di Pier Paolo Tarsi
Oggi mi è capitato di ascoltare le confessioni e gli sfoghi tutti comprensibili e tutti ragionevoli di cinque persone diverse: un collega di lavoro, un imprenditore dedito al lavoro da una vita e come tanti della sua categoria stanco di lottare, un politico, un ragazzo, un conoscente; tutti i loro discorsi, che ho ascoltato con sincera partecipazione, si concludevano con un “ormai”.
Contesti e persone profondamente diverse, accomunate tuttavia dalla stessa stanchezza, dalla m…edesima idea di una disfatta imminente che ha già scavato nell’animo e ha già predisposto alla rassegnazione, ognuno schiacciato a modo suo dal peso di anni oggettivamente difficili. Ma cristo, lo vogliamo capire che noi, per il solo fatto di respirare, siamo obbligati a non darci mai per vinti?
Dobbiamo tutti imparare dai mistici il senso dell’abbandono totale a una fede, quella della certa, indubitabile e indiscussa idea che ce la faremo. E’ il compito di chi vive prendersi fino in fondo il diritto di essere ed essere nel migliore dei modi e dei mondi possibili.
“Ma cristo, lo vogliamo capire che noi, per il solo fatto di respirare, siamo obbligati a non darci mai per vinti?”
Non mi meraviglierei se qualche idiota contestasse all’autore del post l’aver scritto il nome di uno dei più grandi rivoluzionari della storia con l’iniziale minuscola, quando lo stesso interessato dovrebbe essere orgoglioso per il privilegio accordato alla sua natura umana e non a quella divina (per chi ci crede …).
Non mi meraviglierei neppure se “misticismo” e “fede” fossero interpretatI nella loro valenza religiosa, dominante nell’immaginario collettivo che ha sempre bisogno di un conforto rassicurante sul suo destino dopo la morte, rinunziando troppo spesso a quello, senza prezzo, che sigilla una vita condotta rispettando principi e valori che la presunzione umana nega alle altre specie animali e vegetali.
Siamo vittime, alcune innocenti, altre consapevolmente e masochisticamente complici, di scelte “strategiche”. Così vengono pomposamente definite e debbo riconoscere che la voce è pertinentissima, se si pensa al suo significato etimologico1 .
Siamo più che mai in guerra e la parte offesa, come in tutte le guerre, ha il diritto, ma più ancora il dovere, di difendersi, anche se non ha l’armamentario subdolamente scorretto dell’avversario. E dell’esercito nemico, costituito tutto da mercenari (nel senso più spregiativo del termine), fanno parte i più svariati e avariati personaggi; dal politico che si ritrova un patrimonio più o meno cospicuo, frutto, se non di latrocinio, di liberalità esercitata da altre anime innocenti a sua insaputa, oppure cerca di giustificare le cazzate che spara a raffica2 vantando insolita competenza filologica quando tenta di giustificarsi dicendo di essere stato frainteso o che le sue parole sono state in mala fede estrapolate dal contesto (ma, almeno nei casi in cui l’interpolazione non può essere invocata, non gli sorge il sospetto che non sia in grado lui di esprimere inequivocabilmente il suo pensiero?); all’ortopedico luminare (la sua scienza sarà pure un riflettore, ma il suo animo è immerso nel buio pesto …) che, magari senza averlo fatto veramente, si vanta di aver spezzato un femore per allenamento; al giudice che invoca lo stato di necessità per gli scafisti, etc. etc.
Ecco allora che il misticismo di cui parla Pier Paolo assume i connotati di una nobiltà tutta laica, ben più profonda e concreta di quella rivendicata a sé da tutte le religioni, nessuna esclusa.
Che una volta tanto, però, non trionfi il significato etimologico del termine, così come vorrebbero i “signori” di cui sopra, visto che “mistico” (parente di “mistero”) è dal latino “mysticu(m)”, a sua volta dal greco “μυστικός” (leggi miusticòs)=iniziato ai misteri, derivato da “μὑω” (leggi miuo)=chiudere gli occhi (in senso metaforico prima ancora che letterale) …
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1 Strategia, per chi non lo sapesse, è dal greco στρατηγία (leggi strateghìa), composto da στρατός (leggi stratòs)=esercito + ἄγω (leggi ago)=guido.
2 https://www.facebook.com/armando.polito.3
Caro Armando, il tuo commento vale più delle mie parole, e di quelle sa cogliere lo spirito e lo esalta come solo tu sai fare. Grazie per questo tuo regalo, l’ennesimo.