di Armando Polito
I lettori che mi seguono ricorderanno certamente che l’ultima puntata fin qui pubblicata della serie Gli Arcadi di Terra d’Otranto è stata dedicata a Tommaso Maria Ferrari (https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/08/16/gli-arcadi-di-terra-dotranto-5-x-tommaso-maria-ferrari-1647-1716-di-casalnuovo/ ).
Lì con non poco disappunto notavo come di lui nulla sia rimasto a stampa. Stando, però, all’immagine 1 che segue, tratta dal profilo facebook di Honorine Ortiz, sembrerebbe che le cose stiano diversamente …
1)
ll post reca la data del 21 settembre 2018. Sorvolo sui titoli che chi l’ha inserito vanta, anzi millanta, e sul fatto che anche un cieco vede questa pagina 185 (di un testo del quale ci si guarda bene dal riportare i dati bibliografici) adagiata su un numero così alto di pagine per cui dovrebbe trattarsi di un volume la cui altezza costituirebbe un record mondiale. Quanto fin qui detto è l’aspetto meno grave della questione, se si tiene presente, per passare ai contenuti, che l’attribuzione a Tommaso Maria Ferrari (Philosophe-1649-1716) rappresenta il sensazionale punto di arrivo di una faticosa elaborazione e, nelle intenzioni dell’autrice, di correzione e integrazione (operate, stando sempre al titolo accademico …, durante il sonno) di precedenti contributi postati da altri anonimi contemporanei d’un colpo nobilitati con un salto temporale di secoli.
2) https://listspirit.com/citation-je-pensais-que-pour-la-seduire-je-devais-la-faire-rire-mais-le-pire-c/ (15/ 8/2017)
3) https://www.facebook.com/344151472370315/posts/1019231651528957/ (11/9/2016)
4) https://if-you–want.skyrock.com/3152846174-Pour-la-faire-tomber-amoureuse-on-m-a-dit-fais-la-rire-mais-le.html (9/1/2009)
Anche se, pur non comparendo il nome dell’autore, le virgolette farebbero intendere che si tratta di una citazione altrui, tutto sommato, questo post è il più corretto, anche se poi il peccato originale si è trasmesso agli altri con progressive deformazioni: a parte qualche differenza nel testo, colpisce, poi, il passaggio dal penultimo “Tommaso Ferraris” (lui sì virgolettato, non il testo …) al primo (in realtà l’ultimo cronologicamente parlando) Tommaso Maria Ferrari (Philosophe-1649-1716).
Ora chi ha letto il mio post sul Ferrari comprenderà bene come sarebbe stato impossibile per lui scrivere (oltretutto né in italiano, né in latino ma in francese, per giunta scorretto …) un testo la cui traduzione sarebbe:
per il n. 1 Mi dicevo che per sedurla dovevo farla ridere. Ma ogni volta che ella rideva, sono (!) io colui che cadeva innamorato.
per il n. 2 Pensavo che per sedurla io dovevo farla ridere. Ma il peggio è che,ogni volta che essa rideva, sono (!) io colui che cadeva innamorato.
per il n. 3 Pensavo che per sedurla io dovevo farla ridere. Ma il peggio è che, ogni volta che essa rideva, sono (!) io che cadevo innamorato.
per il n. 4 Per farla cadere innamorata mi si è detto: “falla ridere”. Ma il problema è che ogni volta che essa rideva sono (!) io che cadevo innamorato.
Come ho dimostrato e a conforto del titolo : non solo si è perpetuato l’errore iniziale di c’est (è) per c’était (era) ma un autore sconosciuto è passato ad essere prima “Tommaso Ferraris”, poi Tommaso Ferraris e, infine, Tommaso Maria Ferrari con il tombale (soprattutto per l’intelligenza …) Philosophe-1649-1716.
Visto tanto rigore scientifico, lascio immaginare al lettore cosa sarebbe in grado di combinare la nostra Hypnothéurapeute Coach Ecoute Zen [Ipnoteurapeta Responsabile ascolto Zen (ma non posso non far notare pure Ecoute invece di Écoute …)] con qualsivoglia dei suoi malcapitati eventuali clienti e qualche studente figlio della Buona scuola (coraggio, è in arrivo la Ottima!) alle prese con la tesi di laurea …