di Gianluca Fedele
Cala il sipario sulla quarta edizione della mostra collettiva “Tracce d’Arte” ideata e diretta da Anna D’Amanzo, inserita in questa occasione nell’ambito dell’evento “Pedalando tra colori e fiori”, nel borgo antico di Leverano (LE) e realizzata col patrocinio del Comune e di varie associazioni culturali.
Sabato 21 maggio e domenica 22, presso la suggestiva torre federiciana, è stato possibile apprezzare i lavori di dodici artisti, tra pittori e scultori, provenienti perlopiù da vari paesi del Salento ma naturalmente anche da altre parti d’Italia come nel caso dello scultore Alberto Alunni proveniente da Pietralunga (PG) il quale realizza col ferro, elettrodi e ossidi acetilenici delicatissimi paesaggi ispirati ai luoghi in cui vive.
Presente con un’opera in ferro anche Mario Converio di Schio (VI) riconosciuto e premiato nel mondo, è anche un apprezzato scultore del marmo e del ghiaccio.
Luciano Ravaioli di Butrio (BO) invece, invaghito dai tutù della pittrice Polacca Ewa Bathelier, ne trae ispirazione per la sua collezione dedicata alla rappresentazione di t-shirt.
Cesare Cuppone di Neviano (LE) immortala con olio a spatolate decise le bucoliche vedute salentine e i suggestivi ormeggi gallipolini.
Salvatore Silvan Dell’Anna di Copertino (LE) ha esposto la sua celebre “Donna dell’Est”, un blocco monolitico in marmo Star Galaxy dalle forme stilizzate.
Sempre da Copertino Giovanni Strafella, in arte Gix, presenta opere polimateriche che riconvocano culture tribali con le quali ama incoraggiare il fruitore instillando considerazioni introspettive e filosofia.
Luigi Latino di Galatina (LE) contrappone alla sua nota collezione dal titolo “Il gioco preferito dell’uomo” le recenti tele astratte “Il mondo che vorrei” per lanciare un forte messaggio di speranza.
Anche Nico Preste viene da Galatina e realizza delle piccole e delicate sculture in ceramica raffiguranti personaggi romantici e inverosimili, avvalendosi anche di oggetti desueti e tradizionali in ferro o legno.
Enza Mastria di Lecce esorcizza paure e solitudini raccontandole con un linguaggio metafisico e apparentemente onirico. Nelle raffigurazione si lascia inevitabilmente contaminare dalle architetture e dagli elementi mediterranei.
Albino Mello di Monteroni (LE) è presente a Tracce d’Arte con due opere composte da trame di rete metallica e fibra di fico d’india con le quali l’autore parrebbe voler evidenziare l’infinita ricerca dell’uomo inseguendo l’ineguagliabile capacità della natura.
Luigi Martina, pittore e scultore di Monteroni, attratto dalla figura della serial killer statunitense Aileen Wuornos le dedica una rielaborazione fotografica giocando coi pixel dell’ingrandimento, trasformandoli idealmente in squame di serpente.
Infine, ma non certo per importanza, Anna D’Amanzo che, reduce da numerose premiazioni, espone la sua “Bellezza barocca” in omaggio al Salento che sboccia in questi anni come una primavera di colori.
Tanti gli intervenuti che hanno potuto così ammirare oltre alle incantevoli creazioni degli artisti anche l’interno della torre d’avvistamento voluta da Federico II di Svevia nel 1220.
L’auspicio è sempre lo stesso: che l’arte torni protagonista nelle città e che la gente torni a invadere i luoghi dell’arte.