di Domenico Ble
All’interno della sagrestia della Chiesa di Sant’Antonio a Latiano (BR) è conservata una tela raffigurante la Caduta di Gesù, un olio su tela di cm 183×150 risalente al XVIII secolo.
L’opera giunge a Latiano nel 1785 (assieme ad altre tele mobili), in eredità al Marchese di Latiano Vincenzo Imperiali alla morte di Michele IV Imperiali, Principe di Francavilla (avvenuta nel 1782). Dunque un tempo faceva parte della Quadreria Imperiali.
Giunge in Sant’Antonio dopo lo scambio con il ritratto del Cardinale Giuseppe Renato Imperiali di proprietà dell’Arciconfraternita dei Morti.
L’opera è menzionata all’interno dell’inventario dei beni del Principe Michele IV Imperiali come: “…Nostro Signore quando va al Calvario con la croce sulle spalle…” [1]..
Al centro della tela è raffigurata la caduta di Cristo con la croce, intorno altre figure popolano la scena: in primo piano due soldati, quello posizionato sulla sinistra sferra un calcio ed è pronto a colpire con il flagello tenuto nella mano destra, il soldato posizionato a destra è ritratto in movimento e rivolge lo sguardo verso il Cristo.
Sulla destra la Veronica sta per poggiare il panno sul volto di Gesù, mentre in secondo piano si intravede Simone di Cirene che afferra la Croce.
L’opera è di buona fattura e lo dimostrano la ottima qualità dell’effetto cromatico e l’ottima rappresentazione delle figure.
La tela è simile all’Andata al Calvario di Oronzo Malinconico (Fig. 2) conservata nella Chiesa della Cesarea a Napoli [2]; in quest’ultima lo spazio in cui è inserito l’episodio è più ampio ed i movimenti dei personaggi sono più accentuati.
Simile con la tela di Latiano oltre alla centralità del Cristo è il soldato che sferra il calcio, solo che nella tela napoletana il gesto è più ampio, mentre in quella latianese è più contenuto.
In seguito a questo confronto l’opera conservata a Latiano inizia ad uscire dall’ombra, in quanto ha come base di partenza la tela di Oronzo Malinconico conservata a Napoli nella Chiesa della Cesarea. La tela latianese potrebbe essere attribuita a questo pittore di scuola giordanesca.
FONTI BIBLIOGRAFICHE:
Pasculli, Pittura napoletana 2 in Seicento napoletano: arte, costume e ambiente, R. Pane (a cura di), Milano, 1984, pp., 244 – 272
- Paone, Inventari dei palazzi del principato di Francavilla: 1735. Bari, Editrice Tipografica, 1987.
[1] Michele Paone, Inventari dei palazzi del principato di Francavilla: 1735. Bari, Editrice Tipografica, 1987.
[2] Pasculli Ferrara, Pittura napoletana 2 in Seicento napoletano: arte, costume e ambiente, R. Pane (a cura di), Milano, 1984, pp., 244 – 272