di Franco Contini
Mater meravilliosa, il tema centrale della mostra dal quale prende il titolo, vuole essere, anche, una riflessione sul concetto di Donne-Madonne nel loro aspetto di fonte di vita e immagine di fertilità.
Rimanda esplicitamente al culto antico della Grande Dea Madre.
Inevitabile diviene, qui, l’accostamento alle centinaia di “Veneri” scoperte in tutta Europa e oltre, databili tra i 20-30 mila e i 400mila anni a.C.; necessario, il riferimento alle “Veneri di Parabita” ma, anche, alla cosiddetta “Venere dei massi della vecchia”, la Grande Dea Madre di Giuggianello, entrambe in provincia di Lecce.
Così come in queste opere anche le sculture di Elio Talon prendono la distanza dalla facile riproduzione del reale. Solo la zona centrale del corpo conserva un riconoscibile riferimento alla natura: il ventre, il pube, le natiche, i seni, quasi a sottolineare il carattere simbolico-religioso dell’opera.
L’esagerazione di una determinata forma, sembra enfatizzare il potere di quella specifica parte e, soprattutto, delle sue funzioni: i seni ad indicare il potere nutritivo della Dea, la vulva quello generativo.
Sappiamo benissimo però che le ragioni di Talon sono altre. Va alla riscoperta dell’antica Dea per sondare il femminile divino dentro di noi.
Nella stessa maniera affronta il tema degli Angeli, altro soggetto presente in mostra.
Pur essendo plasmati con la terra refrattaria e dunque con un peso specifico ben preciso, esprimono una levità rara nella scultura contemporanea. Tanto da sembrare epifanie sospese a mezz’aria. Il loro essere asessuati è motivo per Talon per sostenere che l’idea della dicotomia è sbagliata e che, invece, tutto è uno. L’antica teoria filosofica cinese insegna che è con il reciproco scambio tra i poteri Yin e Yang che si manifesta l’intero mondo fenomenico. Nessuno dei due poteri può dirsi compiuto in sé ma è dalla loro reciproca combinazione che scaturiscono tutte le forme e le diversità di esistenza della natura. Lo Yin e lo Yang sono la rappresentazione dell’armonia della vita, dell’universo. Sono l’armonia degli opposti: femminile e maschile, acqua e fuoco, notte e giorno, sole e luna, bene e male.
Per un artista, trattare i temi della Grande Madre e degli Angeli, il rischio di essere retorico è al massimo grado.
Il risultato raggiunto da Talon, sia nella forma che nel contenuto è, invece, antiretorico.
Direi, anzi, che l’esito è altamente lirico e profondamente poetico.
È una scultura, la sua, dalla plastica assai dinamica, fatta di sporgenze e rientranze che vanno a comporre immagini dalla superficie materica preziosa, che tende alla continua ricerca e cattura della luce. Una materia plasmata e quasi accarezzata, con la piena consapevolezza che solo la luce può farla vivere.
Il risultato è che la forma sembra espandersi nello spazio in più direzioni senza soluzioni di contenimento. Nell’opera di Elio Talon è evidente la coesistenza delle ragioni dell’arte figurativa e quelle dell’arte astratta e, soprattutto, che dette ragioni paiono trovare una sintesi condividendo le istanze, e dell’arte concettuale, e della poesia visiva.
Mater meravilliosa, sculture e poesie di Elio Talon
Pinacoteca Comunale, Piazza della Libertà, Ruffano (LE)
Esposizione: 26 settembre 2015 – 15 gennaio 2016
Genere: arte contemporanea, personale di scultura
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30
www.eliotalon.it