di Ermanno Inguscio
Sono settanta gli anni della Ferrari SpA, da quando quel sognatore di Enzo Ferrari, costruttore automobilistico con la passione della velocità e della competizione sportiva, mise su a Maranello, in via dell’Abetone, nel marzo del 1947, il primo nucleo di officina, dentro cui tenere a battesimo i suoi bolidi, oggi obiettivo dell’immaginario collettivo di mezzo pianeta.
Sono in programma, per l’importante ricorrenza, meetings, aste, mostre, convegni per collezionisti e, non ultimo , sabato 23 settembre 2017, il Family Day a Maranello. Ventimila visitatori, accorsi qui su invito nominativo, si aggireranno negli ambienti-salotto della mitica Ferrari. A chi scrive il privilegio di prendervi parte per la terza volta. L’occasione è soprattutto un omaggio ad una figlia, ingegnere aeronautico del Politecnico di Milano, che da qualche anno è approdata alla corte del mito della velocità, la Ferrari. Qualche giorno fa, provenienti dai cinque Continenti, si sono dati appuntamento sulla pista di Fiorano, i più accaniti collezionisti al mondo, per acquistare all’asta una ventina di esemplari “Ferrari”, in una giornata dedicata a Michel Shumacher e una donazione di venti milioni di euro della Ferrari a favore di “Save the children”. L’iniziativa benefica ha invece fruttato bel 65 milioni di euro.
Può sembrare ai disinformati che l’azienda di Maranello sia improvvisamente divenuta una succursale del conio di Stato. In verità è una struttura complessa, dove operai, ingegneri, manager e piloti si misurano col lavoro per regalare ai tifosi l’ebbrezza della vittoria sportiva e il fascino di un brand “Made in Italy”. Da qualche anno campeggia nella mia libreria qualche copia “The official Ferrari Magazine”, elegante pubblicazione di circa 250 pagine, stampate rigorosamente in lingua inglese, felice intuizione di Antonio Ghini, che la fece nascere nel 1993.
Dono puntuale della figlia minore, ingegnere aeronautico- donna alla “corte del Cavallino”, salentina doc, che, come tanti altri tecnici salentini, diffondono nel mondo, da Maranello, l’unicità del “made in Italy”.
Ferrari SpA, quest’anno, la Casa automobilistica di Maranello, compie i primi suoi settanta anni di vita. Ferrari è il marchio più conosciuto al mondo, prima di Google e della stessa Cocacola. Le “Rosse” del Cavallino sono il sogno di piloti, di collezionisti, di miliardari e, naturalmente, anche di chi sa,ed é la maggioranza, di non potersela mai permettere. La dimensione della passione e della sfida la vivono un po’ tutti a Maranello: è l’eredità inconfondibile lasciata dal suo inventore nei primi mesi del 1947, un ingegnere-pilota tramite cui tecnologia, velocità e lavoro di squadra continuano ad alimentare i sogni degli sportivi di tutto il mondo.
Ogni ingegnere alla corte della Azienda Ferrari SpA fa del suo meglio, con la creatività degli ingegneri, con la certosinità di ogni operaio nella catena di montaggio, per creare prodotti di ruggente potenza e d’invidiabile bellezza. Spesso, quando di domenica sera, i bolidi Ferrari vincono i Gran Premi in qualche parte del Pianeta, Maranello assapora il brivido della vittoria issando in città una bandiera gialla, accanto a quelle fatte innalzare dai Villeneuve, Lauda, Schumacher e oggi Sebastian Vettel. E’ stato chiesto al pilota ferrarista, in occasione della giornata dedicata di recente a Maranello al grande Schumi, una delle tante manifestazioni per il Settantennio Ferrari, in che cosa consista “la diversità” dell’essere, oggi, la punta di diamante della scuderia Ferrari. Egli ha così affermato: “
Ho letto in questi giorni una frase di Enzo Ferrari. Non si può descrivere una passione, la si può solo vivere. Ferrari rappresenta una passione infinita, che spinge milioni di persone a tifare per te. Senti un Paese (L’Italia) che ti abbraccia. La magìa esiste, perché la Ferrari è una leggenda vivente che continua a far innamorare”. Passione e leggenda, come rimarcato dal pilota Sebastian Vettel, create settant’anni fa a Maranello, nel marzo del 1947, da Enzo Ferrari, il quale ha creato in tutti il mito, nell’immaginario collettivo, di chi, fortunato, riesce a custodire in garage un bolide Ferrari e di chi, non possedendolo, immagina in sogno di averne cento.
Ersilio Teifreto ci segnala:
Un pò di storia della Ferrari passa pure dall’anello della pista di Nardò località Torre Lapillo nel mare di Porto Cesareo costruita nel 1975 dalla Fiat dove fù testata la Ferrari 312-T2 guidata da Niki Lauda.
La pista dopo varie modifiche ha raggiunto l’attuale forma, ha compiuto ormai i 40 anni e risulta la pista circolare più veloce del mondo , gli attuali proprietari sono il colosso Porsche.
http://www.porscheengineering.com/nardo/it/thecompany/history/