di Pier Paolo Tarsi
Nel centro storico di Lecce c’era un vecchio trenino a vapore pronto alla partenza sul binario per l’oriente eppure sempre là, immobile, come fosse un dipinto su una parete. In serata o a tarda notte potevi salire, solo o in compagnia, non importava, trovavi comunque il tuo comodo posto in carrozza. Bevevi qualcosa, gustavi il via vai nello scompartimento, potevi startene in silenzio o fare due chiacchiere con qualche amico o con il macchinista. Poi scendevi dal vagone e torn…avi a casa, certo che un’altra notte, passando, avresti trovato il trenino sempre là, fermo, e certo che, a qualunque ora, saresti arrivato comunque in tempo per salirci e accomodarti per un ultimo bicchiere. Per anni molti di noi hanno fatto così, fino ad oggi, quando quel macchinista è infine partito davvero col suo trenino, lasciando dietro di sé una fumata di vapore caldo e denso da far lacrimare gli occhi a chi resta sulla banchina a guardare un binario vuoto.
Addio Rocco, è stato un piacere viaggiare tante notti con te in locomotiva.
http://www.lecceprima.it/cronaca/scomparsa-rocco-candido-orient-express.html
Noooo! Quante serate trascorse con la birra “corretta”…RIP
Il treno corre sui binari e non si vede più.
Non è grossa, non è pesante la valigia dell’emigrante, ci sono delle friselle, na puccia, c’era un po di terra del paese per non restare solo in viaggio,ma il cuore no non l’ho portato nella valigia non c’è entrato , lui non voleva partire e resta fedele nel suo Salento, ma il treno corre sui binari e non si vede più.
Ersilio Teifreto