di Armando Polito
immagine tratta da https://www.tp24.it/2018/03/09/rubriche/filippo-lopez-royo-vicere-rivoluzione-restaurazione/118497
Vi siete mai chiesti cosa penserebbe un personaggio più o meno importante del passato vedendo (per chi crede nell’aldilà forse è possibile …) il suo ritratto eseguito, magari, quando non era più in vita? E la domanda è ancora più intrigante quando a più o meno notevole distanza di anni la propria immagine viene curata dalle offese del tempo ad opera di un proprio discendente?
Quanto appena detto si adatta perfettamente a Filippo Lopez y Royo nato a Monteroni di Lecce nel 1728, duca di Taurisano, vescovo di Nola dal 1768 al 1793, arcivescovo di Palermo e Monreale dal 1793 al 1801 e presidente del regno di Sicilia dal 1795 al 1798. Morì a Napoli nel 1811. I dati appena riportati bastano ed avanzano per farsi un’idea dello spessore anche politico del personaggio. A chi volesse approfondire quest’aspetto, per un primo approccio può tornare utile la scheda presente in http://www.treccani.it/enciclopedia/lopez-y-royo-filippo_%28Dizionario-Biografico%29/.
Nell’immagine che segue, tratta ed elaborata da https://www.deamoneta.com/auctions/view/226/59, lo stemma vescovile di Filippo (lo scudo è quello di famiglia: Troncato: nel primo d’azzurro a due lupi d’oro passanti l’uno sull’altro; nel secondo di azzurro a cinque gru d’argento con la loro vigilanza d’oro diposte 2, 1, 2).come appare in un documento del 1775.
Del 1770, invece, è lo stemma di Michele (fratello di Filippo), terzo duca di Taurisano posto sul portale del palazzo ducale di Taurisano (immagine tratta da https://www.tripadvisor.it/LocationPhotoDirectLink-g2155146-i38710064-Taurisano_Province_of_Lecce_Puglia.html#38709922).
MICHAEL LOPEZ Y ROYO/TERTIUS DUX/TAURISANI/A(NNO) D(OMINI) 1770
(Michele Lopez y Royo terzo duca di Taurisano nell’anno del Signore 1770)
Do ora seguito al titolo ed introduco i protagonisti. Il primo è un oggetto, cioè il ritratto, riprodotto nell’immagine di testa, che è custodito nel palazzo arcivescovile di Palermo.L a didascalia recita:
EXC(ELLENTISSI)MUS ET REV(ERENDISSI)MUS D(OMINUS) PHILIPPUS LOPEZ Y ROYO EX/DUCIBUS tAURISANI,/ ORDINIS CLERICORUM REGULARIUM,/ORDINIS CONSTATINIANI, HIEROSOLYMITANI ET INSIGNIS/SANCTI IANUARII EQUES, REGNI HUIUS SICILIAE PER TRIEN/NIUM PRAESES, AB EPISCOPATU NOLANO TRANSLATUS AD/HANC METROPOLITANAM ECCLESIAM DIE XX IUNII ANNO MDCCXCIII
(L’eccellentissimo e reverendissimo Don Filippo Lopez y Royo dei duchi di Taurisano, dell’ordine dei chierici regolari, dell’ordine costantiniano, gerosolimitano e insigne cavaliere di S. Gennaro, governatore di questo regno di Sicilia per un triennio, trasferito dall’episcopato nolano a questa chiesa metropolitana il 20 giugno 1793)
Il secondo è una persona, cioè Flaminia Lopez y Royo (nelle immagini che seguono tratte da https://fondazionesambuca.org/it/eventi_progetti/scheda.php?id=91&per=&st=&k=Flaminia-Lopez-Royo-Taurisano-Restauro,%20discendente%20di%20Filippo. È l’autrice del restauro operato nel 2014 in un laboratorio creato appositamente nell’oratorio di San Lorenzo a Palermo.
Il cantiere era aperto al pubblico e, anche se qualche malizioso può vederci l’abile sfruttamento della tendenza voyeuristica presente in ognuno di noi (non è cosa di ogni giorno vedere un restauratore alle prese con un oggetto che lo coinvolge emotivamente più di ogni altro, quasi un chirurgo che abbia per paziente il padre o il nonno), ben vengano simili iniziative certamente più proficue di tante altre spettacolarizzazioni dell’arte …
Che meraviglia! Dato che ho varii ritratti di epoca, vorrei conoscere di persona questa brava restauratrice. Saluti Norman normanabend@gmail.com
Ho appena inviato al suo indirizzo email un link che le tornerà utile.