di Armando Polito
Il tempo ha il potere di valorizzare documenti che al momento in cui vengono prodotti hanno un valore relativo e nei decenni successivi insignificante, tanto da essere buttati via. Qualche volta, però, capita di trovare nel fondo di un cassetto un oggetto, un disegno, una ricevuta, una foto o uno scritto e di resistere alla tentazione di fare pulizia una volta per tutte presi da una sorta di arcano rispetto del passato, col rischio, nell’epoca dell’usa e getta, di essere considerati dei maniaci. Senza quei maniaci non esisterebbe il collezionismo, che, senza scomodare i musei o gli archivi, spesso offre la possibilità di integrare la conoscenza della storia o di mettere particolarmente a fuoco certi suoi tasselli. Sarà successo così anche al documento che mi appresto a presentare e che ho rinvenuto su ebay (http://www.ebay.it/itm/Ugento-LE-documento-fabbricante-di-botti-1897/251705725463?hash=item3a9ad49217:g:ElYAAOSwosFUWf0Z), dove alla data in cui scrivo (6 dicembre 1017) è in offerta al prezzo di 8 euro. Lì è presentata come un documento riferito a un fabbricante di botti, ma dal contenuto mi pare si tratti non di botti ma di carri (in salentino traìni). Per quanto riguarda le voci tecniche non presumo di aver dato sempre la definizione corretta e per questo confido nell’eventuale correzione da parte di qualche studioso e, senza andare troppo lontano, nell’aiuto del concittadino generale Enrico Ciarfera, che anni fa sottopose alla mia attenzione un suo pregevole lavoro sull’argomento, frutto di ricerche sul campo, quando era ancora possibile trovare il contadino del caso, cioè il carpentiere specializzato.
Ugento, 5 luglio 1897
Consegnato al signor Colosso
1° un traino co caviglie1 9
2° raggi2 3 di li stesso traino
3° rote spinolate3 e cantate4
più una meza crocera5 e
una martellina6 e di più
le tavole poste alla litera7
2° lavoro 9 luglio 97
La careta crossa de cavigli8 5 più una (una barrato) la cascia de lasso9
e cantate10 e legne
(di mano diversa) 22 luglio 97 in Ugento (segue, indecifrabile, quella che potrebbe essere la firma del consegnatario).
Interessante, infine, è il timbro, anche se fa rabbia il fatto che esso non è perfettamente leggibile anche per la deformazione parziale dovuta forse ad impressione non troppo decisa.
Riesco a leggere solo, al massimo ingrandimento utile e dopo adeguata rotazione, procedendo dall’alto verso il basso e con più di un dubbio: MARCHESE (?) BIAGIO (?) FABBRICANTE Nego(ziante?).La ricorrenza non trascurabile del cognome BIANCO sull’elenco telefonico di Ugento mi fa ben sperare in ulteriori, graditissimi sviluppi …
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1 Nel vocabolario de Rohlfs cavigghia è registrato col significato di ciascuno dei pezzi onde si compone la circonferenza della ruota. Da profano, però, immaginando che il massimo della compattezza sarebbe dato da un numero di questo elemento pari a quello dei raggi (più avanti si dice che questi ultimi sono tre=
2 Per essere i raggi della ruota) nove pezzi mi sembrano decisamente troppi; a meno che tutte le voci relative alle componenti del carro non s’intendano come pezzi sciolti, non montati.
3 Con i raggi Incuneati (spinula=piccola spina) tra la parte periferica e il mozzo.
4 Fornite di cantu, il cerchio di ferro. Cantu è dal latino chantus con lo stesso significato e, estensivamente, quello di ruota. Canthus, poi, è dal greco κανθός (leggi canthòs), sempre con lo stesso significato, ma partendo da quello base di angolo in genere e angolo dell’occhio in particolare. E così è chiaro da dove derivano i nostri canto e cantone.
5 Struttura di rinforzo della litera (vedi nota 8).
6 Meccanismo frenante a ceppi azionato manualmente. La voce dovrebbe essere in rapporto con la forma che ricorda un martello.
In italiano è martinicca, che è fatto derivare dal nome proprio Martino, senza, però, dare alcuna spiegazione. Credo che si possa tranquillamente ipotizzare che sia una variante di martinicchia (attestato nel Marchigiano), da un latino *martinicula. Martello è dal latino tardo martellus, che suppone un precedente *martus probabile variante del classico martus. E a questo punto potrebbero avere la stessa origine martinetto e martinello, fatti derivare anch’essi da Martino.
7 Corrisponde formalmente all’italiano lettiera; qui è il piano di carico del carro (in neretino littera).
8 Al maschile, contro il caviglie precedente.
9 Cassa dell’asse?
10 Riferito a cavigli come se fosse caviglie?. Per cantate vedi nota 4.
11 Ha tutta l’aria di essere un aggettivo ma non riesco a capirne il significato; idem se fosse un sostantivo.
il timbro è stato volutamente deformato, ma per quale ragione?