Befana, ma per chi?

di Armando Polito

Forse sto invecchiando male, perché, pur restando sostanzialmente un sognatore, da qualche anno a questa parte in occasione delle solite feste, ricorrenze, anniversari non riesco a scrivere qualcosa di convenzionale. Non è per la ricerca di un’originalità a tutti i costi, ma perché trovo irresponsabilmente ed ingannevolmente consolatorio per sè e per chi legge stendere quattro righe (magari fossero sempre quattro!) melense e lacrimevoli. Dico, mettendo al bando la falsa modestia, che, se volessi, forse potrei farlo e probabilmente, sia pur solo per un attimo, la mia vanità celebrerebbe il suo trionfo in un bagno di applausi virtuali, per rendersi conto nell’attimo successivo che quel consenso (mica solo il cacciatore di gufi è in grado di giocare con le parole e, purtroppo, non solo con quelle …) è senza senso.

Contrariamente al solito non annoierò il lettore con riflessioni etimologiche e rinuncerò alla ghiotta occasione di parlare della sequenza di incongruenze che scandiscono pure il passaggio da Epifania a Befana. Non scomoderò il greco e il latino volgare e non, ma il francese, lingua nella quale la Befana è la fête des Rois (la festa dei Re), con evidente riferimento ai re Magi ed ai loro doni.

L’immagine appena proposta [prima pagina de Le petit journal del 12 gennaio 1908; la didascalia recita: UNE TOUCHANTE TRADITION DE LA FÊTE DES ROIS La part des pauvres (Una toccante tradizione dell’Epifania. La parte dei poveri)] non è in contraddizione con l’intenzione all’inizio espressa di voler evitare ogni espediente strappalacrime. Al contrario essa, nel rendere omaggio a quanti, soprattutto attraverso il volontariato, si sono prodigati anche in quest’occasione per lenire il disagio dei meno fortunati, intende per contrasto (contraddizione, contrario, contrasto, sono proprio un tipo contro) stigmatizzare l’abominevole comportamento di chi avrebbe dovuto impedire quello che è successo recentissimamente ad alcuni istituti di credito per i quali andrebbe a pennello la definizione di associazione a delinquere più o meno legalizzata, estensibile a brevissimo termine a tutti gli altri se il legislatore non vi pone cervello (non mano …). E così i novelli re sono loschi individui che celebrano la loro festa facendola ai risparmiatori. Loschi individui: non starò esagerando? Penso proprio di sì perché i truffati dovrebbero avere un po’ di ritegno nel manifestare la loro rabbia, anzi dovrebbero essere grati ai loro carnefici perché hanno anticipato lo scoperchiamento della loro pentola piena di merda per non turbare (chi ha perso i risparmi di una vita può dimenticarlo, al massimo, nel giro di una settimana …)  con la loro proterva malafede, rivoltante ipocrisia e millantata competenza la befana di tante persone oneste e veramente rispettabili.

Altro che Befana, questo è il paese della Beffa! E non mi meraviglierei se ad essere incriminato fossi io per essermi fottuto la sillaba finale di Befana e per aver tentato truffaldinamente di compensare il furto con l’aggiunta di una f, che ha il valore di un doppione …

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4 Commenti a Befana, ma per chi?

  1. Buona Befana in ogni caso, caro Armando, lasciati trasportare almeno oggi nel mondo dei sogni. E se troverai al risveglio sia pure un pezzo di carbone e una misera arancia, non lamentarti: è sempre un gioco marmocchio.
    Tuo Alfredo

    • Caro Alfredo, continuerò sempre a sognare ad occhi aperti, anche perché così potrò controllare meglio la qualità del carbone (hai sentito cosa sta succedendo con quello usato come colorante per il pane?) e buttare nella pattumiera l’arancia, non tanto se è marcia parzialmente o totalmente (nel secondo caso può essere utile per le galline o, extrema ratio, per il letame), ma se è meccanica …

  2. Caro Armando, hai pienamente ragione e bisognerebbe che si indignasse come te tutto il popolo italiano e cacciasse via, in modo legale, questa ciurmaglia che fa solo gli interessi propri, perdipiù fregando gli altri.
    Vorrei aggiungere al Signor Alfredo che la Befana non può più portare “il Carbone” perchè è vietato dalle norme appena firmate, in grande pompa, dalle ALTE AUTORITÀ MONDIALI, perchè il carbone inquina l’aria con le polveri sottili. Con cosa lo sostituirà?

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