di Armando Polito
Nel titolo il punto interrogativo vale come avviso al lettore che il numero delle “puntate” non è al momento quantificabile e che esso sarà sciolto solo con l’uscita dell’ultima parte; l’avverbio forse, invece, ha la sua ragion d’essere non tanto nel fatto che in qualche sperduto, impolverato e ammuffito manoscritto o sotto qualche sciagurata (ma nello stesso tempo provvidenziale: l’ossimoro più caro a chi studia il passato) imbiancatura a calce potrebbe celarsi qualche mappa della cittadina salentina (perciò ho specificato a stampa) ma, piuttosto, nel considerare che, a quanto mi risulta, al tempo delle quattro stampe in epigrafe, la cartografia ancora non aveva abbandonato i suoi primi timidi passi (anche per via dei costi fra disegnatori ed incisori) e avrebbe cominciato a farlo nel secolo successivo per lo più con mappe rappresentanti una parte di territorio ben più esteso di quello occupato da una singola città.
In considerazione di quanto appena detto le quattro immagini sono per il momento da considerarsi come un messaggio promozionale o, se preferite, pubblicitario, quello che nel gergo cinematografico si chiama trailer. Il lavoro è già pronto ma uscirà solo se un numero adeguato di lettori manifesterà la voglia di fare insieme questo viaggio, invitandomi con un semplice vai!. Sono consapevole del rischio che corro con la proposizione finale che potrebbe essere sottintesa …, come anche del fatto che questa mia scelta, che formalmente ricalca pure quella politica dell’annunzio, potrebbe apparire come una forma di sadismo culturale, meno dannoso, comunque, del sensazionalismo divulgativo di certi servizi televisivi … Voglio illudermi, comunque, che dall’altra parte non ci sia un numero dominante di masochisti, sempre culturali, e che il viaggio possa, perciò. cominciare al più presto …
Aggiornamento del 31/8/2017: il viaggio, grazie al vostro incoraggiamento, è iniziato (https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/08/31/le-quattro-piu-antiche-mappe-stampa-otranto-forse-2/).
Ê sempre interessante per un…piemontese, immagina per i tuoi conterranei. Vai… avanti caro Armando e intanto “Buon Ferragosto a te, moglie e figlie” e a tutta l’equipe “Fondazione Terra d’Otranto”
Staremo a vedere … Intanto ricambio l’augurio.
Come direbbe il ragionier Fantozzi: “Vadi!”
Il sapere si accresce solo se condiviso!
Vero. Tuttavia, con i tempi che corrono, è bene sempre accertarsi dell’esistenza di un minimo di interesse alla condivisione, altrimenti quest’ultima, mancando, oltretutto, ogni possibilità di riscontro e, cosa ancor più importante, di confronto, potrebbe essere interpretata, e di fatto rimarrebbe, solo come una sterile, narcisistica proposizione di se stessi.
Vero anche questo, ma dipende da cosa si dice e da come lo si dice. Quanto all’interesse che può suscitare il contenuto di quanto c’è nell’articolo, questo è innegabile, almeno per tutti coloro che si interessano di storia della Terra d’Oteanto.
Intanto resto nell’attesa di sapere quanti sono …
Semplicemente, vai
Credo che il tema toccato sia senz’altro interessante e quindi da portare avanti. La cartografia della Puglia del ‘400 è rarissima e quella della prima metà del ‘500 è rara, quindi portare alla luce e raccogliere in un unico saggio le immagini servirà a molti per conoscere e per orientarsi su quanto pubblicato all’epoca. Tale ricostruzione poi potrebbe essere di stimolo alla ulteriore ricerca e al collezionismo. Mi auguro che siano in molti a condividere il mio pensiero.
Da parte mia quindi, gentile Armando Polito, Avanti, non indugi !