di Armando Polito
Questa serie di viaggi nel tempo da tempo iniziati attraverso la comparazione tra l’aspetto attuale di un luogo e quello antico sta conoscendo una grande partecipazione passiva, nel senso che, mentre è veramente notevole il numero di lettori che volta per volta seguono ciascun post, nessuno ha pensato o avuto la voglia di contribuire attivamente inviando alla redazione qualche vecchia foto possibilmente mai vista prima, in quanto di natura privata, non consistente, cioè, in una una cartolina, anche se quest’ultima, laddove è presente (leggibile …) il timbro postale o la data (anch’essa leggibile) in testa o in calce al messaggio offre un riferimento cronologico più preciso. Nell’attesa, per quanto riguarda la parte documentaria, continuerò a cavarmela sfruttando la rete.
Debbo subito dire che innumerevoli sono le immagini datate di Porta Napoli con visuale, però, extra moenia. Più rara. invece, la visuale opposta (chiedo scusa a tal proposito per i caserecci dentro e fuori del titolo) e l’unico documento che son riuscito a trovare è la foto che segue tratta da Salento com’eravamo, dove, per quanto riguarda la datazione, si legge fine anni 30.
Ora è la volta dell’immagine comparativa (stato attuale), che ho tratto ed adattato, come al solito, da Google Maps.
L’imbarazzo della scelta, invece, si pone, come ho anticipato, per la vista opposta, per cui mi limiterò a riportare in ordine cronologico solo le testimonianze più significative
Foto di Pietro Barbieri tratta da Gustavo Strafforello, La patria. Geografia dell’Italia. Provincie di Bari, Foggia, Lecce, Potenza, Unione Tipografico-editrice, Torino, 1899, fig. 59, p. 196. Pietro Barbieri, di origini modenesi, insieme col fratello Augusto trasferì lo studio da Modena a Lecce, ove i due operarono dal 1878 al 1905. Pietro fu anche pittore di ritratti, le cui foto serviranno di base ai pittori. A lui e al fratello fu commissionato un album fotografico sulla Terra d’Otranto da donare al sovrano insieme con l’Illustrazione dei principali monumenti di Terra d’Otranto, che raccoglieva i contributi monografici di Giacomo Arditi, Francesco Casetti, Luigi Maggiulli, Cosimo De Giorgi, Luigi De Simone e Sigismondo Castromediano. Questa sorta di catalogo venne pubblicato per i tipi di Campanella a Lecce nel 1889. La foto del Barbieri che lo Strafforello incluse nella sua pubblicazione, dunque, è sicuramente anteriore a tale data.
Immagine (stampa) di autore ignoto tratta da Le cento città. Supplemento mensile illustrato del Secolo, Sonzogno, Milano, n. 9420 del 28 giugno 1892.
Foto di Federico Lazzaretti (1858-1937) tratta da Giuseppe Gigli, Il tallone d’Italia, op. cit., Istituto italiano d’arti grafiche editore, Bergamo, 1911.
Porta Napoli prima del restauro di qualche anno fa; foto tratta da http://www.salogentis.it/2009/07/11/porta-napoli-accesso-al-centro-storico-di-lecce/
Porta Napoli, stato attuale. Foto tratta da http://www.vacanzelecce.net/scopri-il-territorio/itinerario-fuori-dalle-mura/
Esiste qualche foto in cui si veda la Porta inserita nel contesto, prima che venissero tagliate, in epoca fascista, le mura per isolarla?
Le troverà qui:
http://www.ebay.it/itm/r331-lecce-porta-di-napoli-inizio-900-/331819291882?hash=item4d41f894ea:g:79QAAOSweW5U5hEy
http://www.ebay.it/itm/A7940-LECCE-PORTA-NAPOLI-CARRO-E-CAVALLO-VIAGGIATA-/381615067841?hash=item58da07d2c1:g:iVEAAOSw3v5XInQB
http://www.ebay.it/itm/LECCE-Obelisco-fuori-Porta-Napoli-/151705268161?hash=item235256afc1:g:JDAAAOSwl8NVZMhI
Faccia presto, però, perché, trattandosi di inserzioni a fini commerciali di oggetti da collezionismo,la cartolina potrebbe non essere più in vendita e/o il link specifico essere stato eliminato. Nel momento in cui scrivo sono tutti attivi.
Grazie
rispolverare è rispolverarci – quando poi : mani sensibili ” ricostruiscono ” lo strato storico ambientale delle appartenenze è archeologia di scavo – rivisitazione delle appartenenze – dove- e come eravamo inurbati e vivi – è fine sentimento del tempo a comune ammirazione -cordialità sempre – peppino
E nessuno dice niente di quell’edificio falso settecentesco (che ne ha sostituito un altro moderno costruito chissà con quali permessi) che fra l’altro si vede in tutte le foto scattate da fuori porta Napoli, proprio nel vuoto della porta. Per chi non se ne ricorda è’ stato, sia pure molto fugacemente, sede della fondazione Memmo (!!!), ed ora è abbandonato da molti anni e il suo interno e’ un vero schifo.