di Domenico Ble
La chiesa di Santa Maria della Greca a Latiano sorge un po’ più distante dal centro storico della città. È ubicata sulla via che collega Latiano al Santuario della Vergine Santissima di Cotrino.
La chiesa si presenta con una facciata semplice, monocuspidata e decorata ai lati con due fasce verticali decorate mediante la tecnica del “bugnato”.
Si accede alla chiesa mediante un’unica porta, la quale è posizionata al centro in asse con la finestra soprastante. In alto, sul lato sinistro, più arretrato, è collocato il campanile (Fig. 1).
L’interno (Fig.2) ha una pianta a navata unica sovrastata con delle coperture a volte a crociera. L’area presbiteriale è leggermente più elevata e coperta con una copertura semisferica e terminante con il muro absidale è semicircolare.
Al centro dell’aula è presente un arco a tutto sesto e sulle pareti della parte anteriore della chiesa troviamo: sulla parete di destra la nicchia in cui è posizionata la statua raffigurante la Madonna della Greca (Fig. 3), mentre sulla parete di sinistra è collocata una nicchia più stretta.
Continuando all’indietro, verso la controfacciata, troviamo lungo le pareti due grandi arcate al cui interno sono collocate due tele: nell’arcata di destra è collocata la tela, datata 1847, raffigurante la Vergine Maria con i santi Onofrio e Apollonia (Fig. 4), e nell’arcata quella di sinistra la tela omonima di fattura più recente.
L’edificio ha origini molto antiche, presumibilmente la fondazione può essere fatta risalire al XVI secolo. La chiesa, in principio, non era così profonda ma aveva dimensioni ridotte: la prima costruzione terminava proprio dove oggi c’è l’arco di metà navata, qui era collocata l’area absidale con l’altare a muro.
Il Vescovo di Oria, Mons. Alessandro Maria Calefati, nella Visita Pastorale del 1785, menziona altre opere presenti all’interno della chiesa, oltre l’affresco raffigurante la Madonna della Greca sull’altare centrale, il quale fu staccato dal muro durante i lavori di ampliamenti avvenuti negli anni ’60 del XX secolo, vi erano: la tela raffigurante San Paolo “a latere Epistolae”, una raffigurante San Pietro “a latere Evangeli” e una raffigurante Santa Caterina da Siena posta sull’altare posto ad occidente.[1]
L’antica chiesa non era altro che una semplice cappella, inglobata nel centro cittadino con l’espansione urbana del XX secolo.[2]
La Chiesa della Madonna della Greca funse da cappella per l’annesso Ospizio dei Poveri, il quale fu inaugurato nel 1887.
Il Beato Bartolo Longo, nel 1896, contribuì a restaurare la chiesa, a memoria di quest’opera caritatevole sulla faccia fu posta la lapide:
“QUESTA ANTICA CAPPELLA / INTITOLATA ALLA MADONNA DELLA GRECA / IL COMM. BARTOLO LONGO / A PROPRIE SPESE RESTAURAVA / MDCCCXCVI”.
Bartolo Longo provvide anche a finanziare la costruzione di una sacrestia laterale alla chiesa, del campanile[3] e di un nuovo altare intitolato alla Beata Vergine Maria del Rosario di Pompei (oggi non più esistente), oltre i vari arredi e suppellettili che donò.[4]
Note
[1] Santa Visita Pastorale di Mons. Alessandro Maria Kalefati, 1785, Archivio Vescovile Oria, Visite pastorali, coll. prov. Trascrizione a cura di Salvatore Settembrini.
[2] S. SETTEMBRINI, La piazza, il centro storico, l’espansione urbanistica di Lariano nei secoli XVI – XX, Quaderni della Biblioteca “G. De Nitto”, Latiano 2012, p.15.
[3] B. LONGO, Seconda Lettera del Comm. Avv. Bartolo Longo ai suoi concittadini di Latiano, Valle di Pompei 1896, pagg 1-26.
[4] A. GAGLIANO, Bartolo Longo. Un latianese precursore di cristianità moderna, Locorotondo Editore, Mesagne 2016, p. 96.