di Sergio Blasi
“Come da abitudine Tap continua a intrattenere con il territorio salentino una relazione costruita su promesse da marinaio. I lavori per la costruzione del gasdotto non coinvolgeranno nessuna azienda pugliese, e questo nonostante le promesse e le rassicurazioni che all’inizio della vicenda venivano rilanciate a livello locale dai tanti fautori dell’approdo a San Foca, tra i quali gli stessi rappresentanti locali delle imprese oltre a una schiera trasversale di esponenti polit…ici dei quali in queste ore non sentiamo le voci.
Spiace constatare come questo territorio continui ad essere considerato come una sorta di colonia e la sua classe dirigente, non solo politica, come una creatura facilmente addomesticabile, con l’anello al naso. Dopo aver letto in passato che quest’opera avrebbe portato sviluppo e lavoro per le aziende locali, oggi leggiamo che per l’economia locale ci sarà spazio nei subappalti. Si tratta di zuccherini per addolcire quella che sarà una umiliazione e un’offesa. Stiamo concedendo un prezioso tratto di costa, uno dei più interessanti in Puglia dal punto di vista turistico e ambientale, in cambio di niente.
Insopportabile è poi il trattamento che Tap riserva alla Regione Puglia e al suo Presidente, “snobbato”, come titolano i giornali di oggi, da una azienda che di fatto ha chiuso le porte a qualsiasi tipo di confronto”.
“Uno dei risultati più rilevanti del governo è aver portato il gasdotto Tap in Puglia con l’ultimo passaggio formale in Consiglio dei ministri il 29 aprile. Era diventato una barzelletta europea”. Così Renzi nel maggio scorso. Non per dire ma Blasi ed Emiliano dovrebbero spiegare la posizione del loro partito anche…. Così per curiosità.
Nell’attuale democrazia mascherata, in cui dalla destra, dalla sinistra, dal centro e da tutta la rosa dei venti (a contare, purtroppo, sono pure di più …) coerenza, onestà e buon senso sono stati da tempo banditi, non è dovuta alcuna spiegazione da parte degli “eletti”.
Pinuccio Massari
E’ vero, doveva essere ingaggiata una lotta senza pari, trasversale, come si dice in politichese, per evitare questo scempio, lo sventramento di una terra e di un territorio che hanno da dire qualcosa e molto, soprattutto, sul piano turistico. Si dimentica, purtroppo, che, qualcuno, che ha governato la nostra regione per dieci, si è venduto e ha svenduto una ricchezza, una potenzialità, una risorsa ambientale, paesaggistica, storica, culturale. C’è stato, anche, chi ha dovuto e saputo lamentarsi, non molti giorni fa, del mancato decollo turistico del Salento o di un turismo superficiale, inadeguato, impreparato, incolto. Gli uni e gli altri appartengono, non molto stranamente, alla stessa cultura partitica e ideologica. Anzichè, depotenziare il turismo, con accuse, critiche, perchè non si è fatto molto in questo settore, gridando ai quattro venti che la TAP doveva essere evitata, soprattutto dopo che Renzi, in occasione della Fiera del Levante del 2014, disse che l’operaa sciagurata si sarebbe fatta? Bisognava e bisogna fare le barricate, perchè questa sciagura non si abbatta sulla bellezza della penisola salentina. Oggi, certi politici e politicanti si preoccupano solo di fare battaglie in nome dei diritti civili e non, invece, che quelle in nome di una sacrosanta ragione. Facevano e facevamo le manifestazioni contro il Vietnam, contro la dittatura di Pinochet e non ci accorgevamo che l’economia italiana andava a picco; ci preoccupavamo, si preoccupavano di introdurre il divorzio, l’aborto, oggi, le unioni tra omosessuali e non ci si preoccupava del salario degli operai, si contribuiva, anzi, a sfasciare l’economia. Oggi, in una specie di corsi e ricorsi storici si pensa ad altro, piuttosto che alla tutela del terriorio.
Il mondo è minato dal gasdotto .bisogna lottare con il w.w.f. per convogliarlo in altro sito.