San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla…”
Giovanni Pascoli
Anche quest’anno lo sciame meteorico delle Perseidi, andrà ad illuminare le nostri notti di Agosto. La tradizione indica il 10 Agosto, come notte migliore per l’osservazione dello sciame meteorico delle Perseidi, conosciute nella tradizione popolare come “lacrime di San Lorenzo”, ma la sua attività sarà massima tra le ore 10:00 e le 24:00 del 12 di Agosto, quando il radiante, situato nella costellazione di Perseo, sarà dunque ben alto nel cielo.
Tuttavia la suggestiva bellezza dello sciame più antico al mondo, potrebbe essere un po’ disturbata dalla presenza di un quarto di Luna crescente, e da un cielo sempre più illuminato dalle luci artificiali che rischiano di indebolire la visone dei piccoli detriti, residui della disintegrazione della cometa Swift-Tuttle, che “cadendo” ad altissime velocità contro la nostra atmosfera bruciano e la ionizzano mostrandoci nel cielo l’effimera scia di luce.
La tradizione cristiana, come noto, ha legato il concetto di pioggia di stelle cadenti al martirio del santo Lorenzo, dal III secolo sepolto nell’omonima basilica a Roma. Originario della Spagna e più precisamente di Osca, giovanissimo, fu inviato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici, dove incontrò il futuro papa Sisto II. Questi insegnava in quello che era, all’epoca, uno dei più noti centri di studi della città e, tra quei maestri, il futuro papa era uno dei più conosciuti ed apprezzati. Tra maestro e allievo iniziarono quindi un’amicizia e una stima reciproche. In seguito entrambi, lasciarono la Spagna per trasferirsi a Roma.
Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma. Ma con l’editto di Valeriano che nell’agosto del 258 emanava, la messa a morte di vescovi e presbiteri, prima Papa Sisto il 6 di agosto e successivamente Lorenzo il 10 di agosto, furono arrestati e messi a morte.
Sarebbero proprio le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio; a vagare eternamente nei cieli, discendendo sulla terra solo il giorno della sua ricorrenza, creando un’atmosfera magica e carica di speranza.
Secondo la tradizione popolare, le stelle del 10 agosto vengono dette anche fuochi di San Lorenzo, ricordando le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui venne ucciso il martire, poi volate in cielo. In realtà la storia sostiene che il santo non venne sottoposto al martirio della graticola, bensì venne decapitato.
Tra tradizioni, astronomia e storia, tutti allora con gli occhi rivolti al cielo, verso Nord-Est, dove ognuno di noi troverà la sua stella cadente in cui riporre i propri desideri, confidando nella magia dell’infinito che tutto può far avverare.