di Armando Polito
Il titolo ha messo impietosamente in risalto col nesso tempo libero un fenomeno che oggi come non mai dovrebbe vivere la sua trionfale esplosione. Si dice, infatti, che il lavoro manca; e il tempo di cui parliamo da che cosa dev’essere inteso libero se non dal lavoro? Bisognerebbe, però, secondo me tener distinti i due concetti di lavoro e di occupazione, non necessariamente correlati a tal punto da essere considerati sinonimi. Come si spiega, infatti, che da un anno mi sto dannando l’animo con alcuni lavori di manutenzione della mia abitazione (lavori non di poco conto, dunque finanziariamente rilevanti), nel senso che ben tre imprese invitate a fornirmi un preventivo, dopo avermi assicurato che avrebbero provveduto a breve, non si sono fatte più vive? Eppure nessuno avanza soldi da me e sono il tipo che sono disponibile a saldare il conto a meno di un’ora dalla conclusione dei lavori.
Mi son lasciato prendere ancora una volta la mano dalle mie vicende personali che, come tutte quelle di questo tipo, possono interessare al più chi ne ha vissute di simili. La mia voglia di essere da un lato concreto e dall’altro di dare un taglio “universalizzante” ai miei scritti (manco fossero poesia …!) mi ha sempre esposto a questo rischio costringendomi, dopo lo straripamento, a rientrare nell’alveo. E l’alveo di oggi è rappresentato dalla parola scappatora. Tuttavia, per non rientrarvi troppo rapidamente e nello stesso tempo per fornirne un esempio d’uso dopo che il suo significato l’ho già chiarito, mi chiedo: è mai possibile che il titolare di ciascuna impresa di cui sopra non abbia trovato una scappatora per recapitarmi il suo preventivo?
Comunque sia, continuando con l’esame della nostra voce, va detto che il suo corrispondente formale italiano è scappatoia, come per mangiatora lo è mangiatoia; ma mentre in quest’ultimo esempio la corrispondenza semantica è perfetta, lo stesso non succede nel nostro caso, avendo assunto scappatoia una valenza quasi furbesca. Ad onor del vero va detto che il costume si evolve, per cui oggi se, per fare un esempio, hai bisogno di un idraulico e questi da te contattato, ti dice itimu ci trou nna scappatora (vediamo se trovo un attimo di tempo) vuol dire semplicemente che la sua prestazione sarà da secondo lavoro e che questo sarà ancora più in nero (cioé senza fattura) di quanto, molto probabilmente, sarebbe stato se fosse stato il primo …E poi, anche se dovesse incappare in qualche guaio tributario, ci sarà sempre il bravo commercialista che, sfruttando a dovere leggi specifiche scritte, come tutte ormai, con i piedi, gli offrirà la scappatoia alla sua scappatora …
Ciò che è certo è che scappatora è da scappare, formato da s– privativa e da cappa, per cui alla lettera scappare vuol dire liberarsi della cappa (che sempre un intralcio è), azione preliminare rispetto alla fuga.
La cosa curiosa, ma le parole sono piene di esiti curiosi, è che quando l’idraulico di prima, sempre lui, poveretto! …), annunzia alla cliente con sua grande gioia sta scappu! (sto venendo!) non è, a cauda della traduzione, ineccepibile, che ne ho dato, la conclusione tanto precoce da precedere pure l’inizio …, di un’avventura diventata, a torto o a ragione, un topos coinvolgente anche il postino e il ragazzo delle consegne), ma solo l’annunzio di una fuga, si spera immediata, dal lavoro in cui era impegnato in quel momento e la contemporanea corsa sfrenata verso un rubinetto capriccioso bisognoso del suo intervento; anche perché chi lo ha chiamato, e questo dettaglio gli fa enormemente comodo , non capisce un tubo …
Poi sappiamo come va a finire: dal fatidico sta scappu! trascorrono più giorni senza che si veda nessuno e più mesi nel caso in cui sia stato detto itimu ci trou nna scappatora …
Prof. Armando confesso il termine scappatora come da lei ben descritto e argomentato era per me sconosciuto, ci ricorda sempre le nostre origini, però non conosciamo la zona del Salento dove viene usata la parola,
Invece a Novoli diciamo scappatura e la stessa parola del Prof., cercare uno spazio di tempo per fare qualcosa,
(Fra nna scappatura e nnaura trou lu tiempu cu spicciù drrha fatia ca uggiù ncignatu a casa toa )
un cordiale saluto
Ersilio Teifreto curatore del blog online ToriNovoli http://www.torinovoli.it
Io garantisco solo per Nardò, salvo osservazioni contrarie. Per le altre varianti (come la sua “scappatura”) confido nell’aiuto dei lettori.
Scusi Prof, come sai sono della classe 47 le parole prevalgono malgrado ti trovi per lavoro in Australia e conosci 7 lingue te le porti dietro in archivio e poi Tac riaffiarono sono incancellabili, ho scritto quello che ricordo, scopriremo altre varianti che ci invieranno i frequentatori di questo autorevole portale.
un saluto
Ersilio Teifreto