Pubblichiamo l’omaggio poetico scritto da Peppino Martina al compianto Gino Pisanò, studioso e letterato salentino scomparso poco più di cinque anni fa
A Gino Pisanò: indice del tempo e delle circostanze
Nascosta clessidra, ha il tempo del tuo tempo
Alla fredda diaspora dice il tuo nostòs
L’essere, è presenza di figlio esteso a noi
Che conosce l’astio dello sguardo strano
Il nostro, è doloroso, chiuso luogo del cuore:
Che Mario traduce in indifferibili misure,
Al senso del tuo domani costato la vita.
Matrice seria, di letterario esistenziale
Che la stessa, salva l’umano nostro dire
Di greco sogno, che incide latino tuo verso.
Tu, stemperi al secolo, le diverse dicotomie
Di Lucreziana poetica, che dice i tuoi segni
Al nostro modo di feste sante, e fare sospeso.
Qui, apri alla mente universale l’albero riarso
Autorevole penna di buona e ferma mano.
Certo, sconti stagioni di tragiche avversità
Che, liturgia sapiente chiude il conto d’anima.
La mutuata tua stagione, ha chiaro aperto libro
Al verbo che stringe frase e voce all’onda ingenua
Dove, l’assillo tuo misurato, stana le parole
E vanta leuchino richiamo tra opache esegesi:
Dirittura di umanità chiara e riflesso lume.
La tua, Gino, vince la notte del sillabario
Dove silenziosi stiamo, come scure gruviere
Cercandoti al mattino, prima che il verso cambi
Peppino Martina