In Puglia si fa strada un nuovo modello di sviluppo turistico per far crescere il Salento. Artis Puglia ha unito pubblico e privato. Per promuovere il territorio su scala internazionale creato l’asse Salento-Turchia.
Artis Puglia unisce e rappresenta una condivisione d’intenti ben precisa: far crescere il Salento. Per questo si sono messi insieme per fare rete differenti soggetti impegnati nella filiera turistica: più di cento società, associazioni economiche, Università, enti di ricerca, enti pubblici. Artis Puglia svilupperà nuovi progetti per promuovere il territorio su scala internazionale. Il primo è stato avviato con la Turchia. Parte così la nuova stagione delle progettualità del GAL Terra d’Arneo nell’ambito del Piano di Sviluppo Regionale Puglia 2014/2020 di recente approvazione. Con le forze del lavoro, della produzione, dell’economia, lunedì 8 febbraio si è svolto l’incontro a Veglie, per sottoscrivere accordi di collaborazione reciproca con i responsabili del Governo Turco in visita, oltre che in Italia, anche in altri Paesi Europei tra cui Germania e Olanda, per avviare rapporti di cooperazione e individuare misure, progetti e iniziative, soprattutto, nel settore turistico. La firma dell’accordoè avvenuto alla presenza dei membri del T.C. Ministry of National Education General Directorate of Vocational and Technical Education nelle persone di Mrs. Sennur Cetin, Mr. Levent Tolay, Mr. Tuncay Yelboga, Mr. Ozgür Nurdogan, Mr. Abdulnasır Bulak, Mr. Onder Bulut.
La scelta effettuata dall’Agenzia Nazionale Turca Erasmus e dal Governo Centrale Turco per la Formazione ricade sul Salento in virtù dei rapporti già consolidati con Associazione IRIS, ente di formazione accreditato alla Regione Puglia, e per suo tramite con il GAL Terra d’Arneo. “I temi alla base dell’accordo riguardano il settore della cooperazione internazionale e della formazione professionale ad indirizzo turistico, Cosimo Durante, Presidente del GAL Terra d’Arneo. L’idea è quella di definire una rete di professionalità turistiche a vantaggio dei territori aderenti che parta dal Mediterraneo e che arrivi fino al Nord Europa.
Negli anni passati il Gal Terra d’Arneo si è impegnato a valorizzazione e far crescere il proprio territorio dal punto di vista turistico ed enogastronomico. Sono state create e rimesse a nuovo molte strutture ricettive nel Salento e potenziato la rete di aziende operanti sul proprio territorio che comprende nove comuni: Campi Salentina, Carmiano, Copertino, Guagnano, Leverano, Nardò, Porto Cesareo, Salice Salentino, Veglie. Importante il sostegno ad attività e produzioni riguardanti i settori agroalimentare, artigianale, turistico-ricettivo e dei servizi culturali, ambientali e di utilità sociale, nell’interesse del territorio salentino e del turismo. “Un turismo capace di attrarre, intelligente, all’avanguardia”, ha aggiunto Cosimo Durante. “Un turismo di arte e di partecipazione, di condivisione e di forza. Un turismo capace di rinnovarsi nel solco della tradizione, del rispetto e del recupero dei beni materiali ed immateriali”.
Valorizzare il turismo della storia e delle tradizioni
Il turismo della storia pugliese e salentina è anche quella fatta di briganti che vissero queste terre; del recupero identitario delle proprie radici professionali come la valorizzazione dei calcinari e della calce per la pulizia bianca delle abitazioni. Ora, con Artis Puglia e l’accordo sottoscritto si è fatto un ulteriore passo decisivo per migliorare la propria vocazione turistica di questo territorio. Un accordo di respiro internazionale per rilanciare in scenari più ampi il Salento e le sue peculiarità.
La ragione di questo nuovo impegno, possiamo dire, affonda le sue radici storiche in quella parte di territorio in cui, un tempo, i turchi, venivano temuti, combattuti; le popolazioni cercavano di difendersi da quelli che erano ritenuti assalitori, predatori, pronti solo ad attaccare, portando morte e distruzione. Non a caso, come è facile leggere nelle guide turistiche prodotte, pubblicate e diffuse in si legge che: “la zona è ricca di Torri costiere, edificate per l’avvistamento delle navi turche in avvicinamento nel periodo dall’800 al 1400 d.C. Le torri più piccole sono di origine federiciana, mentre le più grandi furono fatte edificare da Carlo V. Le torri sono progettate e costruite per essere una in vista dell’altra e per garantire il massimo controllo del territorio. Ma come funzionava il sistema d’allarme contro i Turchi? Nelle torri vivevano dalle 2 alle 3 persone con compiti diversi, i cavallari e le vedette. Le vedette controllavano l’orizzonte dal punto più alto delle costruzioni. Appena scorgevano delle navi nemiche mandavano segnali d’allarme alle altre torri e alle Masserie fortificate nell’entroterra attraverso la luce delle torce o il suono di campanelle. Dalle torri, quindi, partivano i cavallari che, al grido “Mamma li Turchi”, avvisavano i paesi interni e i presidi di soldati presenti nei castelli di Gallipoli, Copertino, Otranto, Lecce, ecc”…
Oggi, la storia, si capovolge e si ripete, per certi aspetti. Torna ma in maniera positiva. La Turchia diventa alleata. I nemici di un tempo, diventano i migliori alleati.