcello Gaballo e Stefania Colafranceschi. Edizione non commerciale
INDICE
Joseph il giusto nei mosaici dell’arco di Santa Maria Maggiore a Roma
Domenico Salamino
La Fuga in Egitto. Suo importante significato teologico
Tarcisio Stramare
Dal Sogno al Transito: iconografie nella chiesa confraternale di San Giuseppe a Nardò
Stefania Colafranceschi
San Giuseppe e la Sacra Famiglia nel fondo antico della Biblioteca Casanatense di Roma
Barbara Mussetto
La pala marmorea dei Mantegazza nella chiesa di Santa Maria Assunta in Campomorto di Siziano (Pavia)
Manuela Bertola
Iconografie di San Giuseppe negli affreschi delle confraternite dei Battuti in diocesi di Concordia-Pordenone
Roberto Castenetto
La basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo e i suoi arazzi
Giovanni Curatola
Hierónimo Gracián e il suo Sommario (1597)
Annarosa Dordoni
Le confraternite dei falegnami in Romagna
Serena Simoni
La confraternita del SS. Crocifisso e S. Giuseppe nella chiesa di San Giuseppe in Cagli (PU)
Giuseppe Aguzzi
La confraternita di San Giuseppe dei Falegnami di Todi e la chiesa di San Giuseppe
Filippo Orsini
San Giuseppe in due dipinti astigiani di età moderna
Stefano Zecchino
La confraternita di San Giuseppe a Borgomanero
Franca Minazzoli
Il culto di San Giuseppe nella città di Napoli e un piccolo esempio di devozione: il quadro di Giovanni Sarnelli nell’Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi
Ugo Di Furia
Ite ad Joseph. San Giuseppe nella statuaria lignea tra Otto e Novecento: alcuni esempi
Francesco Di Palo
L’oratorio di San Giuseppe di Isola Dovarese. Una pregevole testimonianza settecentesca
Sonia Tassini
Testimonianze giuseppine nella chiesa di San Vincenzo Martire in Nole (Torino)
Federico Valle
L’oratorio di S. Giuseppe di Cortemaggiore (Piacenza)
Annarosa Dordoni
San Giuseppe a Chiusa Sclafani (Palermo) tra arte e devozione
Maria Lucia Bondì
San Giuseppe nell’arte. Sculture lignee di Francesco e Giuseppe Verzella tra Sette e Ottocento in ambito pugliese e campano
Antonio Faita
Memento mori: il Transito di San Giuseppe
Biagio Gamba
Storia e tecnica delle immagini devozionali a stampa
Michele Fortunato Damato
Dal XVI al XIX secolo, quattro secoli di pizzo su carta
Gianluca Lo Cicero
Stampe popolari giuseppine nel museo di Pitrè di Palermo
Eliana Calandra
Le confraternite di S. Giuseppe in Puglia tra storia e religiosità popolare
Vincenza Musardo Talò
Le Regole della confraternita di San Giuseppe Patriarca di Nardò, un esempio «moderno» del fenomeno confraternale
Marco Carratta
Arte e devozione ad Altamura. La cappella di San Giuseppe in cattedrale
Ruggiero Doronzo
Alcuni esempi di iconografia giuseppina a Taranto
Nicola Fasano
In margine all’iconografia di San Giuseppe: il ciclo pittorico di Girolamo Cenatempo nella cappella del Transito di San Giuseppe a Barletta
Ruggiero Doronzo
Sponsus et custos. Iconografia, culto e devozione per San Giuseppe nell’arco jonico occidentale. Exempla selecta
Domenico L. Giacovell
La raffigurazione di San Giuseppe negli argenti pugliesi
Giovanni Boraccesi
Esempi di iconografia giuseppina tra Puglia e Campania. Proposte per Gian Domenico Catalano, Giovan Bernardo Azzolino, Giovanni Antonio D’Amato, Giovan Vincenzo Forlì
Marino Caringella
Postille iconografiche su Cesare Fracanzano. Alcuni esempi della devozione giuseppina
Ruggiero Doronzo
I Teatini e il culto di san Giuseppe a Bitonto
Ruggiero Doronzo
Esempi di antiche pitture parietali giuseppine nel leccese
Stefano Cortese
La figura di san Giuseppe nella pittura post tridentina in diocesi di Lecce
Valentina Antonucci
San Giuseppe nella pittura d’età moderna nelle diocesi di Otranto e Ugento
Stefano Tanisi
Da comparsa a protagonista. Giuseppe in alcune opere pittoriche e in cartapesta della diocesi di Nardò-Gallipoli
Nicola Cleopazzo
La devozione a san Giuseppe in Parabita (Lecce). Il culto e le raffigurazioni del santo
Giuseppe Fai
Integrazioni documentarie e nuove fonti archivistiche per la storia della chiesa e della confraternita di San Giuseppe a Nardò
Marcello Gaballo
Esemplificazioni iconografiche giuseppine a Galatone (Lecce)
Antonio Solmona
L’altare maggiore della chiesa di San Giuseppe a Nardò
Stefania Colafranceschi
Vedute di Nardò nella tela dell’altare maggiore in San Giuseppe a Nardò
Marcello Gaballo
Comparazioni strutturali e integrazioni architettoniche settecentesche nella chiesa di San Giuseppe a Nardò
Fabrizio Suppressa
L’altorilievo neritino de La Sacra Famiglia in Viaggio nella chiesa di San Giuseppe
Stefania Colafranceschi
“DE DOMO DAVID”: GIUSEPPE E IL “PADRE NOSTRO”. UNA QUESTIONE EPOCALE E CRUCIALE…
PROVANDO E RIPROVANDO. LA STELLA E IL NARDO… Ricordando quanto sia determinante e fondamentale, oggi, ripensare sul piano antropologico (andrologico e ginecologico) e teologico la figura della “sacra famiglia” e di san Giuseppe (si cfr.: https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/07/06/ggimentu-gimmientu-e-ggimintare/#comment-96032 ), e “come nascono i bambini” (http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=2923), non posso non PLAUDIRE alla realizzazione del “convegno e del libro per i 400 anni della confraternita di San Giuseppe di Nardò” (https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/11/04/un-convegno-e-un-libro-per-i-400-anni-della-confraternita-di-san-giuseppe-di-nardo/), con tutti i suoi molteplici contributi!!!
