di Marcello Gaballo
Chi ci segue ormai sa bene che è nostra prassi riprendere periodicamente dei post già pubblicati in questi sei anni, pubblicizzandoli attraverso i social. Così è stato anche per il bel contributo di Alice Russo apparso nel 2015:
che è stato riletto da tanti, tra cui anche Michele Bonfrate. E’ stato lui ad inviarci alcune foto del complesso masserizio fortificato ubicato in territorio di Otranto, sulla strada che conduce a Porto Badisco, ovvero la masseria Cippano, espropriata dalla Riforma Fondiaria alla famiglia dei De Marco di Casamassella.
Le foto che si ripropongono equivalgono ad importanti testimonianze, osservandosi in esse lo stemma che un tempo era collocato sulla caditoia corrispondente all’ingresso del piano superiore, trafugato da ignoti dopo il 1978.
Con precisione, come ci fa osservare Michele Bonfrate, che ringraziamo per la cortesia, si tratta di due foto del 1978-79 scattate dall’architetto Vincenzo Peluso che gliele fornì nel 2013.
La terza foto ritrae lo stemma oggi inesistente della masseria Cippano, pubblicata su Facebook dall’arch. Roberto Campa, di cui non si è potuto rintracciare l’autore nè risalire all’anno in cui fu eseguito lo scatto.
E’ grazie alle foto sopravvissute che ci è consentito di risalire ai proprietari che fecero incastonare nel parapetto della caditoia il signum proprietatis, ovvero lo stemma di famiglia. Si tratta di una ben definita testimonianza araldica racchiusa in uno scudo rotondeggiante ornato ai suoi bordi da elementi nastriformi accartocciati, quasi a richiamare un sole radiato. Nella parte superiore è sormontato da un elmo con la sua visiera, anche questo lapideo e ben realizzato.
Nel centro dello scudo si osserva una mezzaluna (che in araldica si chiama “crescente”) disposta orizzontalmente e tre stelle di otto raggi, di cui due superiori ed una nella parte inferiore.
Gli elementi araldici rappresentati rimandano allo stemma della nobile ed antica famiglia otrantina De Marco, decorata del titolo baronale su diversi possedimenti di Terra d’Otranto, tra cui Casamassella, Giurdignano, San Cassiano, Vaste.
Lo stile del manufatto fa pensare ad un’epoca di realizzazione compresa tra il sec. XVII e XVIII, ma qui servono i documenti per confermare la proprietà dell’antico complesso, il cui nucleo originario è senz’altro precedente allo stemma che era qui presente.
Nella foto che segue si ritrae lo stemma di famiglia a Vaste, dal quale si evidenziano in maniera più chiara le diverse parti che lo caratterizzano
Dello stemma in verità conosciamo anche i colori che lo contraddistinguevano e il modo corretto di blasonarlo: d’azzurro al crescente montante d’argento e tre stelle dello stesso, due in capo ed una in punta.
In pratica, sullo sfondo azzurro vi erano la mezzaluna e le tre stelle di color argento. Solo per completezza occorre precisare che in alcune varianti dello stemma dei De Marco le tre stelle sono “comete”, come abbiamo potuto riscontrare a Presicce.