di Leonardo Gatto
Il recente scandalo delle quattro banche colpevoli di aver letteralmente bruciato i risparmi di una vita per più di 100.000 cittadini, ricorda per molti aspetti un’altra truffa bancaria, risalente a non molti anni fa. Il riferimento è alla brutta vicenda che sfociò nelle vendita di Banca Del Salento a MpS.
Era il 1999, del misterioso mondo dei derivati non si sapeva tanto, e forse proprio per questo sono stati venduti un po’ a chiunque. La Banca de Salento, per esempio, li piazzò in prodotti che, causa la struttura altamente rischiosa, non dovevano essere venduti “al dettaglio”. Ad esempio non dovevano finire nel portafogli della vecchia figura del piccolo risparmiatore, quello che per intenderci vuole continuare ad usale la banca alla vecchia maniera: deposito e investimento mirato ad accumulare riserve. I derivati, su indicazione dei vertici della banca salentina, finirono invece in prodotti tossici dai nomi rassicuranti come MyWay, 4You e Dolcevita, proposti come soluzione ideale a qualsiasi richiesta di risparmio. Direttori di filiale e promotori finanziari non si fecero scrupoli a definirli sicuri e convenienti, in barba al rapporto di fiducia tra risparmiatore e istituto di credito a forte carattere territoriale.
Come riportano le cronache dell’epoca (1), i bilanci della Banca del Salento erano pieni di centinaia di migliaia di prodotti a rischio, il cui scopo era doparne i conti in attesa di vendere l’istituto al miglior offerente, in quel caso il Monte dei Paschi. Al prezzo di 2.500 miliardi di lire MpS acquistò 94 sportelli, 1400 dipendenti, 1700 promotori finanziari e 16mila miliardi di lire di raccolta. Qualche anno prima, quando ancora non si vendevano derivati truffando i risparmiatori (finanza creativa, così la chiamano), i dipendenti erano 877 e raccoglievano circa 5mila miliardi di lire di capitale.
Le modalità di raccolta di capitale da parte delle banche, oggi come ieri, hanno poco a che vedere con l’investimento in economia reale e la sicurezza che, almeno i risparmi di una vita, restino fuori dall’azzardo della finanza creativa. Per lo più si tratta di vere e proprie operazioni coordinate a livello centrale, finalizzate a rastrellare contanti dal territorio piazzando quanti più crediti deteriorati possibile. Premi rapportati alle quantità di derivati venduti, carriere veloci e frequenti spostamenti di sede sono stati un buon controcanto per direttori e cassieri di Banca Etruria. Esattamente come furono ottimi rimedi a salvaguardia dei dipendenti di Banca del Salento.
Ma soffermiamoci un momento sul sistema di salvataggio delle Banche. La truffa MyWay/4You finì inizialmente nel calderone MpS, salvata a livello centrale dalla comunità europea insieme all’intero sistema bancario dopo la crisi del 2007 con soldi dei contribuenti degli stati membri. Subito dopo lo scoppio della bolla immobiliare, provocata dalla speculazione finanziaria tramite derivati, i costi della crisi vennero scaricati interamente sui bilanci dei singoli Stati. Quei salvataggi, insieme al pagamento degli interessi sui titoli di Stato negli anni seguenti il divorzio, furono le vere cause dell’aumento fuori controllo del debito pubblico italiano. La narrazione ufficiale degli ultimi anni ci ha raccontato una storia differente. L’aumento del debito contratto dagli Stati nazione, professavano politici ed intellettuali in tv e sui giornali, fu causato dagli sprechi di Paesi poco virtuosi, sopratutto nel capitolo spesa sociale. La soluzione si trovò in un regime politico emergenziale, tutt’oggi vigente, gestito imponendo austerità agli Stati colpevoli di aver speso troppo e male. I Governi che si sono succeduti da allora hanno usato, e usano ancora oggi, questa argomentazione per giustificare i continui tagli alla sicurezza, al welfare e alla sanità. Il mondo della politica si è posto a difesa della finanza speculativa, socializzando le perdite delle banche attraverso un processo di colpevolizzazione delle generazioni precedenti l’attuale. Come risultato abbiamo ottenuto un lento ma inesorabile svuotamento del sistema sanitario nazionale. Per non parlare delle continue riforme del sistema pensionistico o dei tagli al comparto sicurezza. Niente rende quanto il settore pubblico, quando c’è da trovare un colpevole.
Oggi però, alla vigilia della chiusura e ridimensionamento di 25 ospedali in Puglia volute da Emiliano per non aumentare le tasse, e causate delle politiche di austerità e ai tagli del Governo Renzi, è bene fare mente locale e capire che, le truffe perpetrate del sistema bancario nei territori non riguardano solo il danno economico di risparmiatori che vedono azzerati i propri risparmi, ma coinvolgono intere porzioni di Paese nel momento in cui si palesano gli effetti a lungo termine.
In questo gioco al massacro in cui a perdere sono sempre i cittadini, che siano visti come risparmiatori o posti letto poco importa, la politica ha giocato un ruolo di primo piano. Dai dalemiani che facevano bello e cattivo tempo su Banca del Salento ai renziani che hanno speculato su Banca Etruria poco o nulla è cambiato.
Anzi, qualcosa si è mosso. Oggi col Bail In la responsabilità è in capo al risparmiatore, così impara a farsi fregare dai banchieri. Speriamo solo che arrivato il momento di essere elettori, certe fregature, possano tornare utili.
Link (2)http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizie-nascoste/una-tesoro-da-lecce-a-siena-no599570/
-Ma, signori miei- [non sono io che parlo] -non sapete che la presunzione si applica solo con gli studi di settore per quantificare il reddito dei detentori di partita iva e con la titolarità di un semplice contratto di fornitura di energia elettrica per riscuotere il canone televisivo? Possibile che dal vostro cervellino abbiate espunto il concetto di coincidenza? E poi, vi siete dimenticati del segreto professionale che impedisce ad un prete di rivelare colpe inconfessabili [-specialmente se sono le sue-, qui non è lui che parla] e ad un banchiere di farlo con sua figlia o con sua sorella? Qualcuno è arrivato ad insinuare che pure il gatto di famiglia aveva un ruolo in questa benedetta banca. Ma non vi rendete conto che, ammesso per assurdo che così fosse, il povero cane, su cui nessuno finora ha potuto illazionare, sarebbe stato messo da parte, proprio lui che è il migliore amico dell’uomo? Questo vostro atteggiamento da forcaioli mi fa schifo e non mi meraviglierei se qualcuno per risolvere la faccenda dei Boschi invocasse l’intervento della Forestale con le sue motoseghe; quel qualcuno sappia che non caverà un ragno dal buco [qui aggiungo dei puntini di sospensione …], anzi si farà la seconda parte dell’attrezzo al singolare preceduto dall’articolo indeterminativo-.
Altro che ospedali! Quando si dovesse fare veramente piazza pulita sarà necessario costruire carceri; ma che siano progettate in modo tale da costringere il detenuto a lavorare per pagarsi i costi della sua detenzione. Ho il sospetto, però, che ci sarà sempre qualcuno che nell’allestire il reparto di falegnameria speculerà sulle seghe e al cittadino onesto e veramente libero non resterà altro da farsi se non quello che sapete, sempre al singolare preceduto dall’articolo indeterminativo …