SUL TEMA DELLA «GIUSEPPOLOGIA», MI SIA LECITO, si cfr.: GESU’ “CRISTO”, GESU’ DI NAZARET. MA CHI ERA COSTUI?! CERTAMENTE IL FIGLIO DELL’AMORE (“CHARITAS”) DI GIUSEPPE E DI MARIA!!! (http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1529).
Federico la Sala
DOC. : A GRECCIO IL PRIMO PRESEPE VIVENTE DELLA STORIA…
Papa. Francesco: «Domenica sarò a Greccio, vi invierò una lettera sul Presepe»
di I. Sol. (Avvenire, 27.11.2019) *
Domenica primo dicembre con l’avvio del tempo dell’Avvento il Papa invierà una lettera per far capire il significato del Presepe, da Greccio dove san Francesco diede vita al primo presepe vivente
“Domenica prossima inizierà il tempo liturgico dell’Avvento. Mi recherò a Greccio, per pregare nel posto” dove San Francesco realizzò il primo presepe “per inviare a tutto il popolo credente una lettera per capire il significato del presepio”.
È l’annuncio di Papa Francesco al termine dell’udienza generale.
Il Presepe è per tutti legato alla rappresentazione della nascita di Gesù. La notte della vigilia di Natale del 1223 in località Greccio san Francesco diede vita al primo Presepe vivente della storia
A GRECCIO IL PRIMO PRESEPE VIVENTE DELLA STORIA
Correva l’anno 1223 quando san Francesco d’Assisi scelse l’umile paese montano del alto Lazio di Greccio, affacciato sulla vasta conca reatina, per rievocare la nascita del Salvatore. La tradizione vuole che a far nascere nel mondo la prima idea di presepe vivente fosse sorta su intuizione del Poverello di Assisi con l’aiuto del nobile signore di Greccio Giovanni Velita. Secondo le agiografie, durante la Messa, sarebbe apparso nella culla un bambino in carne ed ossa, che Francesco prese in braccio. Da questo episodio ebbe origine la tradizione del presepe.
La testimonianza di tutto questo ci arriva da un antica fonte come la “Legenda di san Francesco”: «Come il beato Francesco, in memoria del Natale di Cristo, ordinò che si apprestasse il presepe, che si portasse il fieno, che si conducessero il bue e l’asino; e predicò sulla natività del Re povero». A simboleggiare ancora oggi questo episodio singolare e della vita del Poverello è il dipinto attribuito a Giotto “Il presepe di Greccio” (realizzato tra il 1295 e il 1299) che è la tredicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle “Storie di san Francesco” presenti nella Basilica superiore di Assisi.[…] *
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Cfr.: https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/papa-domenica-a-greccio-inviero-lettera-su-presepio
Federico La Sala
“DE DOMO DAVID”?! GIUSEPPE, MARIA, E L’IMMAGINARIO “COSMOTEANDRICO” (COSMOLOGIA, TEOLOGIA, E ANTROPOLOGIA!) DELLA CHIESA CATTOLICO-COSTANTINANA… *
CARDINALE CASTRILLON HOYOS: “Duemila anni fa, un ovulo fu miracolosamente fecondato dall’azione soprannaturale di Dio, da questa meravigliosa unione risultò uno zigote con un patrimonio cromosomico proprio. Però in quello zigote stava il Verbo di Dio”(dichiarazione del Cardinale Dario Castrillon Hoyos alla XV conferenza internazionale del Pontificio consiglio, la Repubblica del 17 novembre 2000, p. 35)
PAPA FRANCESCO: “«Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna» (Gal 4,4). Nato da donna: così è venuto Gesù. Non è apparso nel mondo adulto ma, come ci ha detto il Vangelo, è stato «concepito nel grembo» (Lc 2,21): lì ha fatto sua la nostra umanità, giorno dopo giorno, mese dopo mese. Nel grembo di una donna Dio e l’umanità si sono uniti per non lasciarsi mai più: anche ora, in cielo, Gesù vive nella carne che ha preso nel grembo della madre. In Dio c’è la nostra carne umana! […]” (LIII GIORNATA MONDIALE DELLA PACE, Omelia di papa Francesco, Basilica Vaticana, Mercoledì, 1° gennaio 2020: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2020/documents/papa-francesco_20200101_omelia-madredidio-pace.html)
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A) – La costruzione del ’presepe’ cattolico-romano …. e la ’risata’ di Giuseppe!!!
