«Due fiumi –il Tagliamento e il Piave- scorrono sulle strade del sud a denominare il luogo (e il tempo) delle proprie radici, una mesopotamia dell’anima. In queste poesie d’amore e di lontananza l’eccitazione congiunge –attenta o straniata- gli argini e i deserti. La scrittura si fa rappresentazione scenica. E i versi fotogrammi rapidi, movimenti di sequenze filmiche immersi in imprimiture poetiche, che custodiscono un mondo reale e iperbolico- e ferito. Il poeta si abbandona al fluire delle impressioni, delle immagini, delle descrizioni. E i dettagli allargano l’affabulazione, che lo avvolge e incanta-e rattrista» (Giuseppe Rizzo).
Antonio Tarsi, Alla confluenza di due fiumi-Poesie, Tharsys edizioni, giugno 2016, A/5, 132 pp.
Antonio Tarsi, docente di “Materie Letterarie e Storiche”, Laurea in “Storia del cinema”, con una tesi su Paolo e Vittorio Taviani, Giornalista Pubblicista, Membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, si occupa di Storia e Critica del Film, Teatro e Poesia. Tra i suoi lavori Il cinema di Paolo e Vittorio Taviani, Lacaita, Manduria 1978 ; Film 1966-1986, Milella, Lecce 1985; Cinema e sessantotto, Capone, Cavallino-Lecce 1988; La luce filmica e il suo ascolto, in Voci dell’ascolto, a cura di Giuseppe Rizzo, Marietti, Genova 1992; Pupi Avati o della sostenibile leggerezza del film d’autore in Il cinema italiano degli anni ottanta…ed emozioni registiche, a cura di Vincenzo Camerino, Manni, Lecce 1992 ; Il cinema di Krzysztof Kieslowski, Barbieri, Manduria, 1993 ; San Giuseppe da Copertino nel cinema e nel teatro, Panico, Galatina 2004; Alla confluenza di due fiumi-Poesie, Tharsys Edizioni, Copertino 2016; Meraviglie di Fra Lucio da Corsano, Tharsys Edizioni, Copertino 2016; Film-maker indipendente, ha realizzato Da scene di vita politica ( 1970 ), Salento-Roma ( 1973 ), I pescatori svizzeri ( 1975 ) Disabili un problema irrisolto ( 1983 ), Delitto ( 1993 ), Giuseppe Desa ( 2004 ).