Libri| Il “Cosimo de Giorgi” di Lecce, primo liceo scientifico della Puglia

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Presentazione di Giovanna Caretto

Il Liceo “De Giorgi” non mi annovera tra le migliaia di studenti che dal 1923 si sono formati tra i suoi banchi. Nel lontano 1975, terminata la scuola media, fu mio padre, a suo tempo alunno di questo Liceo, ad orientarmi verso gli studi classici, che allora si addicevano più propriamente alla formazione delle ragazze. Tale scelta, però, non ha fatto vacillare la mia propensione per le discipline scientifiche, avendo conseguito la laurea in Scienze Biologiche con successiva specializzazione in Microbiologia. Nel 1987, vincitrice di concorso a cattedra, iniziò la mia carriera di insegnante di Scienze negli istituti secondari di Lecce e Provincia, passando per il Liceo “De Giorgi” negli anni 2005-2007.

Poiché sotto un’apparenza tranquilla si cela uno spirito curioso, desideroso di mettersi alla prova e sperimentare nuove vie, nel settembre del 2010, vincitrice di concorso dirigenziale, per volere del destino, tornai al prestigioso Liceo “Cosimo De Giorgi” di Lecce come dirigente, prima donna nella lunga serie di presidi-dirigenti avvicendatisi dal 1923 ad oggi.

Il turbinio delle emozioni provate, assumendo la dirigenza del De Giorgi, spaziava dall’intima soddisfazione di essere la dirigente del più antico liceo scientifico dell’intera regione, alla consapevolezza della gravosità dell’incarico. Assumevo la dirigenza di un Liceo, grande per numero di sedi, alunni, docenti, ma soprattutto per le elevate attese formative in esso riposte da genitori e studenti, a me personalmente note, avendolo io stessa scelto per la formazione di mio figlio Lorenzo. Da lavoratrice instancabile e con forte senso del dovere, quale ritengo di essere, mi sono gettata a capofitto nel lavoro per concretizzare la mia visione di scuola, sostenendo la mia ancora acerba esperienza dirigenziale con una grande attenzione ai bisogni delle persone che, a qualsiasi titolo, lavorano o collaborano col Liceo e che, insieme a me, sono attori della vita interna e dell’immagine esterna del De Giorgi. Per mia fortuna la comunità scolastica nel suo complesso mi ha accolto con sostanziale apertura e condivisione, consentendomi di avviare un cambiamento che sapesse coniugare nuovi processi didattici con un solido curricolo formativo, costruendo cioè il futuro delle nuove generazioni sulle esperienze acquisite, imparando il nuovo senza dimenticare il passato, sostanziando e corroborando il presente con la conoscenza del cammino già fatto.

In questo percorso di recupero delle radici, di documentazione del passato per dare forza e identità al presente, si inserisce la volontà di pubblicare il presente volume.

Il caso ha voluto che presso il “De Giorgi”, al mio arrivo, fosse in servizio il prof. Riccardo Carrozzini, architetto, docente distaccato su altri compiti per motivi di salute. Ho apprezzato, da subito, il suo stile pacato e concreto, ho beneficiato della sua competenza professionale e ho condiviso con lui la volontà di ricostruire la storia del Liceo De Giorgi. La sua peculiare situazione personale e professionale (architetto, ex docente, addetto alla biblioteca, ex alunno del Liceo) ha consentito di trovare in una sola persona motivazione, competenza e disponibilità di tempo per la minuziosa ricerca di documenti e la ricostruzione di uno spaccato della vita passata del De Giorgi. Si è perciò dedicato a tale attività con entusiasmo e grande profusione di tempo ed energie, andando ben oltre l’impegno scolastico antimeridiano.

Visti i risultati delle sue ricerche, per amore di documentazione storica ho ritenuto fosse importante non disperdere l’ingente documentazione reperita, in gran parte inedita, che occorreva, però, riunire in un unico testo che potesse ricostruire, pur con alcuni limiti, parte della storia del Liceo De Giorgi. Sicuramente il testo che si dà alla stampa presenta il limite di una visione un po’ personalistica: la ricerca di documenti e la ricostruzione guardano prioritariamente alla storia degli edifici sede del Liceo, al loro inserimento urbanistico e al loro stato di conservazione, purtroppo bisognoso di numerosi interventi. Di tanto Riccardo Carrozzini è ben cosciente, ma ciò non toglie importanza all’inedito lavoro, che a mio giudizio risulta di grande interesse. Documenti, foto, personaggi, nomi, curiosità del passato di questo Liceo, oltre a diventare accessibili a chiunque vorrà leggere il volume, potranno far rivivere ricordi a chi è più avanti negli anni, ma anche, forse, far sorridere i più giovani, in un inevitabile confronto con il presente.

