di Armando Polito
Dei Pinelli ci si è occupati recentemente più di una volta1, come pure, più indietro nel tempo, del santo dei voli2, ma mai era capitato di presentarli insieme come qui. Le testimonianze che seguono sono tratte da testi agiografici, da accettare, perciò, senza offesa per chi ci crede ad occhi chiusi, con beneficio d’inventario.
Domenico Bernino, Vita del venetabile Padre Fr. Giuseppe da Copertino, Recurti, Venezia, 1726, pp. 31-32:
Dall’Agneletta, e della Passera passiamo al Lepre, per quindi faer ritorno alle Pecorelle, altre risuscitate, altre rese loquaci: bestiole tutte innocenti, e semplici, in cui Dio volle glorificare la Santa semplicità del nostro innocente, e Venerabile fra Giuseppe. Incontrossi una volta il servodi Dio presso l’Oliveto della Grottella in due Lepri, a’ quali egli disse: – Non vi partite da qua intorno alla Chiesa della Madonna perché vi sono molti Cacciatori, che vi vanno appresso -. Ubbidienti al comando non si dipartirono mai da quei contorni gli ossequiosi Animaletti; ma non ostante la loro ubbidienza, pur incontraron travagli, se alli travagli non fosse accorsa la manio miracolosa del Servo di Dio. Und’essi perseguitato da’ Cacciatori nell’atto stesso della sua innocente pastura, molte strade prese per salvarsi da’ Cani, che anelanti lo raggirarono or qua, or là per farne preda. Ma il Lepre rinvenuta finalmente la Strada, e la porta della Chiesa,entrò, passò in Convento, come in suo Asilo, con un salto, e nelle braccia si ripose di Fra Giuseppe. – Non te l’ho detto io – disse allora al Lepre Fra Giuseppe – che non ti allarghi da vicino alla Chiesa, perché li Cani ti stracciariano la pelle? -. Ed in così dire accarezzavalo con la palma della mano, e promettevagli sicurezza da ogni insulto. In questo atto sopravenendo baldanzosi li Cacciatori, rischiesero al Servo di Dio, come preda a loro dovuta, quel Lepre, allegando pompa di fatiche, sudori di fronte, e lassa de’ cani. Ma il Servo di Dio rispose loro con serietà di volto, e di parola: – Questo Lepre sta sotto la protezione della Madonn. Abbiate pazienza,perché non tocca a voi, e portatigli rispetto -. Così egli. Li Cacciatori, perduta l’audacia, confusi, e cheti quindi si dipartirono, e Fra Giuseppe,benedetto il Lepre, ordinogli,che sicuro ritornasse alla sua pastura. Né il Compagno fu men fortunato del primo. Conciosiacosache perseguitato anch’egli da’ cani, che gli diedero la fuga in quel poco tratto di prato, che giace tra la Chiesa della Grottella, e la Cappelletta di Santa Barbara sotto la Tonaca ricovrossi di Fra Giuseppe, che a caso allora quindi passava di ritorno dalla Cappelletta al suo Convento. D. Cosimo Pinelli Marchese, e Padrone di copertinoera il Cacciatore, e visto quivi nel prato Fra Giuseppe, richiese a lui se veduto avesse il Lepre. – Eccolo qui sotto la mia Tonica – rispose ilServo di Dio, ed in così dire preselo nelle sue mani, e nelle sue braccia steselo, ed accarezzandolo disse: – Questo Lepre è mio, Signor Marchese, non gli dar fastidio e non venir più a cacciar qua, acciò più non lo facci spaventare -. E quindi dalle sue braccia ripostolo adagiatamente interra, – Và – disse al Lepre – e salvati in quel cespuglio (ed additogli il cespuglio) e non ti muovere -. Il Lepre ubbidì. Il Marchese, e li Cacciatori stupirono, e lo stupore inessi a maraviglia si accrebbe allor, che viddero i Cani fissar gli occhi nel Lepre, tremar di membra, sibilar di fiato, e come fischiar di narici, ma nulla moversi di passo.
Giuseppe Ignazio Montanari, Vita e miracoli di S. Giuseppe da Copertino, Pasccasassi, Fermo, 1851, pp. 345-346
Aveva predetto il Servo di Dio a Don Cosma Pinelli marchese di Galatone,e Signore di Copertino, come eli perderebbe la vista degli occhi, se non correggesse un po’ la sua vita; e la predizione si fu a non molto avverata. Infatto gli sopravvenne una tale flussione agli occhi, che glieli empiè d’umori, i quali viziandosi, e degenerando in maligni, gli tolsero al tutto il vedere. Della qual cosa se fosse dolente non è a dire, ma non minore era l’afflizione in che stava tutta la famiglia. Ora mentre non riceveva più ristoro da rimedi umani, e i medici non sapevano più che si fare, si ricordò della predizione di Frate Giuseppe, e, fattolo a sè venire, il pregò gl’intercedesse grazia dal Signore, assicurandolo che in quanto alla vita si muterebbe. Allora il Beato: – E non te l’aveva detto che verresti a questo termine? ora statti contrnto che non è niente -. E toccandogli leggermente gli occhi,quegli umori ad un tratto si dileguarono, e mentre prima non gli restava neppure una scintilla di luce, e gli occhi gli erano suggellati dalla cispa marciosa, di subito li ebbe aperti, e affissandoli, trovò che perfettamente e forse meglio di prima vedeva e discerneva da lungi e da vicino tutte le cose, come se mai non si fosse risentito degli occhi.
Si precisa che il signore in questione era Cosiimo Pinelli, 4° duca di Acerenza, 6° marchese di Galatone, 7° conte di Copertino. Morì nel 1685.
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2 https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/05/giuseppe-bono-diso-s-giuseppe-copertino/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/09/17/san-giuseppe-copertino-due-incisioni/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/08/12/copertino-se-non-ci-aiuta-san-giuseppe/
Buongiorno a tutti voi che approdate su questo scritto:, oltre a San Giuseppe da Copertino che vola sugli studenti mentre fanno gli esami, noi emigranti fuori casa per lavoro ed idealmente pendolari telematici del terzo millennio vorremmo capire: (Quali sono i confini del Salentini?).
Ci piacerebbe vedere su questo straordinario portale oltre i paesi Salentini anche quelli Brindisini e Tarantini, ma anche per es… Racale, Ceglie Messappica San Pietro Vernotico, Martina Franca, Massafra,Taranto, San Pancrazio Salentino, Novoli, Campi Salentina ecc….oltre che Copertino, Nardo , Otranto, Maglie, Melpignano ecc….
un cordiale saluto da Torino
Ersilio Teifreto
Pubblichiamo quello che i lettori ci inviano. Mancano all’appello ancora tanti altri Comuni, ma non disperiamo. Cari saluti
secondo me e giusto il richiamo ai lettori. Cordiali saluti