di Armando Polito
Già in altre occasioni mi sono occupato sotto il profilo toponomastico dei Laghi Alimini1 ma questa volta voglio proporre sul tema la preziosa testimonianza che Giuseppe Pacelli ci ha lasciato del suo atlante, del quale ho in precedenza riprodotto alcune sezioni2.
carta 47v
Descrizione della Limini di Otranto. Dalla Città di Otranto partendo, e costeggiando il Mare, verso Settentrione, s’incontra dopo poco più di due miglia un Porto di piccolo ancoraggio, chiamato di Santo Stefano presso presso una Torre del medesimo nome. Quindi dopo poco meno di due altri miglia, si trovan le bocche di un piccolo Lago, che con termine greco (greco essendo stato l’antico l’antico linguaggio di questi luoghi) chiaman la Limine, Limini, o Limina. Questa Limini è lunga da Tramontana a Mezzogiorno, e molto stretta da Levante a Ponente, di cui la parte Settentrionale chiamasi veramente la Limini, e la parte meridionale appellasi le Fontanelle, forsi3 dai molti fonti, che scaturiscono nelle vicinanze della sua riva, e dei quali accoglie le acque. Il suo giro è di circa dodici miglia. Si pescano in esso molte specie di pesci, come nel Mare Piccolo di Taranto. Ed io venni assicurato da alcuni prattici Pescatori, quando in Taranto feci dimora, che alcuni Pesci da Taranto vanno fino alla Limini, passando il Capo di S. Maria, per depositarvi le ova, e alcuni altri dalla Limini passano nel Lago Tarantino, per ingrasciarsi, ove forsi l’invita o la miglior qualità dei pascoli, o la maggiore abbondanza. Tra i pesci migliori della Limini si contano specialmente i Cefali, le Anguille, i Capitoni, dei quali è abbondantissimo. E se da una maggiore attività fossero i pescatori Otrantini animati, quel trafico4 che nel loro Porto vi vengono a fare i Corfioti di pesci salati, che sono appunto Cefali, e delle di loro ovariche, e di Anguille, e Capitoni salati potrebbero anch’essi farlo, e con vantaggio maggiore, ed ivi stesso, e negli altri luoghi della Provincia.
Forse agli inizi del secolo XIX ci poteva pure stare questa tirata d’orecchi del Pacelli ai pescatori di Otranto per il loro scadente spirito d’iniziativa imprenditoriale, tanto scadente da consentire, con l’oro in casa, a quelli di Corfù dI esportare il loro in Terra d’Otranto. Mi chiedo, però, se oggi il sito si sarebbe potuto fregiare, grazie all’ecosistema che ospita, dell’acronimo ZPS (Zona di Protezione Speciale).
Chiudo con un dettaglio del foglio 22 dell’Atlante geografico del Regno di Napoli di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni uscito a Napoli per i tipi della Stamperia Reale dal 1789 al 1808 (dunque coevo a quello del Pacelli)
e, per una rapida comparazione sullo stato attuale del luogo, con un’immagine tratta ed adattata da Google Maps.
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1 https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/16/alimini-appunti-storia-del-toponimo/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/01/02/castro-ed-otranto-mappa-del-1568/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2016/10/03/le-torri-costiere-del-salento-nelle-mappe-giuseppe-pacelli/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/07/la-grecia-salentina-nellatlante-del-pacelli-1803/
3 Forma regolarmente in uso, insieme con forse nei secoli scorsi (entrambe dal latino forsit, ma forsi più direttamente).
4 Forma regolarmente in uso, insieme con traffico, nei secoli scorsi.