di Armando Polito
Aradio vel Artellte: oggi Aradeo; Artellte ha tutta l’aria di essere errore di lettura/scrittura, ma di che?
Casale Rocco: attendo notizie.
Crustano: oggi Torre Uluzzo (vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2012/07/15/torre-santisidoro-e-torre-uluzzo-sulla-costa-di-nardo/ e https://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/22/lasfodelo-uluzzu-erba-degli-eroi/).
Mi pare poco probabile che Crustano derivi da κρῆθμον (per cui vedi più avanti lo crito); vittima, forse, di una fantasia troppo fervida, io non escluderei che possa derivare dal greco ἀκροστόμιον (leggi acrostòmion)=sommita della bocca, con riferimento all’insenatura limitrofa, anche se è scontato che ogni torre fosse collocata nel punto più elevato del tratto costiero interessato.
Fogona: oggi S. Barbara o, meglio, Collemeto? Leggo in rete che in epoca medioevale la prima si sarebbe chiamata S. Barbara de paludibus. Non vorrei che le consuete mancate indicazioni bibliografiche e/o documentali facessero il paio con uno straripamento non delle antiche paludi ma della mia attuale fantasia che mi ha spinto a considerare il toponimo della carta come una versione popolare del nome della santa notoriamente connessa con il fuoco. Tuttavia, fantasia per fantasia, Fogona potrebbe essere una variante, sempre popolare, della Casa rossa che compare nella carta di Rizzi-Zannoni e che come dislocazione sembra più di S. Barbara in linea con Fogona. Perciò in alternativa privilegiata ho posto Collemeto. Attendo notizie.
galatula: oggi Galatone
laghistrello: in un primo momento avevo ipotizzato che corrispondesse agli attuali Patuli (Paludi), luogo ancora oggi soggetto ad allagamenti, fenomeno evocato da laghistrello che sembra essere italianizzazione di un latino *lacustrellum, diminutivo neutro sostantivato parallelo al classico lacusculus=fossato. Tuttavia un po’ più a nord (non visibile nel dettaglio riportato) compare un Laghiastro con accanto cinque casette contro le quattro che accompagnano Laghistrello. Tutto ciò mi fa pensare che Laghistrello sia diminutivo di Laghiastro e che quest’ultimo corrisponda ad Ogliastro, per il quale vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2010/04/28/vicende-della-masseria-e-feudo-diogliastro/. Laghiastro sarebbe deformazione di Ogliastro per probabile incrocio italianizzante con laghi che a questo punto appaiono, è il caso di dire, come pesci fuor d’acqua essendo impensabile che un centro abitato, per quanto minuscolo, potesse sorgere in una zona paludosa. Quanto alla l iniziale si tratta di un fenomeno del tipo di Alimini, per cui vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/16/alimini-appunti-storia-del-toponimo/.
la Assanta vel S. Maria della Aillo: oggi Torre S. Maria dell’Alto; Assanta e della Aillo errori di lettura/scrittura per Assunta e dell’Alto, in cui la profondità del mare (o la relativa altezza del luogo, come afferma il Tafuri1, con il quale, una volta tanto …, sono d’accordo tenendo presente la forma antica del toponimo: Torre del salto della capra2) si fonde con il cielo?
labagnola: attendo notizie.
lo Crito: oggi Torre Inserraglio o Torre Critò (Inserraglio potrebbe evocare una funzione detentiva o di quarantena, anche se non ho notizie in tal senso; non credo che possa essere deformazione di saracchio, perché quest’erba alligna nei luoghi sabbiosi; Critò è probabilmente dal greco κρῆθμον (leggi crethmon)=finocchio marino).
lo Artilli: oggi Torre dell’alto lido (vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/09/10/la-montagna-spaccata-e-la-rabbia-12/). La Torre, rappresentata sulla carta a sinistra del gruppo di case, trae da questo il suo nome o viceversa? Questo, secondo me, è uno dei tanti elementi interni da tenere in conto per la datazione finale stessa della carta.
Nardo: oggi Nardò
Neviano: oggi Neviano
Noia: oggi Noha
Scaleone: potrebbe essere deformazione di Scaglione, famiglia gallipolina citata più volte in Bartolomeo Ravenna, Memorie istoriche della città di Gallipoli, Miranda, Napoli, 1836, pp. 207, 264, 265 e 516.
Secli: oggi Seclì
Sta Catharina Nova: oggi S. Caterina Novella
S.to Nicola delli Pergolesi: oggi S. Nicola di Pergoleto
S.to Pietro in Galatina: oggi Galatina
Tabella: è il feudo Tabelle, il cui nome compare per la prima volta in un diploma del 1092 ora perduto, del quale si fa menzione nel regesto compilato in occasione della visita pastorale di Cesare Bovio del 1578, in cui si legge: Instrumentuo donationis factae Ecclesiae predictae quae tunc temporis erat Monasterium sub titulo S. Mariae de Nerito per Goffredum Inclitum sic appellatum qui comes erat sub anno 1092 de terra una extra civitatem Neritonensem in loco Sancti Nicolai iuxta fines ibi tradditos. Item de terra una quae fuit cuiusdam Ugerii in loco Tavelle et de alia terra quae est in loco de Derneo iuxta fines ibidem tradditos (Atto di donazione fatta alla chiesa predetta, che allora era del monastero sotto il titolo di S. Maria di Nardò da Goffredo l’Inclito così chiamato che era conte nell’anno 1092, di una terra fuori la città di Nardò, in località S. Nicola presso i confini ivi riportati. Parimenti di una terra che fu di un certo Ugerio in località di Tavella e di un’altra terra che è nel luogo di Arneo presso i confini ivi riportati).
