NO FFONDI A STRATE, NO CASE A MMURU,
NO MUGGHIERE BBEDDHA, CA NO SSI PPATRUNU
(Non terreni coltivati confinanti con strade, non case con muri in comune, non moglie bella, perché non ne sei padrone).
Metricamente sono due dodecasillabi senza rima, che tuttavia, presenta una variante del proverbio, che sostituisce patrunu con sicuru (da cui sicurezza del titolo).
Il proverbio appare come lo sviluppo e l’integrazione di un altro che recita:
CI VUEI CU NNO AGGI GGILUSIA,
NO MUGGHIERE BEDDHA
E NO RROBBA MMIENZU ALLA IA
(Se non vuoi soffrire dell’invidia altrui, non moglie bella e non beni esibiti)Metricamente questo risulta formato da due endecasillabi in prima ed ultima posizione in rima tra loro e da un senario in posizione centrale.
E voglio chiudere con qualche riflessione: se veramente in passato gli uomini avessero seguito il consiglio, tutte le donne belle sarebbero dovute restare zitelle e potenziali (ma non tanto …) amanti; e neppure una cozza sarebbe rimasta nubile.
Questo sembra avere una conferma statistico-filosofica sui generis in
CUSÌ GGHETE LA VITA:
LA BBEDDHA RESTA,
LA BBRUTTA SI MMARITA
(Così è la vita: la bella resta e la brutta si marita)
Metricamente siamo in presenza di un quinario incapsulato tra due settenari (questi ultimi in rima tra loro).
Quanto fin qui detto è il portato (e poteva essere altrimenti?) dell’imperante cultura maschilista (non è casuale il padrone del primo proverbio).Non so se quest’atteggiamento sia stato veramente combattuto e vinto dai nostri tempi. So per certo, però, per quanto riguarda il resto, che la vita condominiale ha celebrato il trionfo del muro in comune e che l’esibizione pubblica, reale o virtuale, anche di quello che non abbiamo è diventato un imperativo morale. O tempora, o mores!1 …
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1 Non ho nulla contro le tempie e contro le more, ma, a beneficio di coloro che, magari incolpevolmente, non hanno studiato il latino e non hanno mai sentito parlare di Orazio, mi corre l’obbligo di dire che la traduzione è: O tempi, o costumi!.