Un piccolo spazio è stato dedicato alla raccolta di testimonianze-ricordi di ex alunni del Liceo, oggi professionisti di valore sparsi per il mondo. Mi scuso da subito con tutti coloro che avrebbero avuto titolo per portare la propria testimonianza e non sono citati, ma questa sezione vuole semplicemente essere una dimostrazione, per gli studenti di oggi, di quanto possano lasciare traccia gli anni trascorsi al Liceo De Giorgi.

Le difficoltà scolastiche, le piccole delusioni, le temporanee incomprensioni, gli inevitabili incidenti di percorso, oggi causa di grandi affanni, domani saranno ricordati con benevolenza. La palestra formativa del Liceo avrà prodotto i suoi frutti se i suoi studenti sapranno vivere una cittadinanza europea da professionisti competenti e se sapranno essere resilienti ai mutamenti della vita (come si usa dire oggi) o, ricordando una frase ben nota del passato, tetragoni ai colpi di ventura.

Sperando che questo lavoro possa essere apprezzato all’interno e all’esterno della comunità scolastica, rivolgo un sentito ringraziamento a Riccardo Carrozzini.

Il famoso matematico Ennio De Giorgi con preside Francesco Resta nel 1963
Il famoso matematico Ennio De Giorgi con preside Francesco Resta nel 1963

 

Dalla Prefazione di Riccardo Carrozzini

Tanti e del tutto imprevedibili sono i casi della vita, che spesso è determinata da fatti che non avremmo mai pensato che potessero accaderci. Perciò anche quello che leggerete ritenetelo frutto di un caso. Questo ha voluto che, in seguito a un brutto evento che ha menomato le mie condizioni fisiche, io abbia potuto scegliere, nel 2007, la scuola dove essere mandato, da docente destinato ad altri compiti per motivi di salute. Ho preferito perciò la mia scuola da alunno, il Liceo scientifico “Cosimo De Giorgi”, e ciò mi ha consentito, nei ritagli di tempo e dedicandoci anche un bel po’ dell’ “altro” tempo, quello “mio”, di ricostruire, almeno parzialmente, la storia della Scuola, che alcuni anni or sono avevo appena abbozzato per il suo sito web. È evidente che volano di tutto il mio lavoro sono stati il fortissimo legame e i tanti ricordi che mi legano a questa Scuola ancora oggi, dopo 50 anni dalla maturità.

Le ricerche compiute e i molti documenti trovati, in buona parte inediti, hanno consentito di mettere insieme una specie di cronaca illustrata, certo non completa, ma spero interessante per chi abbia voglia di leggerla e guardarla. Ho volutamente scelto, da tecnico quale io sono, di approfondire solo quegli aspetti per i quali sentivo di avere mezzi sufficienti, e di riportare in larga prevalenza solo la successione degli eventi, senza esprimere giudizi e lasciando il più possibile parlare i documenti. Spetterà ad altri di occuparsi dei tanti aspetti che ho trascurato, più legati alla didattica, magari in occasione del centenario del Liceo, che cadrà nel 2023.

Fonte principale delle ricerche è stato l’Archivio di Stato di Lecce, terzo deposito della Provincia, che ha fornito la maggior parte delle testimonianze documentali. Ma anche presso l’Archivio Storico della Città di Lecce ho trovato diverse carte interessanti, che hanno permesso sia un veloce esame di carattere urbanistico della porzione di territorio a cavallo del viale De Pietro, dalla Villa comunale al bastione San Francesco, sia di ricostruire la vicenda legata al busto in bronzo di Cosimo De Giorgi, opera di Antonio Bortone, posto davanti all’ingresso della prima sede del Liceo.

I documenti trovati presso l’Archivio storico della Camera di Commercio hanno consentito di ricavare il ruolo che quell’Ente ebbe come finanziatore, insieme alla Provincia e al Comune di Lecce, del Liceo alle origini, e come promotore di una proposta tendente a dare al Liceo stesso una denominazione diversa da quella che poi gli venne assegnata.

