Nasce dall’amore per il paese natale l’ultimo lavoro di Fernando Scozzi “I cognomi dei melissanesi, significati, provenienze, vicende sociali” che sarà presentato sabato, 23 febbraio, alle ore 17.00, presso l’antica chiesa parrocchiale di Melissano. La pubblicazione ripercorre le vicende familiari e sociali dei melissanesi offrendo motivi di riflessione per comprendere la storia della Comunità e ricordare il contributo che i predecessori hanno dato allo sviluppo economico e sociale del paese. Un’analisi che, partendo dall’etimologia dei cognomi ne individua l’etimologia, la provenienza e le motivazioni che indussero numerosi braccianti ed artigiani dei paesi limitrofi a trasferirsi a Melissano fra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX.
Ma il lavoro vuole essere anche un contributo per la fusione dei Comuni di Racale, Taviano, Alliste-Felline e Melissano, perché sapere che circa il 40% dei capi-famiglia storici melissanesi proviene dalle altre quattro Comunità dovrebbe far pensare alla fusione con maggiore concretezza in un contesto di superamento delle divisioni divenute ormai anacronistiche.
L’autore auspica che il lavoro, frutto di anni di ricerca, sia utile a rinsaldare quei legami di parentela sciolti dal benessere economico e dal conseguente egoismo. Nella pubblicazione -conclude l’autore nella presentazione del volume – “rivivono” coloro i quali ci hanno preceduto, i cui nomi rimangono nella memoria insieme al bene che hanno fatto alla Comunità melissanese.
Da molti anni mi chiedevo se fosse stato possibile risalire alle mie origini. Mi chiamo Antonio Nassisi, sono nato a Lucera (FG), dove la famiglia di mio padre Vincenzo si era trasferita da Melissano (LE). Mio nonno si chiamava Giovanni Battista e mia nonna Vincenza Vozza. Posso anche risalire al mio bisnonno che si chiamava Michelangelo. Con questo libro penso di avere la possibilità di conoscere le mie origini e risalire fino al 1700. Vorrei sapere dove posso acquistare il libro. Cordiali saluti a tutti voi.
Io le mie radici le conosco, perché mia mamma mi diceva sempre tutto