Torretta: attendo notizie.
Per altri dettagli della stessa carta:
https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/05/lecce-porto-s-cataldo-cosi-al-tempo-adriano/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/09/gallipoli-dintorni-carta-aragonese-del-xv-secolo/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/04/castro-dintorni-carta-aragonese-del-xv-secolo/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/27/otranto-dintorni-carta-aragonese-del-xvi-secolo/
https://www.fondazioneterradotranto.it/2017/02/15/brindisi-suo-porto-carta-aragonese-del-xv-secolo/
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1 Giovanni Bernardino Tafuri, Dell’origine, sito, ed antichità della città di Nardò, Zane Venezia, 1735, p. 54. Per la recentissima, pregevole riproduzione anastatica a cura di Massimo Perrone vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2016/12/08/dellorigine-sito-ed-antichita-della-citta-di-nardo-la-ristampa-anastatica-a-cura-di-massimo-perrone/.
2 https://www.fondazioneterradotranto.it/2012/06/11/sulla-torre-di-s-maria-dellalto-a-nardo/
Larugola … affianco a Neviano… si tratta della masseria La Ruga situata a monte dell’omonimo canale affluente dell’Asso.
Labagnola credo sia un errore di trascrizione.
e questo dimostrerebbe l’antichità della masseria. Interessantissimo
Questa serie di puntate che il professore ci sta regalando penso sia uno dei momenti più belli per il nostro sito e per la Fondazione. Non finirò mai di ringraziare. Speriamo che le lacune siano presto colmate dalla collaborazione dei lettori
A scanso di equivoci: il ringraziamento va non a me, ma, come ho sottolineato nella prima puntata, al professor La Greca.
Torre Uluzziu non potrebbe derivare dalla pianta che in quel luogo abbonda detta in dialetto uluzzi ( asfodeli)?
Sono sfuggiti i due collegamenti che accompagnano il toponimo e che, come,ormai, tutti gli altri, servono ad evitarmi l’accusa di ripetere cose già dette, cioé di apparire più rincoglionito di quanto sia.
Professore, possiamo sperare di vedere pubblicata la zona di Veglie, Arneo, Leverano, Salice ? – Cordiali saluti
Purtroppo non ho il dettaglio relativo, ma la speranza è l’ultima a morire, nel senso che, se i riscontri positivi continueranno, non si può escludere, come ho già detto, la richiesta di una copia digitale integrale alla Biblioteca Nazionale di Francia, preludio per un lavoro ben più organico e profondo, in cui, oltretutto, avrebbero il giusto posto e riconoscimento i più significativi e documentati suggerimenti dei lettori, che qui ringrazio cumulativamente.
Ma Scaleone potrebbe essere l’attuale Torre Sabea? vista la serie di torri che si elencano dopo quella di Alto Lido (in corrispondenza della località la Riggia) è la prima torre utile, con cui era collegata a vista
In base alla posizione di Laghistrello mi viene in mente il casale di Puzzovivo, sulla strada per Leverano, documentato sin dal XIII secolo. Era l’unico casale allora esistente sin dal medioevo in quella zona, anche se nei documenti angioini è sempre denominato Puteivivi
Il toponimo Sta Catharina Nova non potrebbe far propendere per una datazione cinquecentesca della carta? Ovvero contemporanea o di poco successiva all’insediamento degli Olivetani a Galatina e all’edificazione della chiesa di S.Caterina Novella?
Certamente; e sarebbe un’ulteriore prova interna (altre sono emerse nelle precedenti puntate con altri toponimi) che la carta è da ascrivere non al XV ma al XVI secolo.
Ma Madonna del Ponte a Nardò della seconda mappa? Non ho trovato nessun collegamento con gli attuali nomi di chiese neretine. Si sa qualcosa? Dalla stessa mappa leggo Casarossa che corrisponderebbe alla Masseria Case Rosse visibile sulla mappa IGM, tramite la quale mi sono divertito a ricostruire l’antica strada che collegava Nardò a Galatina, stilizzata nella mappa antica.
La carta aragonese, per quanto dettagliata, non registra, come in altri casi, una fabbrica che all’epoca doveva somigliare più ad un’edicola che ad una chiesa. Questa all’origine era intitolata a S. Nicola, poi a S. Maria del Ponte (nome con cui compare nella carta Rizzi-Zannoni), infine ai SS. Medici Cosma e Damiano, denominazione attuale ma non è detto, visti i precedenti, che prima o poi pure loro vengano sfrattati …. Poiché nei commenti non è possibile allegare immagini e simili, colgo l’occasione per informare chiunque sia in grado e voglia offrire un contributo in tal senso che può inviare il materiale tramite email alla redazione.
Sono interessato ai territori della parte centrale della cartina, che dovrebbe comprendere grosso modo i “feudi” di Parabita, Matino, Casarano-Casaranello, Taviano, Racale, Alliste, Melissano, Taurisano, Ruffano, Supersano, Cutrofiano, Collepasso. Potrebbe pubblicarla?
Purtroppo il dettaglio della carta contenente alcuni dei toponimi da lei indicati è in alcuni punti molto degradato. Non appena avrò tempo, attraverso adeguata elaborazione digitale (!), tenterò di identificarne il maggior numero possibile. Non mi rimane che rivolgerle l’invito a controllare periodicamente l’avvenuta pubblicazione.