La copertina degli Annali dal 1923-24 al 1927-28
La copertina degli Annali dal 1923-24 al 1927-28

 

L’Archivio storico della Scuola conserva, della prima sede (quella presso la villa comunale), poca documentazione; la maggior parte di essa, infatti, ed in particolare tutta la corrispondenza, deve essere andata perduta nel corso del trasferimento da quella sede all’attuale, nel 1957[1]. Cose interessanti ho trovato pure nel faldone dei documenti della Cassa scolastica, e un altro caso della vita ha consentito di identificare l’autore (un importante scultore romano) del busto in marmo di Toto Zaccaria, visibile nell’atrio insieme ad una targa marmorea con iscrizione, entrambi del 1925.

L’Ufficio centro storico della città di Lecce ha consentito, infine, di dire qualcosa sul presente e sul futuro dell’area intorno al Liceo, nel quadro dell’importante recupero complessivo dell’immagine di quella parte di città.

Mi auguro che il testo che sono riuscito a mettere insieme, corredato da numerose immagini, anche d’epoca, e dai più importanti documenti scelti tra quelli reperiti nei diversi archivi, possa risultare interessante anche per i non alunni del “De Giorgi”, visto che una sezione del libro riguarda un’area extramurale abbastanza importante di Lecce. Qua e là, poi, vi sono altre notizie interessanti, poco note o inedite, su situazioni particolari, passate e future, della città.

L’impostazione data a questo lavoro costituisce, probabilmente, una novità per le Scuole del Salento e può perciò costituire un esempio da seguire da parte di altre scuole “storiche” della Provincia.

Il busto in bronzo di Cosimo De Giorgi, opera di Antonio Bortone, fuso nel 1942 per esigenze belliche, davanti alla prima sede del Liceo (a quest’opera è stata dedicata anche la copertina del volume)
Il busto in bronzo di Cosimo De Giorgi, opera di Antonio Bortone, fuso nel 1942 per esigenze belliche, davanti alla prima sede del Liceo (a quest’opera è stata dedicata anche la copertina del volume)

 

Il sapere si accresce solo se condiviso, ha detto Ivan Tresoldi, noto poeta di strada, e ormai da alcuni anni qualcuno lo ha scritto con la vernice spray sulla nuova scala di accesso al Liceo “De Giorgi”. Approvo pienamente e perciò un altro sentito grazie va a tutti coloro che hanno reso possibile, col loro apporto, di qualsiasi genere, la stampa di questo volume e a tutti coloro che vorranno contribuire alla sua diffusione.

Mi scuso, infine, se ho, forse, troppo “personalizzato” alcune parti di questo scritto, ma mi sono sentito (e mi sento tuttora) molto dentro alle cose.

 

Il contenuto di quanto leggerete è il seguente:

  • l’istituzione dei Licei scientifici con la riforma Gentile (1923);
  • la controversia sulla denominazione del Liceo scientifico di Lecce;
  • il busto in bronzo di Cosimo De Giorgi
  • le sedi del Liceo e il contesto:
  1. prima … (brevi considerazioni di tipo urbanistico sull’area extramurale a cavallo di viale De Pietro, già viale Brindisi, già viale d’Italia, dalla fine del XIX secolo)
  2. la Scuola d’Arti e Mestieri
  3. la prima sede del Liceo
    1. i primi lavori di adeguamento
    2. la requisizione
    3. l’ampliamento del 1951
  4. l’atto di vendita del terreno dell’attuale sede centrale
  5. i Vigili del fuoco
  6. la nuova sede, inaugurata nel 1957
  7. dopo il 1965
  8. la Scuola … abusiva (!!!)
  9. De Giorgi forever!;
  10. oggi … e domani;
  • la Cassa scolastica e il busto marmoreo di Toto Zaccaria;
  • gli Annali misteriosi
  • l’altorilievo sulla facciata della sede di viale De Pietro;
  • curiosità;
  • contributi di (e su) ex alunni, ex docenti ed ex presidi;
  • nomi e numeri;
  • conclusioni.
Disegno del progettista ing. Salvatore Erroi per la nuova sede del liceo (1957)
Disegno del progettista ing. Salvatore Erroi per la nuova sede del liceo (1957)

 

[1] Molti dei documenti citati e/o riprodotti sono, perciò, relativi ai rapporti tra la Scuola e l’Amministrazione provinciale, e vengono dall’Archivio di Stato di Lecce.

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