Il progetto di innovazione sociale In-Culture, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Zollino, ha presentato ieri 13 maggio, nella Sala Consiliare del Comune di Zollino (Le), il volume “Conservare l’acqua. Le pozzelle di Zollino tra memoria storica e indagini scientifiche“, realizzato nell’ambito delle attività di ricerca del progetto In-Cul.Tu.Re.
La pubblicazione raccoglie i risultati degli studi condotti sui sistemi di raccolta di acqua piovana presenti a Zollino, elementi caratteristici dell’architettura rurale locale dal notevole valore identitario e simbolico: le Pozzelle di Pirro, le Pozzelle di Apigliano, le Cisterne di Masseria Gloria.
Il libro, che al termine della presentazione è stato consegnato gratuitamente alla comunità di Zollino e ai partecipanti, offre un punto di partenza per futuri interventi di recupero, manutenzione e valorizzazione dell’area oggetto di studio.
I risultati delle attività di ricerca condotte sulle aree delle pozzelle sono il frutto di un lavoro multidisciplinare condotto da In-Culture, vincitore del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation e finanziato dal Miur, in collaborazione con il Comune di Zollino e l’Ibam-Cnr di Lecce.
All’incontro hanno preso parte: Antonio Chiga (Sindaco di Zollino), Ivan Stomeo (Presidente Unione dei Comuni della Grecìa Salentina), Paola Durante e Sofia Giammaruco (Progetto In-Cul.Tu.Re.), Giovanni Quarta (IBAM-CNR di Lecce), Ivan Ferrari e Francesco Giuri (IBAM-CNR di Lecce), Giovanni Leucci (IBAM-CNR di Lecce), l’archeologa Barbara Vetrugno. Modera: Gabriele Miceli (Progetto In-Cul.Tu.Re.)
Le aree delle pozzelle rientrano tra i 12 casi studio individuati da In-Culture (Innovazione nella cultura, nel turismo e nel restauro) sul territorio della Grecìa Salentina.
Il volume “Conservare l’acqua. Le pozzelle di Zollino tra memoria storica e indagini scientifiche” contiene al suo interno i contributi del dott. Gianni Carluccio con informazioni sul contesto storico, la diffusione sul territorio delle pozzelle e una raccolta dei principali studi sinora condotti sul tema; il complesso programma diagnostico messo in atto da In-Cul.Tu.Re. in collaborazione con l’IBAM-CNR di Lecce a partire dalla mappatura dello stato di fatto dei luoghi, al rilievo interno di una pozzella con successiva modellazione 3d, fino alla ricostruzione dei modelli geologici e idrogeologici delle tre aree.
Il volume si arricchisce inoltre di un contributo sulle recenti ricerche archeologiche, curato da Francesco Esposito e Barbara Vetrugno, che hanno avuto luogo presso le pozzelle di Apigliano, in occasione dei lavori per la realizzazione di un nuovo percorso di visita.
Al termine dell’incontro è stato proiettato “Acqua tra le pietre”, il documentario realizzato da Meditfilm nell’ambito del progetto In-Culture, diretto da Fabrizio Lecce, che raccoglie le testimonianze inedite sulle pozzelle di Zollino. La cultura, la sapienza e i ricordi affiorano dai racconti delle persone che hanno vissuto tali luoghi e continuano a viverli.
clicca qui per scaricare il volume
www.inculture.eu/conservarelacqua-lepozzelledizollino
CONTATTI
www.facebook.com/futuripossibili
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INFO
Gabriele Miceli
335.5772274
A Martano uno dei paesi della Grecìa Salentina Le “pozzelle” rappresentavano un sistema ingegnoso di approvvigionamento dell’acqua che si è protratto soprattutto in quelle aree caratterizzata dalla mancanza di acque superficiali e dall’impossibilità di attingere dalla falda freatica molto profonda. Chiamate in grico “ta freata” (i pozzi), sono delle cisterne alimentate esclusivamente dalle acque di precipitazione e scavate nelle depressioni naturali del terreno. Ciascun pozzo presenta una forma ad imbuto rovesciato, con una profondità di circa tre metri ed è foderato all’interno con pietrame calcareo permeabile filtrante cementato con terra bolosa mentre il fondo è costituito da un terreno argilloso impermeabile che consente la raccolta delle acque. Le pozzelle di Pirro, sono circa 40 pozzi (dei 70 originari) con una profondità tra i 2,5 e 4,5 metri, situati in contrada Pozzelle. Alcune sono composte da blocchi megalitici, altre hanno una struttura cubica probabilmente risalente al periodo fascista. Un tempo ogni singolo pozzo aveva un proprio nome. Le pozzelle oggi hanno perso la loro funzione originale
in saluto
Ersilio Teifreto del blog ToriNovoli— http://www.torinovoli.it