di Armando Polito
Bisogna riconoscere che ne valse la pena perché la nostra cinquecentina si colloca certamente al vertice della produzione editoriale dell’epoca in virtù della composizione, dell’apparato di tavole su cui mi sono soffermato, delle numerose immagini minori frammiste al testo e imitanti le miniature.
E i tipografi, infatti, non erano certo degli sconosciuti o alle prime armi, ma tra i più noti ed attivi a Venezia nella prima metà del XVI secolo: i fratelli Giovanni Antonio, Stefano e Pietro De Sabbio (Il loro cognome era Nicolini, Sabbio Chiese, in provincia di Brescia, il luogo d’origine).
Sotto i loro tipi passarono edizioni scarne e spartane, come altre molto raffinate, il che s’intuisce legato alla capacità economica del committente. Lo documento con la serie di frontespizi (ognuno col suo colophon) che seguono e che scandiscono pure, con il cambiare della marca editoriale, le tappe dell’attività dei fratelli tipografi.
Francesco Lucio Durantino, De optima reipublicae gubernatione, 1522
Una salamandra attorcigliata al fusto di un cavolo (alla base si legge BRASICA; brassica è il nome latino del cavolo, quello scientico brassica oleracea). Nel cartiglio avvolto anch’esso al fusto si legge IO(ANNES) ANT(ONIUS) ET FRATRES DE SABIO. La stessa marca, ma senza il cartiglio, ricorre in un volume del 1531 che sarà presentato più avanti.
Comedia chiamata Floriana, 1523
Aristotele, Περὶ ζώων γενέσεως, 1526
Dioscoride Pedanio, De medicinali materia, 1527
Federico Crisogono, De modo collegiandi, pronosticandi et curandi febres, necnon De humana felicitate, ac denique De fluxu et refluxu maris lucubrationes nuperrime in lucem edite, 1528
S. Bonaventura da Bagnorea, Stimulo de amore, 1531
Pietro Barozzi, De modo bene moriendi, 1531
Si ripete, ma senza il cartiglio, la stessa marca del volume del 1522.
Iacopo Sadoleto, De liberis recte instituendis, 1533
Bartolomeo Ricci, Apparatus latinae locutionis ex M.T. Cicerone, Caesare, Sallustio, Terentio, Plauto, ad Herennium, Asconio, Celso, ac De re rustica, 1533
Bartolomeo Spina, Regola del felice vivere de li Christiani del stato secolare …, 1533
Jean de Campen, Commentariolus in duas quidem D. Pauli, sed argumenti eiusdem, epistolas, alteram ad Romanos, alteram ad Galatas, 1534
Antonio Maria da Siena, Cieco errore, 1539
Leonardo Tuchs, Methodus seu ratio compendiaria, 1543
Ortensio Landi, Ragionamenti familiari di diversi autori, non meno dotti, che faceti, All’insegna del pozzo, 1550
(CONTINUA)
Per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/28/lecce-sua-veduta-cinquecentesca-14/
Per la seconda parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/04/03/lecce-e-una-sua-veduta-cinquecentesca-2-4/
Per la quarta parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/04/14/lecce-e-una-sua-veduta-cinquecentesca-4-4/