MEMORIA DI FRANCESCO D’ASSISI. “VA’, RIPARA LA MIA CASA”!!! (http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1123);
B) Il magistero della Legge dei nostri Padri e delle nostre Madri Costituenti non è quello di “Mammona” (“Deus caritas est”, 2006)! EUROPA: EDUCAZIONE SESSUALE ED EDUCAZIONE CIVICA. ITALIA “NON CLASSIFICATA”!!! Per aggiornamento, un consiglio di Freud del 1907 (http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=2923).
C) GUARIRE LA NOSTRA TERRA: VERITÀ E RICONCILIAZIONE. Lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla) sulla necessità di “pensare un altro Abramo” (http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=5269).
Federico La Sala
DOC.: Il gesto. Il Papa indice l’Anno di San Giuseppe: “Il mondo ha bisogno di padri”
… Il Papa ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe, nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. “Al fine di perpetuare l’affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco – si legge nel decreto del Vaticano pubblicato oggi – ha stabilito che, dalla data odierna, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino all’8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe”.
Per questa occasione è concessa l’Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno “qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina”…
* FONTE: Avvenire, martedì 8 dicembre 2020 (https://www.avvenire.it/papa/pagine/lettera-apostolica-papa-san-giuseppe-anno-giuseppino-indulgenza) – ripresa parziale).
DOC.: Lo sposalizio di Maria e Giuseppe. Un amore semplice
di Antonio Tarallo*
Si erge con magnifico splendore la pala del Raffaello, insigne maestro del Rinascimento: «Sposalizio della Vergine», olio su tavola firmato Raphael Vrbinas, datato mdiiii . Colpisce la maestria dei colori. Colpisce l’equilibrio perfetto delle forme. La scena del matrimonio di Maria e Giuseppe è posta in primo piano. Dietro di loro, al centro, un sacerdote. Tiene le mani di entrambi, custode delle nozze. Alla sinistra di Maria, le donne. A destra di Giuseppe, un gruppo di uomini. Nell’iconografia tradizionale, usualmente, proprio uno di questi uomini è colto nell’atto di spezzare un bastone. È un ramo secco destinato a non fiorire, a non portare frutto. Solo quello di Giuseppe, invece, fiorisce. Ma da dove proviene questa tradizione? […]
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Fonte: L’Osservatore Romano (https://www.osservatoreromano.va/it/news/2021-01/quo-018/un-amore-semplice.html).
DOC.: UN AIUTO PER GLI ARTIGIANI DI BETLEMME. «Grazie a San Giuseppe stipendio garantito per un mese a 15 falegnami»
L”iniziativa della Cooperativa sociale Qum di Tursi, in provincia di Matera. Il ringraziamento del patriarca latino di Gerusalemme Pizzaballa: così si crea un legame con la nostra terra*
Un aiuto per gli artigiani di Betlemme, la città natale dell’artigiano per eccellenza: San Giuseppe. Nell’anno dedicato a San Giuseppe, e dopo lo stop forzato di quasi un anno a causa della pandemia di ogni attività turistica e del commercio di prodotti artigianali, l’idea è semplice: vendere le statuette in legno d’olivo del santo patriarca in modo da sostenere 15 famiglie di artigiani, cristiani e musulmani, da un anno senza guadagni.
Un progetto promosso dalla cooperativa sociale Qum, braccio operativo della Caritas di Tursi-Lagonegro, sviluppando l’idea di un sacerdote siciliano, don Piero Sortino. Lo scorso Natale la cooperativa aveva aiutato alcuni piccoli negozi di Terra Santa acquistando e facendo inviare a chi lo richiedeva souvenir fatti sempre con legno d’ulivo.
Ora un nuovo progetto, nell’anno giubilare dedicato a San Giuseppe: “Il Papa aveva da poco lanciato l’anno dedicato allo sposo di Maria – ha dichiarato al Sir don Sortino -. Così mi è venuto spontaneo dedicare quest’iniziativa a lui, il più illustre cittadino di Betlemme, dopo Re Davide, e patrono del lavoro e della provvidenza”. […]
* Cfr. Luca Geronico, “Betlemme. «Grazie a San Giuseppe stipendio garantito per un mese a 15 falegnami»”, Avvenire, 22.02.2021 (https://www.avvenire.it/mondo/pagine/san-giuseppe-aiuto-alla-terra-santa)