TRACCE DI ANTICHE TRADIZIONI CULTUALI
di Giovanni Greco
Tra i santi di tradizione greca, Copertino annovera anche quello di “Santa Apollonia”. Soppiantata dai più efficaci antibiotici, anticamente questa santa era invocata da quanti soffrivano il mal di denti. Nell’iconografia è raffigurata come una giovane che in una mano regge la palma del martirio e nell’altra una tenaglia che stringe un dente. In Copertino si contano almeno 5 di queste raffigurazioni databili tra il ‘600 e la prima metà del secolo successivo.
Nella zona superiore del vano absidale della chiesa della Clarisse, liberato di recente da scialbature stratificate, sono venuti alla luce una serie di riquadri affrescati. In uno di questi presenti sul lato destro compare, tra gli altri, s. Apollonia mancante della parte inferiore in corrispondenza dell’apertura di un cavità (poi tamponata), realizzata agli inizi del ‘900.
Un’altra raffigurazione di questa santa la ritroviamo nella cappella Venturi (1719), lungo l’attuale via Bengasi, intitolata a s. Maria della Grazia. Sul lato sinistro del piccolo vano sono riportati due riquadri affrescati in uno dei quali sono raffigurate s. Marina (a destra) e s. Apollonia (a sinistra), attribuibili al pittore copertinese, Bernardino Greco.
Un terzo affresco dedicato alla santa è presente nella chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, lungo la via omonima, che nel 2014 gli eredi Galbiati-Cacciapaglia hanno trasferito tra le proprietà della chiesa Matrice. Anche in questo caso s. Apollonia appare circoscritta in un riquadro sul lato destro dell’altare (in quello sinistro è presente s. Agata). Entrambi gli affreschi versano in un pessimo stato. Una vasta sezione dell’intonaco in cui è affrescata s. Apollonia presenta vistosi segni di distacco che, insieme ad una estesa macchia di umidità alla base ne stanno compromettendo seriamente le condizioni. Non se la passa meglio l’affresco di s. Agata attraversato da una vistosa crepa della larghezza di un centimetro.
Una quarta rappresentazione la si ritrova nel vano scala di una abitazione privata in piazza del Popolo, un tempo tra le servitù della scomparsa cappella di Santo Stefano. Si tratta del lacerto di un affresco databile alla fine del ‘600, realizzato nell’intradosso di una nicchia votiva dedicata alla Madonna del Carmine.
Di chiara epoca 600esca è infine l‘immagine della santa, scolpita in bassorilievo nel primo basamento della colonna destra dell’altare di s. Domenico (1657), nella chiesa del Ss.mo Rosario. Opera di Ambrogio Martinelli sottoposta a recente restauro.
Non tutti sanno che a Vitigliano(LE) i devoti a Sant’Apollonia la Greca erano in tanti ed era considerata la Protettrice del paese , lo dimostrano gli affreschi che si trovano nella Chiesa di San Michele Arcangelo,
vorrei cortesemente sapere se il Sig. Giovanni Greco è uno scrittore e l’-email di servizio per comunicazioni,
un cordiale saluto da Torino
Ersilio Teifreto
Anche a Spongano il culto di Santa apollonia era sentito e lo rappresenta una statua posta ai lati dell’altare della Madonna del buon Consiglio e anche un certo numero di Apolloni e Apollonie. Dall’altro lato c’è Santa Lucia. La vista e la dentatura erano importanti e in assenza di medicine non restava hce il potere taumaturgico dei santi come rimedio.